HYSA

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- Ma guardati un po'! AWWW! CHE BELLA!- la voce troppo alta di Hashi elimina anche le ultime briciole di stanchezza, nonostante abbia appena rischiato di perdere un timpano ne è valsa la pena. Sono già due ore, mi sono svegliata molto presto stamattina -non che abbia dormito granché stanotte-, che non faccio altro che cambiare vestito, mettere una gonna, poi un pantalone, rifare il nodo alla cravatta, tutto questo perché la mia indecisione cronica ha deciso di distruggere quel poco di autostima del mio fisico e qualsiasi cosa indossi mi sempre brutta o inappropriata per il primo giorno di stage. Ho perso tanto tempo sotto la doccia, talmente tanto che mio padre è dovuto entrare per paura che fossi affogata, ho sprecato una buona mezzora per rendere la mia faccia accettabile con un po' di trucco, non sono una che ama molto i trucchi, questo anche perché sono un tantino incapace nonostante le molteplici lezioni di Nerumi, e infine ho trangugiato senza vergogna due litri di caffè e qualche ciambelle di troppo, presa da un'improvvisa agitazione, cresciuta durante la notte. Ci tengo a fare una buona prima impressione non appena arriverò alla HYSA, sia perché è l'agenzia dove vorrei lavorare in futuro, ma soprattutto perché non posso rovinare la reputazione dei miei perfetti genitori. Anche se molto probabilmente mi chiederanno di indossare il costume da hero, penso che non posso solo presentarmi con la mia solita felpa nera e i miei jeans strappati, e alla fine, pur di non farm arrivare in ritardo, entrambi i miei genitori hanno deciso di giudicare i miei outfit e aiutarmi a scegliere il migliore. Il gusto in fatto di moda di mio padre è parecchio discutibile, ma quello di Hizashi è buono, anche se spesso può sembrare egocentrico e strano in fatto di accessori e acconciature.

- Che ne pensi Sho-Sho?! Con questa giacca nera mi ricorda tanto un piccolo te al nostro primo vero appuntamento! Accidenti, che ridere!- il biondo lascia un bacio casto all'innamorato, ricevendo in cambio una piccola gomitata in pieno stomaco, per poi avviarsi verso la macchina, pronto per mettere in moto.

- Allora papà?- mio padre non ha professato una parola da quando si alzato dal letto, almeno con me. So che non è perché non gli importa di me, tutt'altro, semplicemente fa fatica ad esprimere tutti i suoi sentimenti a parole, è più un uomo di piccoli e quotidiani gesti, ma a me va benissimo così, infondo sono un po' come lui, preferisco il bacio della buonanotte sulla fronte che la serata con tanto di cascata di petali di rosa o poemi d'amore.

- La camicia risalta il colore stupendo dei tuoi occhi... Sono orgoglioso di te, Emiko- mi prende fra le sue braccia, quasi volesse prendermi in braccio come faceva quando ero più piccola e io gli andavo in contro non appena tornato da lavoro, e mi lascia un bacio sulla fronte. Ormai è il nostro segno d'amore, fin da quando sono piccola un suo bacio sulla fronte è per me il più grande regalo e la più grande dimostrazione d'affetto. Rimango un attimo sorpresa dalla sua prima affermazione, è vero, la camicia lilla che Hashi mi ha praticamente obbligata a mettere, risalta tanto il colore grigio-lavanda dei miei occhi, particolare sfumatura che ho ereditato da mia madre: non ho mai amato molto i miei occhi, da piccola gli odiavo al punto da indossare spesso occhiali da sole neri, o dal minacciare di cercarmene uno con una forchetta, questo perché sono sempre stata l'unica cosa a ricordarmi di mia madre, a ricordare a mio padre di lei, con il passare del tempo, invece, mi sono abituata ed ora non li detesto così tanto, anche perché so che la base delle mie pupille è grigia, come quelle di mio padre, e soprattutto mi basta attivare il mio quirk per cambiare colore e non pensarci più.

BIPBIP- un rumore di clacson distrugge questo tenero momento padre-figlia, e così sono costretta a prendere la mia valigia contenente il costume, a ritornare ad avere ansia, e poi a raggiungere l'autovettura rossa del biondo.

- Buona fortuna Emy, andrai benissimo!- mio padre mi spinge sul sedile del passeggero e chiude la porteria, salutando poi noi due con un lieve cenno di mano, lui non verrà con noi perché prima deve incontrare i suoi alunni alla stazione centrale, mentre il nostro caro coordinatore Vlad non ha ritenuto necessario farlo e a preferito rimanere a correggere tutte le verifiche arretrare che giacevano sulla sua scrivania da più di due settimane.

COLLIDE - Bakugou x reader(OC) ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora