Ci provo, ma non riesco a starti lontano

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Javier pov's
Talisa poteva essere davvero attratta da me?Ero sconvolto, ma quelle parole di Francesco mi diedero una scossa elettrica. Volevo sapere, avevo bisogno di sapere.
Ero sicuro di conoscerla abbastanza bene da capire che non si trovata nella sua stanza, ma sul terrazzo. Aspettai di finire la cena.

Prima di aprire la porta controllai che fosse effettivamente lì dalla finestra che dava all'esterno. Bingo. Eccola.
Era stesa sulla panca e stava ascoltando musica dalle Air Pods. Aprii piano la porta e lei non si accorse di me tanto era immersa nella canzone e intenta a guardare il cielo. Era una nottata favolosa, le stelle erano ben visibili nel cielo e il quarto di luna risplendeva illuminando tutta la terrazza.
"Che ascolti?"
Sussultó improvvisamente alle mie parole e si alzò dalla panca.
"Sei pazzo... mi hai fatto prendere un colpo". Subito dopo il suo sguardo si fece nuovamente assente.
"Non riesci a lasciarmi in pace?" aggiunse poi.
Spostai le sue gambe dalla panca e mi ci sedetti.
"Questo" feci indicando tutto attorno "è un luogo pubblico... quindi ci vengo quanto mi pare"
"Fa un po' come vuoi" e si rimise le cuffie stendendosi nuovamente sulla panca e mettendo le sue gambe su di me per riprendersi lo spazio.
Con un gesto impulsivo gliele tolsi.
"Che vuoi? Stavo ascoltando una canzone e mi va di stare da sola. Quale parte di da sola non capisci? Il "da" o il "sola" ?"
"A te non va di stare da sola" e speravo che fosse così. Lo speravo tanto.
Non mi rispose.
Si tirò su con la schiena togliendo le sue scarpe dalle mie gambe.
"Javier ascolta, domani faremo quella coreografia, te lo assicuro daró tutta me stessa se è questo che ti preoccupa. Andrà bene. Poi torneremo ad ignorarci e sarà tutto più semplice.. come vuoi tu"
"Chi ti dice che voglio questo talisa. Tu lo vuoi? "
Quanto desideravo dirle tutto quello che mi stava capitando, ma ero troppo orgoglioso per farlo.
"È quello che hai detto, sono parole tue"
"Tu lo vuoi?" chiesi con più insistenza. Dovevo sapere.
"Sì... perché è molto meglio per me. Io amo me stessa e starti vicino ...sarebbe come farmi del male ".
Sentii una fitta fortissima. Lei mi credeva una brutta persona e non c'era cosa peggiore per me. Avrei voluto dirle quanto lei mi stava facendo rendere conto di tante cose e di quanto non avrei mai voluto allontanarla, ma ancora una volta il mio orgoglio e la mia impulsività mi tradirono.
"Tu non mi conosci. Mi giudichi come fanno gli altri. Sei esattamente identica a tutti loro".
Mi alzai e me ne andai sbattendo la porta.
Mi aveva fatto arrabbiare. Le riusciva così bene. Con lei perdevo il controllo di me, ma subito dopo essere rientrato mi si bloccò la saliva in gola e mi pentii di ogni singola parola... non ero una persona che ritornava facilmente sui suoi passi, quando trattavo male qualcuno non ero solito scusarmi, ma con lei era diverso. Perchè sentivo così tanto il bisogno di giustificarmi e di essere perdonato? Avrei solo voluto tornare lo stronzo che ero quattro giorni fa prima di conoscerla. Essere stronzi era facile. Non dovevo rendere conto a nessuno, le tipe mi piombavano addosso, vivevo al limite. Stavo iniziando a capire che tutto quello che facevo prima di venire qui non riempiva la mia vita, non la rendeva migliore, anzi mi faceva sentire vuoto. Solo con la danza riuscivo a colmare le lacune del mio essere e per la prima volta qualcuno.. qualcuno di reale mi faceva capire tutto quello che era sbagliato in me. Non mi sapevo spiegare perché talisa era così diversa da tutte, ma lei mi toglieva ogni sicurezza.

Talisa pov's
In studio

Ora anche javier era incazzato dopo ieri sera, perfetto.. oggi sarebbe andata uno schifo, ma ormai eravamo in ballo. Non si tornava indietro. Provai a lanciare qualche occhiata nella sua direzione dal mio banco. Solo Giorgia mi separava da lui.
Alle prove generali era venuto così così, non sentivo quella chimica e quella passione che ci mettevamo all'inzio. Però non  potevamo perdere un'occasione del genere ,così decisi di dare tutta me stessa ugualmente e di utilizzare quello che provavo per javier e che tentavo di reprimere da giorni a mio favore.
Era il nostro turno. Boato di applausi.Eravamo entrambi già molto amati dal pubblico. Guardai javier, lui si alzò e passandomi accanto mi disse: "non rovinerò tutto, andrà bene". Non so perché ma mi bastó per calmarmi.
Posizione iniziale. Musica.

Javier pov's
Non ero veramente arrabbiato con talisa, non potevo esserlo, non con lei. Ero solamente troppo orgoglioso per essere rifiutato da una ragazza. Lei tecnicamente non mi aveva rifiutato.. ma ugualmente quelle sue parole, quella sua voglia di prendere le distanze da me mi facevano incazzare, perché io nel profondo desideravo esattamente il contrario e anche questo pensiero mi irritava.
Era il nostro turno. Ballare con lei era la cosa che volevo di più in quel momento anche se odiavo ammetterlo a me stesso. Ugualmente la rassicurai che sarebbe andata bene. Avrei voluto che quel giorno non passasse mai perché da dopo quell'esibizione sarebbe tornata ad ignorarmi. Dovevo fare qualcosa.
Ma cosa?
La musica partì.
Ci bastarono pochi secondi per ritrovare quella sintonia che avevamo durante le prove in terrazzo, quella chimica che mi era tanto mancata. Stava andando alla grande.. sentivo la passione scorrere e scivolare sui nostri corpi ad ogni contatto. Esistevamo solo noi. Stavamo ballando per noi. Improvvisamente mi ricordai del bacio a fine coreografia e dei movimenti che avevamo aggiunto per sostituirlo.
Lei mi tolse la maglia.... io le tolsi il pezzo di stoffa che indossava sopra il top è nuovamente rimasi a contatto con la sua pelle nuda. Mi fece uscire di testa. Completamente. A pochi secondi prima della fine, al posto della parte del bacio talisa mi guardò e dall'altro capo del "palco" inizió l'ultima sequenza di passi sostitutiva. Non ci pensai neanche un millesimo di secondo e corsi nella sua direzione. La presi per la vita e misi una mano sulla sua guancia e la baciai. Con urgenza e con tutta la voglia repressa che avevo. Me ne fregai di ogni conseguenza, del pubblico, dei compagni, ma avevo bisogno di farlo, volevo sentire le sue labbra sulle mie.
Boato.

Talisa&Javier: odio e amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora