Pacifica convivenza

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Talisa pov's
Javier mi aveva prestato la sua giacca. Era stato un gesto gentile, anche perché stavo morendo di freddo.  Aveva un buon odore, ma mi stava enorme. Tornai a fissare lo schermo cercando di memorizzare i passi di Elena, ma non riuscivo a concentrarmi, avere javier accanto mi destabilizzava, non mi faceva concentrare su nulla, quella "pacifica convivenza" mi spaventava. Solo una settimana talisa, poi javier sarà acqua passata, ognuno di voi continuerà il percorso nella scuola senza intralciare l'altro. Mi girai di scatto e vidi che javier non stava guardando il video,ma me.
"Heiii lo sai che per imparare la coreografia bisogna guardare lo schermo?" gli tirai un pugnetto amichevole sulla spalla, ma lui sembró assente. 
"Sicuro di non aver freddo? Rivuoi la giacca? Posso sopportare"
"Ti prego tienila su, io non ho freddo. Lo sai che ti sta bene... si ti sta proprio bene" mi sorrise. Non mi aveva mai sorriso così, era davvero un bel ragazzo e fino a quel momento non me ne ero mai accorta sul serio.
"Va bene allora, in piedi" e mi alzai di scatto. Navigavo nel suo giaccone enorme, ma non mi dispiaceva.
"Direi che la parte del bacio la omettiamo" aggiunsi convinta. Non ci saremo baciati sicuramente. Era troppo anche per me. Javier non disse nulla, ma ero convinta che fosse d'accordo.
Provammo per un bel po', più che altro a memorizzare la coreografia. Non ci muovevamo bene a causa di scarpe e vestiti, ma eravamo in sintonia. Al momento della presa javier mi sollevó come se pesassi 2 kg, mi tenni stretta alle sue braccia e sentii tutti i suoi muscoli in tensione, poi ritornai a terra, ma persi l'equilibrio.
"Attenta" mi afferró, ma andai a sbattere contro il suo petto. Fui inebriata dal suo profumo, era buono, la mia guancia era a contatto con il tessuto della sua felpa, ma potevo sentire il battito del suo cuore, era veloce, velocissimo. Mi ricomposi.
"Scusami..ho perso l'equilibrio"
"Meno male che ti ho preso" aggiunse lui quasi imbarazzato. Ma che fine aveva fatto il javier pezzo di merda che conoscevo?
"Questa presa mi spaventa" dissi afferrando il suo cellulare per continuare a guardare il video. Gli porsi lo schermo per farmelo sbloccare.
"140597"
"È la tua data di nascita?"
"Perspicace"
"Sei un toro quindi, testardo, lunatico, passionale: javier insomma"
"Te ne intendi di oroscopo? "
"Credo molto all'oroscopo, credo anche del karma, nelle stelle ecc. È una passione di mia nonna, me la ha tramandata. Io la trovo affascinante"
"Stronzate, però è bello che mi stai raccontando qualcosa di te" mi rispose e poi aggiunse "tu che segno sei?"
"Vergine" ci guardammo negli occhi e scoppiammo entrambi a ridere. Non riuscivamo a smettere.
"Okay ora basta, abbiamo provato a sufficienza. Domani in sala andrà meglio. Riusciremo in quella presa" mi rassicuró lui.
"Non ti lascerò cadere, devi fidarti di me".
"Rientriamo è tardissimo" aggiunsi io. Non avrei mai voluto andarmene da quel posto, sarei stata sul terrazzo per ore intere. È possibile che per quanto con tutte le mie forze volevo poter non sentire nulla per Javier, lui mi scombussolava comunque testa e stomaco. Arrivati nei corridoi già tutti dormivano.
"Javier, la giacca"
"Me la darai domani, buonanotte"
Rientrai in stanza tentando di non svegliare Martina. Ma lei accese la luce appena sentì la porta.
"Di chi è quella giacca? Dove sei finita questa sera?"
Tentennai.
"La giacca è di javier e stavamo provando la coreografia in terrazzo e avevo freddo e così...."
"Talisa.... sei sicura di quello che fai?"
"No Martina non sono sicura di nulla" mi coprii il volto con le mani e Marti sali sul mio letto e mi abbracció forte.
"Talisa, sarò anche una strana io, ma se c'è una cosa che ho imparato nella vita è che reprimere le emozioni è una delle cose più sbagliate che ci siano e che tu puoi fare a te stessa. Non ti dirò che provare emozioni è sempre bello, perché soffrirai, ma non avrai rimpianti" dopo quelle parole la strinsi ancora più forte a me.
"Dormiamo ora tali"
"Marti grazie di tutto, davvero. Sei un'amica"
"Quando vuoi" mi sorrise e tornó nel suo letto.
Spegnemmo la luce.
Ero divorata dai dubbi e da emozioni troppo contrastanti per poterle conciliare. Dicono che la notte porta consiglio, ma è solo un'agonia di pensieri.

Talisa&Javier: odio e amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora