Talisa pov's
Mi fece un lieve cenno con la testa e compresi che voleva che uscissi. La stanza era nella generale confusione. Gente che entrava e gente che usciva così me ne andai seguendolo.
"In terrazzo" mi disse una volta in corridoio.
Esitai sulle scale. Non volevo affrontare quella conversazione.
Arrivati in cima richiuse la porta alle sue spalle e inizió subito a parlare.
"Voglio essere sincero con te..." ma tentennó.
Nello stomaco mi si creó un vuoto ampio quanto una voragine.
"Io.. tu..parlare con te mi fa stare bene... stare con te mi fa sentire meglio e non lo voglio ingnorare. Ho ignorato tante cose nel corso della mia vita, ma sento che ignorare quello che provo per te sarebbe uno sbaglio".
No. No. No.
Sapevo di provare la stessa cosa, ma io a differenza sua dovevo ignorarlo, sarebbe stato meglio per me. Affezionarsi troppo a qualcosa che è destinato a non durare è la cosa peggiore che puoi farti.
"Javier... io.."
"Non ho finito di parlare.." mi zittì
"Dici che siamo amici, che vuoi essere mia amica, ma non parli mai con me. Non mi racconti nulla... io voglio che tu sappia che puoi contare su di me per qualsiasi cosa, se ti senti giù vieni da me... parlane con me. Non te lo sto chiedendo... voglio che tu lo faccia" si bloccò e fissò il pavimento cementato del terrazzo. Sospiró.
"Vorrei sapere tutto di te... ma mi sono accontentato di averti solo accanto in queste settimane. Non mi importava come. Ora non mi dici più nulla, mi saluti a malapena. Posso sapere che ti succede?"
Avrei davvero voluto dirgli la verità. Ma ero una persona tremendamente egoista e pensai solo a me stessa.. il mio istinto di protezione ebbe il sopravvento. Era come sei quella barriera che mi ero creata all'inizio del programma si stesse rigenerando. Avrei voluto mordermi la lingua cento volte.
Riflettei. Tra una settimana ci sarebbero state le vacanze di Natale. 15 giorni senza Javier erano abbastanza per dimostrare che lui per me non contava poi così tanto, così decisi di rispondere. E solo Dio sa, quanto me ne pentii.
"Non mi fido di te. Non ci riesco. È stata bella l'idea di fare pace, di ... di .. tutto questo insomma. Ma io e te non possiamo essere nulla perché una persona come te non mi serve nella vita". Che mostro ero diventata. Talisa fermati.
Javier indietreggió e sul suo volto si dipinse un'espressione di amarazza e sconcerto che mi fece raggelare.
"Semplicemente le persone non cambiano da un mese all'altro. Non so cosa sia cambiato in te, ma non voglio soffrire. Mi dispiace". Ero davvero una persona di merda, ma lo definivo istinto di conservazione.
Nemmeno una parola del mio discorso era sentita, ma la verità sarebbe stata peggiore, perché lui avrebbe cercato di dissuadermi. Ferendolo non mi avrebbe più rivolto la parola. Era questo che volevo no?
Parló con voce spezzata e a stento riuscii a rimanere impassibile. Non lo avevo mai visto così e fu come essere investiti da una tempesta in piena estate. In gola mi si formò un nodo che mi impedì di proferire verbo.
"Sei un'egoista... ecco cosa sei. Pensi solo a te stessa e a giudicare la vita degli altri... io non ti cercherò più Talisa, ma la verità è che tu hai solo paura, sei una codarda. Io ho sbagliato nella vita e sbaglierò ancora, ma tu.. se non osi, non sarai mai felice..".
Aveva tremendamente ragione.
Mi diede le spalle e se ne andò sbattendo la porta.
Mi accasciai sul pavimento e non riuscii più a trattenere le lacrime che salate rigavano le mie guance. Perché doveva essere sempre tutto così difficile, avrei voluto rincorrerlo, fermarlo e dirgli quanto era stata la cosa più bella averlo conosciuto, ma non feci nulla. Rimasi immobile a singhiozzare.
Non so dire con precisione quanto tempo passó prima che trovassi la forza di alzarmi, ma a me sembrarono ore.
Mi convinsi che era inutile piangere sul latte versato e che la parte peggiore e difficile era passata. Da lì in poi sarebbe stato tutto più semplice e le vacanze di Natale avrebbero aiutato. La distanza aiuta a dimenticare.
Prima di arrivare in stanza passai per il bagno comune e cercai di limitare i danni del mascara sulle mie guance. Non sarei riuscita ad affrontare un' eventuale conversazione con Martina senza prima essermi calmata. Avevo gli occhi rossi e gonfi. Tirai su con il naso. Talisa concentrati.
Improvvisamente dalla porta entró Stefano.
"Oh scusa, non sapevo che c'eri anche tu... torno dopo".
Stefano non amava farsi i cazzi degli altri e aveva probabilmente intuito che non era un bel momento.
"No tranquillo me ne stavo andando..." mi asciugai il volto con una mano e cercai di passare a testa bassa.
"Tali.. lo sai che non sono quel tipo di persona che si impiccia, però volevo che sapessi che sono un ottimo ascoltatore.." mi fece L'occhiolino e mi sorrise lievemente.
Annuii.
Prima che potessi andarmene mi disse:
"Ah Talisa.. volevo dirti solo che io sono un po' come te"
"E come sono io?" mi fermai.
"Tu hai paura di soffrire.. non è così?" mi si avvicinò.
"Tu hai paura di essere ferita da qualcuno e cerchi di proteggere te stessa dagli altri. Ci convivo ogni giorno, ma ti posso dire che non c'è cosa peggiore del rimorso per qualcosa che ci si è lasciati sfuggire".
Stefano si lavò le mani e mi diede le spalle.
"Fidati. Non c'è cosa peggiore del vuoto che ti lascia una persona che hai amato. Grazie comunque Ste".L'ultima settimana prima delle vacanze passó abbastanza in fretta. Javier non mi rivolgeva la parola, ma mi convincevo che era la cosa migliore. Anche gli altri se ne accorsero ma non fecero troppe domande. Il giorno delle nostre partenze, salutai tutti. Avevo prenotato un taxi che mi avrebbe portato all'aeroporto.
"Tali quando torni voglio quel dolce Americano che mi hai promesso" mi disse Marti e poi mi strinse forte "mi mancherai".
"Anche tu".
Salutai Gaia allo stesso modo.
"In gamba Talisa". Stefano mi abbracció. Stefano era un po' come me e saperlo mi aveva fatto sentire meglio.
"Ci vediamo presto Neno".
Lanciai un'occhiata a javier che non mi stava guardando minimamente. Mi si strinse lo stomaco. Mi avvicinai trascinando le mie valigie.
Continuó ad ignorarmi.
"Allora buone vacanze" dissi.
Si giró.
"Anche a te".
Nella sua voce c'era una freddezza che non avevo mai percepito.
Era definitivo. Era finito tutto proprio come volevo. Sperai che il periodo di pausa lontano da quell'ambiente mi avrebbe fatto bene e tornare in me.
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Talisa&Javier: odio e amore
RomanceLa storia parafrasata di talisa e javier, ballerini di amici 19. Buona lettura