Punto e a Capo

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-Ehy...- non so bene perché abbia deciso di seguire le parole di Midoriya, non so perché ora mi trovi qui, davanti a casa Todoroki, tutta la mia determinazione e i miei buoni propositi sono andati a farsi fottere, lo guardo, e in mente ho solo l'immagine del bacio tra lui e Izuko, nient'altro, in sottofondo le urla di Bakugou che mi dice di lasciarlo stare, che non aiutano affatto. Eppure, sento che se non gli parlerò ora, non avrò più opportunità per farlo, e nulla tornerà ad essere veramente come prima.

- C-ciao...- Shoto Todoroki, il ragazzo più figo della scuola, non ha più niente di figo: si presenta davanti a me con un pantalone di chissà quale vecchia tuta, una maglia oversize nera, per niente da lui, i capelli completamente in disordine, e due occhiaie che farebbero invidia persino a quelle di mio padre. Il suo aspetto è terribile. Mi sento quasi in colpa, ora, io sto bene, a differenza sua sono stata giù soltanto i primi due, tre, giorni, ma mi sono ripresa subito, anche grazie a Testu, ai miei fantastici padri e al mio nuovo amico Bakugou, e devo dire grazie al mio carattere se non sono caduta nella disperazione, mentre lui, invece, sembra stare molto male, malissimo, sicuramente non chiude occhio da quando è successo "il fatto", dal rosso delle iridi si capisce perfettamente che ha appena finito di piangere, e anche il solo non guardarmi in faccia e mantenersi con due mani alla colonna del porticato, confermano sempre di più la mia ipotesi: Shoto Todoroki sta male, è caduto in depressione.

- E-ehy, come stai?- non credo di sapere cosa fare, non riesco neanche a guardarlo, sento che se solo i nostri occhi dovessero incrociarsi, finirei per provare pietà di lui, con l'addolcirmi e mandare al diavolo la promessa fatta a Bakugou e a me stessa.
Nessuna risposta. Infondo, che mi aspettavo? Anche un cieco capirebbe che sta tutt'altro che bene.

- Tod/Shoto, possiamo parlare? Te la senti?- sono venuto qui per parlare, ma continuo a sperare che lui rientri in casa e mi sbatta la porta in faccia, affrontarlo così non è proprio fattibile, per me.

- S-sì...- il ragazzo bicolore scende, a fatica, dal porticato rialzato della sua casa in stile Kyoto, per poi avvicinarsi a me, anche se capisco benissimo quanto camminare gli sia faticoso.

- Sei sicuro? Non mi sembri/-

- SEI VENUTA QUI PER PARLARE, NO?! PARLA! METTIAMO FINE A TUTTO QUESTO, VELOCE!- sta urlando, le sue urla sembrano urla di terrore, o dolore, il suo corpo trema, mi ricorda tanto il giorno in cui lo trovai in preda ad un attacco di panico in camera sua, ma ora è diverso, sento la sua paura da qui, ma sicuramente non è dettata da un incombente senso di panico, ma più dai rimorsi e dai sensi di colpa, che lo stanno uccidendo.

So benissimo cosa sta passando adesso, anche io ci ho pensato...

- Sta calmo, okay?- lo afferro per le spalle prima che possa perdere l'equilibrio e lo invito a sedersi su una delle panchine del suo giardino, almeno così sarò sicura che non cadrà a terra, facendosi male.

- S-scusa... Non volevo alzare la voce, scusami...-

- Va tutto bene, tranquillo! Ascolta, te lo ripeto, date le tue condizioni, non è meglio rimandare?- ecco che lo sto facendo, di nuovo, ecco che la me stessa debole, sensibile e troppo ingenua prende il sopravvento. Bakugou mi ucciderebbe se fosse qui!

- Ti ho detto che non importa. Sul serio, Emiko, parla. Ho bisogno di sentirti parlare, per favore, non ce la faccio più, non ho il coraggio di parlare io, non posso andare avanti così!- la sua sembra proprio una supplica, che non posso proprio evitare.

- E invece parlerai... Ho bisogno di sapere tutta la verità, non sei l'unico a stare male, Midoriya è venuto a parlarmi, lui non sta benissimo, ma ha fatto di tutto pur di convincermi a venire qui... Almeno fallo per lui... Voglio sapere perché, per favore...-

COLLIDE - Bakugou x reader(OC) ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora