COLLIDE - Bakugou x reader(OC) ᶜᵒᵐᵖˡᵉᵗᵃ

Si parte!

Finalmente, oggi si parte. E' ufficialmente iniziato il ritiro nei boschi per gli apprendisti hero. Siamo in pullman da ben due ore, e ancora non siamo arrivati a destinazione, l'autobus della A è poco avanti al nostro, passeremo dieci giorni insieme e quello che ci attenderà non sarà affatto una vacanza, ne sono più che sicura, conosco troppo bene mio padre e so quello che passa per la mente malata e contorta del preside Nezo. Comunque, sono felice, non so bene bene il perché, sono solo felice di passare del tempo con i miei amici, allenamento speciale o meno.

- Ragazzi, preparatevi, tra cinque minuti ci fermeremo!- annuncia il professor Vlad, svegliando i ragazzi che stavano dormendo, praticamente tutti eccetto la sottoscritta, sono troppo entusiasta e allo stesso tempo agitata per chiudere occhio, anche se forse mi pentirò presto di non aver approfittato di queste due ore per riposarmi un po'. Gli autobus si fermano su una piazzetta di sosta a ridosso di un burrone, uno strapiombo di pochi metri che da su un grande bosco.

Non pensavo iniziasse subito... sono curiosa di vedere cosa si sono inventati per metterci alla prova.

- Loro sono le Wild Wild Pussy Cats, si prenderanno cura di voi in questo ritiro. Per il momento, però, dovrete guadagnarvi il rifugio: sopravvivete, ci vediamo per la cena. Sempre che arriviate prima del tramonto!- mio padre, o meglio, il professor Aizawa risale sul pullman più velocemente di come è sceso, insieme al prof Vlad, e tutti gli studenti della A e della B, ovviamente me compresa, veniamo lasciati nelle mani di quattro personaggi tanto famosi quanto poco raccomandabili, oserei dire spaventosamente ambigui. Non riesco a capire che cosa vogliono fare i professori, in genere sono brava a leggere nelle loro menti contorte, soprattutto in quella di mio padre, ma stavolta non ho proprio idea di cosa possa succedere, potrebbe apparire un mostro di pietra -il quirk di una delle Pussy Cats è manipolare la terra-, oppure magari ingaggeremo una lotta con loro, nonostante siano in quattro e noi in quaranta rimangono pur sempre pro-hero, o chissà cosa.

-Ehy Aizawa! Per una volta, dimmi che hai sbirciato tra i fogli di tuo padre! Che razza significa che dobbiamo sopravvivere?- Monoma si avvicina pericolosamente alla mia faccia, abbastanza da poter sentire la puzza di uno che se la sta facendo sotto dalla paura.

-Ovviamente no... E ora, potresti spos/Ahhhh!- il pavimento sotto i nostri piedi cede all'improvviso e ci ritroviamo tutti a cadere nel vuoto.

Non ci posso credere! Vogliono ucciderci?!

Prima di potermi dare una risposta, utilizzo le fiamme bianche per potenziare il mio corpo abbastanza per cadere al suolo senza riportare danni se non qualche livido, dopo di me atterrano anche altri ragazzi, molti utilizzano le loro unicità, quei pochi che non ne sono in grado vengono aiutati dagli altri, non che non voglia dare una mano ai miei compagni e arrivare per prima al rifugio, ma sono sicura di aver visto qualcosa o qualcuno muoversi tra la boscaglia poco davanti a noi, quindi mi sto dirigendo proprio lì in mezzo. Non devo neanche addentrarmi più di tanto, un mostro di pietra mi viene addosso, fortunatamente riesco a schivarlo senza problemi, i suoi movimenti sono troppo lenti, il problema è che non sembra essere facile da demolire, almeno io non posso proprio con il mio quirk, e vedo arrivarne altri.

-EMIKO! ABBASSA LA TESTA!- un'esplosione poco sopra di me, non faccio in tempo a proteggermi, ma ci pensa il corpo di qualcuno, Kirishima, sbucato dai cespugli mi sta proteggendo dai massi e dai detriti che cadano a causa di una violenta esplosione, causata sicuramente da Baugou, chi altri sennò.

-Avevo detto di abbassare la testa, razza di idiota! Potevo ucciderti!- il biondo sposta violentemente Kirishima dal mio corpo, per poi aiutarmi ad alzarmi da terra, per qualche assurdo motivo sembra davvero preoccupato per me.

Strano...

-Sto bene, sta tranquillo! Grazie!- in effetti, se non fosse stato per Bakugou, ora sarei stata schiacciata da uno di quei burattini di pietra, non mi ero resa conto di averne uno dietro.