Mai più

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Talisa pov's
Ero ancora in tranche per tutto quello che era successo stanotte. Il ragazzo maniaco e Javier. Martina aprì la porta della camera e Gaia e Giorgia subito entrarono con noi.
"Talisa tutto a posto? Sei sicura di star bene?" mi chiese Gaia.
"Lo sai che Javier prima era sconvolto quando ha chiesto di te. Era davvero preoccupato. Ti ha prestato lui i vestiti?" mi chiese Giorgia.
Cavolo il vestito, era rimasto nella loro camera. Stavo per andare a riprendermelo quando sulla porta mi scontrai con Francesco.
"Talisa...." e mi abbracció stringendomi fortissimo. Quel gesto non mi fece provare nulla. Solo un senso di tenerezza per un amico che si preoccupava per me. Ma era comunque gentile e premuroso da parte sua.
"Grazie fra, sto benissimo. Javier mi ha praticamente salvato da quel maniaco".
Lui si rabbuiò e mi fissò i vestiti. Poi aggiunse: "lo sai che se solo lo avessi saputo.. io .. non so cosa gli avrei fatto a quel pazzo.."
"Fra lo so, stai tranquillo. È passato ora"
Sapevo che javier lo irritava tantissimo e mi dispiaceva anche vederlo struggersi così tanto per me, ma non potevo farci nulla. Non provavo quello per lui, non era un sentimento forte, uno di quelli che ti sconvolge, uno di quelli che ti fa perdere la testa e poi anche se avessi voluto non sarebbe mai potuto accadere nulla per la promessa che avevo fatto a me stessa di essere qui solo per la danza.
Francesco mi bació sulla fronte e richiuse la porta della nostra camera.
Giorgia e Gaia vollero restare a dormire da noi e così unimmo i letti e ci stringemmo. Era bello sapere di avere delle amiche in un posto così lontano da casa.

Eravamo tutti visibilmente assonnati il giorno dopo alle prove e coach e prof se ne accorsero, così ci vietarono di tornare dopo mezzanotte durante la settimana. Per quella sera ognuno andò nella sua relativa stanza e optammo per una bella dormita che ci togliesse tutta la stanchezza della serata precedente. Mi ricordai di avere ancora il vestito in stanza dai ragazzi e di dover ridare maglia e pantaloni ad javier. La maglia si trovava sopra il mio letto. La annusai, sapeva di lui, di quel suo profumo inconfondibile. Martina si stava facendo la doccia.
"Marti torno subito .." urlai.
Avevo un'ansia terribile, non so per quale motivo.. insomma era la camera dei miei amici.. e di Javier.
Aprì Jacopo con già addosso il pigiama.
"Jaco ho queste cose di Javier.. e qui dovrebbe esserci anche il mio vestito".
Mi fece entrare. Fra era sdraiato sul letto e si tirò su non appena mi vide.
"Ragazzi però... qui dentro si soffoca... aprite questa finestra" e mi diressi dall'altra parte della stanza.
"Come vuoi mamma" mi prese in giro Jacopo e gli lanciai un cuscino.
"Coglione che non sei altro... va bene dove si trova il mio vestito?"
"A dire il vero non lo so... deve averlo messo via Javi da qualche parte. Ora è in doccia"
"Non importa ragazzi, portatemelo domani"
"Cerchi il vestito?" Javier fece capolino dalla porta del bagno, a petto nudo con un solo asciugamano in vita e con un altro si stava passando i capelli.
Francesco alzò gli occhi al cielo.
"Io... sono.. beh ti ho portato i tuoi vestiti" e indicai il letto "il mio?"
Talisa mostrati indifferente. Javier si avvicinò a me. Che intendeva fare? Tachicardia.
"Permesso"
"Eh..."
"Permesso ... il vestito è nell'armadio. Ci sei davanti" sorrise lui.
"Che playboy.." mormorò Francesco a bassa voce, ma potemmo sentire tutti. Javier mi porse il vestito e poi sbattè la porta dell'armadio.
"Ragazzi io vado, buonanotte..."
"No perché non la risolviamo ora?"aggiunse ancora Francesco.
Guardai Jacopo in cerca di aiuto e lui scosse la testa sconcertato.
"Francesco lascia perdere..." ribattè javier.
"No, non lascio perdere.. ora che lei è qui perché non riveli a tutti le tue intenzioni?"
"Che intenzioni?" Chiesi subito.
"Francesco... ne abbiamo già parlato, smettila"
"A me non sembra che tu abbia capito granché... tu sei uno stronzo, ma lei questo non lo ha ancora capito"
"Cosa vuoi da me..?"
Ero confusa.
"Voglio che tu la lasci in pace" Francesco si stava avvicinando ad  javier, guardai ancora Jacopo che sembrava pronto ad intervenire in caso di qualche mossa dannatamente stupida.
"Ragazzi non è il caso di litigare" cercai di intervenire.
"Francesco è solo una stupida coreografia. Lo capisci vero? Una coreografia."
Una stupida coreografia? Ottimo.
"Allora perché passi tutto il tempo con lei? Me lo spieghi?"
Javier spiegalo anche a me. Nella stanza caló il silenzio, ma la risposta peggiore che io potessi aspettarmi non tardó ad arrivare.
"Perché in una coreografia di coppia ci vuole sintonia, ho cercato di entrare in sintonia con lei. Sarà solo per questa settimana, poi è tutta tua. Sono sicura che è meglio per entrambi"
Ero sconvolta dalle sue parole. Quindi tutte le sue gentilezze, la sua premura erano solo una farsa. Ero stupida a pensare che magari io e lui saremmo diventati amici. Mi sentii ridicola.
"Sapete che c'è? Fanculo. Io non sono un oggetto, una marionetta nelle vostre mani. Questa situazione è assurda" avevo il fiatone per la rabbia "e domani dirò a Veronica di sostituirmi con Giorgia nella coreografia, oppure annullare la nostra esibizione... non mi importa.." silenzio più totale nella stanza. Gli occhi di javier bruciavano sui miei, era spiazzato.
"Non avete nulla da dire?"
"Talisa non era quello che intendevo... " Javier tentò di giustificarsi.
"Ma lo hai detto. La tua gentilezza era pura convenienza. Sei stato palese. Quando capirai che le persone hanno dei sentimenti? Tu hai appena ferito i miei."
"Non farò quella coreografia con Giorgia"
"Allora mi sa tanto che salta tutto"
Sbattei la porta alle mie spalle.
Ero furiosa. Da oggi basta sentimentalismi. Talisa e la danza. Solo quello.

Talisa&Javier: odio e amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora