Sono sveglia già da due ore, ma non ho la forza di alzarmi dal letto, così aspetto che la sveglia suoni le 7 per scendere a fare colazione. Non ho dormito granchè stanotte, non so nemmeno io il motivo, anche se non mi meraviglio più di tanto dato che l'insonnia è ereditaria, ma per fortuna ho avuto tanto tempo per pensare: guardare il soffitto bianco della mia stanza aiuta molto a mantenere la concentrazione, anche se spesso e volentieri vengo interrotta dalle immagini della giornata fantastica passata proprio ieri con Todoroki. È davvero un bravissimo ragazzo, oltre che palesemente bello e di buona famiglia, e adoro trascorrere il tempo con lui, parlare con lui è rilassante e molto produttivo, è anche un ragazzo molto intelligente, ma ancora non riesco a capire perché ogni qualvolta rimango a guadarlo dritto negli occhi per più di qualche secondo mi rendo conto di una grande sofferenza, che probabilmente si porta dentro da ormai tanto tempo. Non ho mai chiesto, però credo che c'entri suo padre, non so bene il perché, ma il mio istinto mi suggerisce che quel uomo, sicuramente è l'eroe numero 2, e sicuramente non ha vinto il premio come miglior padre dell'anno. Spero che prima o poi Todoroki ne voglia parlare con me, infondo con chi altri se no, a quanto ho capito non ha molti amici "intimi", solo amici di scuola, e non voglio essere costretta a fargli io una domanda parecchio invadente.
Chissà perché ieri sera sembrava così teso, non credo che fosse spaventato dai miei genitori, impossibile, Hashi sembrava tutt'altro che serio e severo, e poi anche durante il tragitto in limousine continuava a guardare il cellulare, mentre la sua mano sinistra tremava.
- Emy! *bussa alla porta* Sono papà, spegni la sveglia, la colazione è pronta!- sento la voce di mio padre provenire da fuori la porta, e mi rendo conto di essermi persa nei miei pensieri a tal punto da non sentire la sveglia che già sta suonando da tre minuti. Mi alzo e apro la porta per dare il buongiorno a mio padre, e dopo essermi infilata le pantofole scendo in cucina per gustare i fantastici pancake di Hashi, il mio personalissimo cuoco. In questa casa la gerarchia è molto semplice: nessuno comanda, ci si aiuta a vicenda, ovviamente io rimango la figlia e loro gli adulti, la cucina e il bucato sono compiti esclusivi di Hizashi, mentre mio padre è la donna delle pulizie di casa, e se la cava molto bene, io invece mi limito a prendermi cura dei nostri animali domestici e non far diventare la casa, ma soprattutto la mia stanza, una discarica a cielo aperto, o l'inferno. Devo dire la verità, sono una figlia molto brava, ascolto molto i miei genitori, credo di non aver mai visto nessuno dei due veramente arrabbiati con me, e proprio per il comportamento e il mio carattere mansuete (almeno con loro) non ho molte restrizioni e posso ritenermi davvero fortunata nell'avere due genitori con una mentalità molto aperta. Tutti e tre abbiamo i nostri difetti e i nostri vizi, ad esempio Hizashi tende ad essere molto nervoso soprattutto se si sveglia con il piede storto e ama tenere la musica, o in generale qualsiasi apparecchio emetta un suono, a volume molto alto, mio padre, ci sono dei giorni in cui è peggio di una vecchia donna in menopausa, e dei tre è sicuramente quello che ama di più il relax, io sono un po' l'insieme dei due, e il mio più grande vizio è il disordine, poiché spesso lascio i miei vestiti o i miei trucchi in giro per casa, per non parlare dei fogli e dei quaderni con le mie storie e i miei appunti - amo scrivere, e quando non ho niente da fare sono in grado di consumare un quaderno intero di parole-.
- Buongiorno Emmie! Ho preparato i tuoi pancake preferiti!- Hashi mi accoglie con un piatto di pancake fumanti -lo ammeto, lui mi vizia, e mi ha sempre viziato, parecchio- e io gli lascio un bacio sulla guancia in segno di riconoscenza.
Dopo colazione, e dopo aver speso circa mezz'ora in bagno, mi dirigo nel portico di casa e aspetto i miei genitori per andare a scuola, potrei andare a piedi ma dato che tutti e tre andiamo nello stesso luogo e tutti e tre tendiamo ad essere un pochino ritardatari, mi accompagnano loro in macchina -Hashi guida, mio padre ha la patente ma non ama proprio le macchine, o i mezzi di trasporto in genere-. Come tutte le mattine mi lasciano pochi metri prima del cancello della scuola, mentre loro vanno a parcheggiare nel parcheggio privato dei professori, così mi incontro all'angolo del viale principale che porta a scuola con Testutestu e Awase che arrivano sempre prima di me.
STAI LEGGENDO
COLLIDE - Bakugou x reader(OC) ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃ
FanficDal titolo credo si capisca... Comunque sia, leggete il primo capitolo e capirete perfettamente di cosa tratterà questa storia! Piccolo spoiler: "Ciao a tutti, io sono Emiko, Emiko Aizawa, e questa è la storia di come sono diventata l'eroina numero...
