COLLIDE - Bakugou x reader(OC) ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃ

Geloso...

-Oi fiammella!- mi giro verso l'entrata principale della scuola, e trovo il biondino esplosivo fermo con la mano in alto in segno di saluto. Mi dirigo verso di lui, seguita dagli occhi increduli del mio migliore amico e di altri ragazzi presenti nel cortile della scuola, per poi salutarlo con un pugno sulla spalla, non troppo forte, ma abbastanza da fargli levare dalla faccia un sospettoso, quanto inaspettato, sorriso.

- Come mai sei così allegro stamattina? Sei ancora sotto l'effetto di alcool?!- il mio sembrava più un rimprovero, che una battuta simpatica, ma infondo sono ancora arrabbiata con lui per essersi conciato ad uno straccio la sera precedente, chissà poi per quale motivo, ancora non l'ho capito. Kirishima ha parlato di Todoroki, ma non credo proprio sia quella la verità.

- E se anche fosse?- posa una mano sulla mia testa, scompiglia i miei capelli, non lisci come sempre, non ho avuto il tempo di lavarli stamattina, quindi sembro a tutti gli effetti la copia di mio padre, mi manca solo il sacco a pelo giallo.

- Come se anche fosse!? Sei cretino o cosa?! Mi sono preoccupata!- tolgo la sua mano un po' bruscamente dalla mia testa, incrocio le mie braccia al petto e lo supero, avviandomi per il corridoio senza aspettarlo.

- AH, QUANTO SEI DIFFICILE MI DISPIACE CAZZO! SCUSA, OKAY? L'HO DETTO, SCUSA! MA SMETTILA DI PREOCCUPARTI PER ME, NON SONO UN MOCCIOSO, E TU NON SEI MIA MADRE!- sono costretta a fermarmi, ha iniziato ad urlare, troppe persone ci stanno guardando, così lo prendo per il colletto della camicia e lo trascino nella prima porta che incrocio, che si rivela essere quella del bagno dei maschi al primo piano, ma poco importa.

- Che cazzo ti urli, idiota! Ci stavano guardando tutti! Che figura di merda! Mi dici che ti prende? Oggi sei strano...- ora che lo guardo veramente in faccia, noto le sue guance rosse, le occhiaie sotto degli occhi ancora troppo rossi e lucidi, la fronte madida di sudore e il colorito di pelle troppo verdastro, di chi ha vomitato per tutta la notte o deve ancora vomitare.

- Bak/- prima che possa dire o fare niente Bakugou perde l'equilibrio ed è costretto a sedersi a terra. Il suo aspetto non è dei migliori, questo dovuto al mix di alcool e droga che assunto neanche dodici ore fa, che a quanto pare non ha ancora del tutto smaltito, il suo corpo non abituato a queste sostanze non sta reagendo benissimo. Chiudo a chiave la porta del bagno, fortunatamente so dove i bidelli nascondono le chiavi di sicurezza nel caso qualcuno dovesse rimanere chiuso in bagno, e passo al biondo la mia bottiglietta d'acqua, invitandolo a bere.

- Allora, va meglio?- provo a dire, ma il fatto che stia annuendo non mi lascia tranquilla, mi avvicino alla sua fronte e non ho neanche bisogno di avvicinare la mano, si sente anche così che ha la temperatura alta.

- Io ti porto in infermeria! E anche subito...- alla mia frase, il ragazzo si ritrae alle mie braccia e cerca di far leva sulle sua gambe per alzarsi, fallendo miseramente.

- Senti, non sei in condizioni di dare ordini o di protestare, chiaro Bakugou? Sei un coglione, lo sai? Perché cazzo ti sei ridotto così! Non ti capisco proprio, se volevi ottenere un aspetto di merda, una nausea tremenda o un post-sbronza da "favola", complimenti ci sei riuscito! E vaffanculo, io mi preoccupo perché sei mio amico! Stronzo...- detto questo, sollevo da terra il ragazzo, appoggio un suo braccio attorno alle mie spalle, e lo porto fuori dal bagno. Fortunatamente non c'è nessuno per guardare questo spettacolo pietoso, due dei ragazzi più popolari del primo anno in queste condizioni, Bakugou "Sono troppo forte, figo, ti faccio esplodere la faccia" Katsuki che a momenti esala l'anima, la figlia di Ereaserhead e Present Mic che fa da infermeria ad un drogato, che bella scenetta, questo sarebbe vero pane per i giornalisti.

- H-ho detto che s-sto bene! N-non ho bisogno che una ragazza mi presti carità! L-lasciami stare!- mi spinge con la poca forza che ha nelle braccia, barcolla per qualche centimetro mentre si mantiene la testa con le mani.