Pacifica convivenza

91 3 1
                                    

Premessa: è una storia che ho già scritto nelle note del telefono poco tempo fa mentre mi annoiavo, quindi a parte qualche modifica che apporto è già pronta. Per questo pubblicherò molto spesso😘.

Talisa pov's
Era passata metà giornata e dopo la pausa pranzo mi distesi sui divanetti per ripassare le dispense della maestra Celentano, quando mi arrivó l'annuncio che Veronica mi voleva in sala. L'unica cosa che mi venne in mente fu la coreografia con javier, già stavo sudando. Sarebbe andata a finire male, con una litigata e una figura di merda davanti alla Peparini.
Entrai in sala e Javier era già dentro con tutti. Già mi stava assalendo l'ansia. Dovevo riuscire a separare il lavoro dal mio  rapporto con lui, non era facile, ma ci dovevo provare.
"Allora la coreografia è 'al di là dell'amore' .."
Già il titolo mi spaventava. Talisa calmati è solo una coreografia. Tentai di studiare le reazioni di javier, ma rimase impassibile... possibile che non lo sconvolgesse nemmeno un po' questa situazione? Ero così irrilevante per lui?
"È una coreografia molto passionale, intensa, struggente, ma sono convinta che faccia al caso vostro ragazzi. Poi sarà un criterio di valutazione in più per voi, una prova ulteriore. La eseguiranno Alessio ed Elena, così la potrete vedere, poi vi lascio lavorare. Domani me la mostrerete".
La coreografia era assurda. Pazzesca. Intensa. Meravigliosa... sarebbe stata veramente un grande spettacolo se ad eseguirla con me non fosse stato javier. Tra Elena e Alessio c'era la chimica di coppia, si conoscevano, io e javier a mala pena riuscivamo a condividere una stanza senza ucciderci. Ad un certo punto della coreografia ci fu un bacio passionale tra i due e subito si tolsero i vestiti, Alessio a petto nudo, mentre Elena in top. Aiuto. No. No.
A fine coreografia ancora una volta tentai di studiare la faccia di javier, ma nada. Impassibile.
"Talisa sembri sconvolta" mi disse Veronica
"No è solo che...io.." farfugliai.
"Se vi preoccupa il bacio, non è fondamentale. Solo se ve la sentite. Non siete obbligati a baciarvi". Tirai un respiro di sollievo.
"Questo è poco, ma sicuro" mormoró improvvisamente javier con tono quasi acido.
Perché faceva così? Che bisogno c'era di quella battuta?Non avrebbero dovuto toccarmi minimamente quelle parole e invece mi ferirono. Abbassai lo sguardo e mi fissai le punte dei piedi.
"Ragazzi vi lascio lavorare"

Javier pov's
Perchè non imparo a stare zitto? Perché ho detto quelle cose? Talisa sembrava ferita dalle mie parole.. e questa cosa per la prima volta mi fece veramente dispiacere per lei. Non ero in grado di controllare la mia lingua, di prendermi le responsabilità delle mie azioni, ma in sua presenza mi sentivo instabile, perdevo sicurezza, riuscivo soltanto a difendermi e lo facevo nell'unico modo che conoscevo: offendendo. Dovevo assolutamente rimediare a tutto e poi prendere le distanze emotive da quella ragazza, ma come?
"Ragazzi scusate io non mi sento molto bene. Preferirei tornare in sala relax. Non è che si può fare un video e poi mi studio la mia parte e domani la proviamo?" Disse ad un certo punto talisa alzandosi in piedi.
Non stava male.
"Talisa tutto ok?" Le chiese Elena.
"Si sì ho solo moltissimo mal di testa" poi i suoi occhi verdi bruciarono su di me ed ero certo che fossero lucidi.
"domani starò sicuramente meglio". Prese la borsa e se ne andò.
Registrai il video della coreografia.

All'hotel - 22:30
"Javi tutto bene" Jacopo mi lancio il suo cuscino.
"Mmmmh... mm ah si sì stavo solo pensando..."
"Javier tu non pensi mai, che hai? È da questa mattina che sei strano. Qualcuna delle tue ragazze ti ha tirato buca?"
E rise.
"Jacopo è questo che pensate tutti di me non è vero?"
"Bro ahahahah sei tu a raccontarci di tutte le tue avventure e credimi ti stimo assai per fare sempre centro. Sei sicuro di star bene ?"
"Touchè" risposi e cercai di ridere, ma quella sera non ne avevo voglia. Iniziai a capire la bassa considerazione e stima che aveva talisa di me come persona.

Come al solito erano tutti in stanza di Gaia e Giorgia, cercai Talisa con lo sguardo prima di entrare, ma non c'era. Dove si era cacciata.
"Javier vieni, balliamo un po'"
Giorgia mi prese per il braccio e mi trascinó dentro. La squadrai.
"Che c'è ora non posso nemmeno più ballare con un amico?"
Le sorrisi sbieco, ma non la stavo ascoltando, non sentivo nemmeno che musica avevano messo i ragazzi.
"Ehiiii ci sei? Terra chiama Javi? Pronto?"
"Si.. è solo che sono stanco, magari un'altra sera" e richiusi la porta alle mie spalle.
Sapevo che sopra l'hotel c'era una terrazza. Skioffi e Stefano a volte andavano, ma non ci ero mai stato. Presi la giacca, il mio pacco di sigarette e mi diressi su per la scalinata.
Per accedere alla terrazza c'era una specie di  porta anti incendio, stavo per aprirla, ma mi bloccai. C'era qualcuno.
"Ciao mamma, mi manchi tantissimo, qua è difficile...... si mamma mi sono fatta qualche amico, non ti devi preoccupare.... la nonna sta un po' meglio? ... vorrei essere lì con voi... salutami papà, mi mancate da morire, ogni giorno, vi penso sempre" la sua voce era rotta, stava piangendo. Era talisa. Decisi di aprire la porta quando smise di parlare con la madre al telefono.
"Oh scusa, non pensavo ci fosse qualcuno..." mentii.
"Tranquillo me ne stavo andando" disse lei guardando a terra per nascondere le lacrime.
"Sei sicura di star bene?"
Alzò la testa.
"Si certo è solo che ho una lente a contatto che mi fa impazzire devo andare assolutamente a toglierla"
"La lente a contatto sul serio? Guarda che non c'è nulla di male se stavi piangendo. Chi era al telefono, tua madre?" le dissi tradendo un po' l'affermazione che avevo fatto all'inzio.
"Stavi origliando quindi? Comunque non sono affari tuoi" fece lei asciugandosi una lacrima dal viso con il bordo della sua felpa.
"Non stavo origliando, sono solo venuto a fumare" mostrai il pacco di sigarette e l'accendino. "È bello qui. Vieni spesso?"
"Ora devo andare" rispose lei cercando di crearsi un varco sull'uscita che stavo bloccando con il mio corpo. La afferrai per il braccio, non so perché lo feci, ma non volevo che se ne andasse. Non avevo preparato alcun discorso per scusarmi di tutte le cazzate, ma dovevo trovare un modo per farlo, avremo portato a termine la coreografia per sabato nel modo più Pacifico possibile e poi le sarei stato lontano, in fondo era solo una ragazza, sono sempre stato bravo ad allontarmi da loro ed ero sicuro che talisa lo avrebbe voluto.
"Non te ne devi andare per forza.. io.."
"Tu? Tu cosa?"
"Volevo chiederti scusa"
"Ho già sentito questa frase"
Ancora provo ad andarsene, ma la ribloccai prendendola per le spalle.
"5 minuti Talisa, solo 5 minuti"
I suoi occhi arrossati per il pianto precedente bruciarono nuovamente su di me.
"5 secondi" e si strattonò dalla mia presa.
"Mi dispiace per essere uno stronzo, sono fatto così, mi dispiace per tutto e so di non avere una giustificazione per essermi comportato di merda, ma ti prometto che non accadrà più. Fino a sabato, talisa, ti chiedo di sopportarmi fino a sabato, faremo la nostra esibizione e spaccheremo, poi non dovremo più condividere nulla, io per la mia strada, tu per la tua. Ci stai?". Esitó, ma alla fine disse:
"Okay va bene... posso andare ora?"
"In realtà ho qui il video della coreografia, l'ho ripresa. Oggi abbiamo perso una lezione, ti va di recuperare?". Si strinse nella sua felpa e si sedette a terra al centro del terrazzo.
"Vediamo questo video"
Mi posizionai accanto a lei e riguardammo la coreografia. Talisa era concentrata sui passi, ma io non guardavo minimamente lo schermo, io guardavo lei, in quella sua felpa grigia enorme, con lo sguardo concentrato. Aveva dei lineamenti del visto perfetti. La vidi  incrociare le braccia per il freddo. Non ci pensai due volte. Con un gesto impulsivo mi tolsi la giacca e gliela porsi.
"Tieni, fa freddo"
"Lo sai che pacifica convivenza ti svincola dall'obbligo di essere carino con me vero?"
"Prendila perfavore" insistetti.
La indossó e tornó a guardare il video. Non era la prima a cui prestavo una giacca, devo essere sincero, ma tutte si montavano sempre la testa... mi sorridevano aspettandosi chissà quale dichiarazione. Talisa tornó a guardare il video sul mio telefono nella più totale concentrazione ed io tornai a guardare lei fregarsene del mio gesto che forse per la prima volta aveva un significato.

Talisa&Javier: odio e amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora