Benvenuta

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Yuri solcò la porta a capo chinato, aspettandosi gli occhi di 12 persone puntati su di lei. Con grande sorpresa non era così. A quanto pare nessuno era informato dell'arrivo della neomenager. Tutti avevano qualcosa da fare: c'era chi si stava allenando con dei tuffi, chi schiacciava ogni palla che gli capitava a contatto con le mani, chi alzava palloni a destra e a manca e chi quasi si tuffava tra le assi del pavimento per ricevere ogni pallone e rimandarlo al compagno d'allenamento. Yuri davvero non ci capiva niente. Come facevano ad allenarsi in perfetta armonia pur essendo evidentemente molto differenti? Ai suoi occhi era come un'orchestra costituita a strumenti classici e dei più disparati generi musicali, ma stranamente suonava piuttosto bene. Un ragazzo, alto, imponente e autoritario si avvicinò alle due ragazze. Aveva un sorriso gentile, ma Yuri era convinta che sarebbe stato meglio finire nel cerchione peggiore dell'inferno piuttosto di vederlo arrabbiato.
?: ciao Kiyoko. E ciao...?
Kiyoko: Lei è Yuri Koru. È qui in prova come menager.
Il ragazzo sgranò gli occhi per la sorpresa, poi strinse vigorosamente la mano a Yuri, che rimase un po' impietrita.
?: Io mi chiamo Daichi Sawamura, sono il capitano della squadra. È davvero un piacere conoscerti.
Yuri avrebbe voluto presentarsi a dovere, ma il capitano non le lasciò il tempo. Batté le mani due volte, richiamando l'attenzione della squadra. In pochi secondi 12 ragazzi erano davanti a lei con aria incuriosita, come se avessero visto per la prima volta un animale allo zoo. Come aveva potuto già constatare da quello che aveva visto durante l'allenamento, erano tutti molto diversi. Un ragazzo, a occhio, sfiorava quasi i 190 cm e altri due forse arrivavano ai 160.
"Non se so molto di pallavolo, ma penso che uno sia il libero, e l'altro quello di...'riserva'?"
Due ragazzi in particolare la fissavano in modo strano: uno era alto, con capelli rasati molto corti e con una faccia che si comprimeva in una smorfia, l'altro era bassino, con occhi grandi color nocciola e capelli scuri sparati in aria con un ciuffo biondo. Il primo sembrava appena uscito di prigione, il secondo dalle elementari.
Yuri iniziava a sentirsi un po' a disagio e distolse lo sguardo. Un altro ragazzo se ne accorse e, voltandosi, capì cosa la facesse sentire così in imbarazzo, così colpì i due ragazzi dicendo che non era educato fissare la gente. Poi si girò nuovamente verso di lei e si scusò per entrambi. Yuri non poté fare a meno di sfoggiare un timido sorriso.
Kiyoko: Lei è Yuri Koru, è qui in prova come menager.
La ragazza salutò timidamente con un cenno della mano, invece i ragazzi la salutarono all'unisono. Facevano quasi paura.
Ben presto tutti tornarono ai propri allenamenti, anche se poco convinti. Yuri si accorgeva degli innumerevoli occhi che la scrutavano. Si sentiva come una piccola cerbiatta circondata da cacciatori.
"Come ha fatto Kiyoko-senpai ad abituarsi a questo?!"
In un certo senso però le piaceva come alcuni dei ragazzi più grandi le si fossero avvicinati per rivolgerle parole gentili e di incoraggiamento per farla sentire a suo agio.
Quel pomeriggio Yuri riuscì a ricordarsi solo due nomi: Sugawara e Daichi.
Tornata nella sua casetta tipicamente giapponese, andò immediatamente a stendersi sul suo letto, senza nemmeno sentendo il bisogno di mangiare.
Probabilmente per molti altri ragazzi della sua età poteva sembrare strano che un'adolescente come lei vivesse da sola in una casa come quella, oppure semplicemente che vivesse da sola. Ma era complicato spiegarne il motivo. Forse nessuno ci avrebbe fatto caso, avrebbe potuto semplicemente dire che i suoi genitori erano al lavoro, il che era vero, tralasciando il fatto che uno lavorasse in America e l'altro in Italia.
La ragazza congiunse lentamente le palpebre che si erano fatte pesanti, e si addormentò abbracciando il cuscino.

Me in the Karasuno High School 🏐🧡|| ITA || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora