Javier pov's
Sono un grande coglione. Ho questa capacità di rovinare sempre tutto. Perché non avevo detto a francesco la verità? Avevo paura. Paura delle conseguenze, paura di un rifiuto, di una reazione strana. Non mi sono mai trovato in una situazione simile. Per la prima volta in vita mia non sapevo come comportarmi con una ragazza. Ora lei era arrabbiata e ne aveva tutto il diritto, ma le sue parole mi fecero male come cento lame nel ventre.
Continuó a riecheggiare nella mia testa
"Le persone hanno dei sentimenti. Ora tu hai ferito i miei".
Il pensiero di averla fatta soffrire mi tormentava, mi preoccupava, come se dovessi star male al posto suo. Ero veramente uno stronzo, forse avrei dovuto mantenere le distanze da subito, ma mi era impossibile, non potevo resistere. Avevo bisogno di lei perché mi dava un motivo per essere arrabbiato, uno per essere sereno, uno per essere preoccupato. Mi dava tanti motivi Talisa, ma ormai io per lei ero meno di nulla. La sua considerazione della mia persona era scesa sotto zero e tutto quel poco che avevamo costruito in questi giorni era svanito. Io avevo bisogno di starle accanto, ma nello stesso tempo non volevo, non avrei voluto che soffrisse un secondo in più e sapevo che lei poteva stare senza di me.Talisa pov's
Il giorno dopo ero decisa ad annullare la mia esibizione con javier. Non so quale scusa mi sarei inventata, ma non mi importava.
Come era possibile che mi sentissi così ferita dalle sue parole? Mi aspettavo qualche dimostrazione da uno come lui? Mi sentii una stupida per averlo pensato e per aver creduto che il nostro rapporto volesse dire qualcosa. Stupida, stupida, stupida. Le persone non cambiano e sicuramente un ragazzo non sarebbe cambiato per me in tre giorni. La mia passione per le cose complicate, da riparare non mi aveva mai portato da nessuna parte, mi aveva solo ferito, sempre. Perchè non riuscivo a stare lontano da lui, perché ancora adesso avrei voluto bussare a quella porta e perdonarlo. Maledizione.
Martina mi guardò con aria interrogativa, ma le feci cenno che non era il caso.
"Ti racconterò"
"Quando te la senti Tali. Buonanotte".Il giorno dopo ci chiamarono per provare in saletta la coreografia di coppia. Ero pronta ad annullare tutto.
"Allora ragazzi voglio vederla un ultima volta prima della puntata di domani. Forza!".
Javier mi guardò con aria interrogativa, aspettando la mia fatidica mossa. Respirai a fondo, ma non ebbi il coraggio di dire che mi rifiutavo di eseguire il pezzo. Non so perché, ma dentro di me, una piccola parte di me aveva voglia di eseguire la coreografia e voleva farlo con javier. Non ero riuscita a reprimerla. Mi alzai in piedi. Lui sembró stupito e sorrise. Nonostante ció la mia rabbia mi impedì di portare a termine il pezzo correttamente.
"Talisa, così però non funziona. Sei fuori fase, totalmente. Ti vedo assente"
"Si, scusami è che... questa notte non ho dormito molto bene" e mi girai verso Javier.
Lui abbassó la testa.
"Mi auguro che domani possa venire meglio. Ci conto" e se ne andò. Rimasimo da soli. Mi rivestii e sistemai, presi il borsone e uscii dalla porta.
"Talisa... aspetta..". Continuai a camminare
"Perché lo hai fatto?" Mi prese per il polso e mi fece roteare fino a mettermi faccia a faccia con lui.
"Perché ho bisogno di dimostrare quanto valgo con questo pezzo. È un compito e va portato a termine. È danza Javier, solo danza"
Solo danza talisa?
"Non lo stai affrontando con lo spirito giusto. Sei rigida.. non riesco a tenerti"
"Credi che sia facile per me? Sto facendo del mio meglio per non odiarti".
Lo odiavo è vero, ma solo per il fatto che mi incasinava la testa, lo avrei voluto fuori dalla mia mente, ma riempiva i miei pensieri costantemente.
Mi accorsi di essere stata pesante con le parole infatti lui lasció la presa sul mio braccio.
"Domani verrà bene" e entrai in sala relax.
Il resto della giornata passó nella più completa monotonia.A cena in hotel mi sedetti al tavolo vicino a Gaia e Martina e di fronte a me si posizionò immediatamente Francesco.
"Se sei qui per parlarmi di ieri sera sappi che non sono arrabbiata con te" dissi subito continuando a mangiare.
"Non mi sembra. Mi dispiace se ti sei sentita trattata come un oggetto... io non volevo. Penso solo che javier non sia cosa per te".
Ma perché tutti giudicavano la mia vita e mi dicevano cosa fare? Nel profondo sapevo che Francesco aveva perfettamente ragione, ma dalla mia bocca uscì tutt'altro.
"Ma perché continui ad intrometterti ... è assurdo. Posso fare quello che voglio".
Rimase mortificato. Mi accorsi di aver esagerato.
"No aspetta..non intendevo dire questo. È così bello che tu ti preoccupi così tanto per me, ma ti assicuro che non è necessario" cercai di risultare più dolce possibile, ma lui sbatte la forchetta sul piatto e si alzò di scatto.
"La verità talisa è che ora l'ho capito. Qui non si tratta di me, di javier o di danza. Qui si tratta di te, sei tu che non riesci a stargli lontano... perché sei attratta da lui. Che stupido che sono.... io che credevo tu fossi diversa... speravo che non ti facessi ingannare da lui come tutte le altre". Ora stava esagerando.
"Francesco però adesso calmati... non lo consoci così bene." Stava urlando e volevo si calmasse perché già tutti quanti avevano gli occhi puntati su di noi. Mi accorsi che anche javier era in sala. Cazzo.
"Lascia stare Talisa. Forse tu e lui non siete poi così diversi". Prese il suo piatto e lo posizionó sul porta stoviglie sporche per poi andarsene. Cercai di seguirlo, ma javier che aveva ascoltato la conversazione mi presa per le spalle e con facilità mi bloccó.
"Lascialo andare..." mi disse all'orecchio. Così vicino che il mio corpo ebbe un brivido. Riuscii però a superare la mia voglia di non staccarmi da quella presa e mi divincolai.
"Mollami ti prego... mollami" dissi con voce strozzata.
"Talisa ti prego non andare... non andare da lui.." Javier mi imploró con voce flebile e intravidi nei suoi occhi un luccichio.. qualcosa che non avevo mai visto.
Mi bloccai. Non volevo andare veramente da Francesco, ma il rimorso per averlo ferito mi spingeva a seguirlo. Ero contrastata... alla fine riuscii solo a dire
"Io... ora voglio andare via da qui. In camera. Da sola" la mia voce era rotta, stanca, impastata dalla rabbia mischiata al dispiacere. Presi il mio piatto, lo misi a posto e poi salii le scale per recarmi in stanza. Martina volle seguirmi, ma la fermai.
"Marti ti voglio bene, ma ora mi va di stare da sola."
Sotto gli occhi di tutti abbandonai la sala.Spazio autrice:
Spero che la storia vi stia piacendo😘. Grazie a quelli che la stanno votando e commentando.
Ormai siamo ad un punto di svolta e domani finalmente si svolgerà la prima puntata del pomeridiano.
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Talisa&Javier: odio e amore
RomanceLa storia parafrasata di talisa e javier, ballerini di amici 19. Buona lettura