Passarono le settimane, che diventarono mesi, fino ad arrivare agli ultimi giorni di maggio e i primi di giugno.
Miriaki aveva desistito dal parlare a Yuri verso metà aprile, capendo che, testarda com'era, non avrebbe ottenuto niente.Yuri: Erano giuste... le risposte erano giuste.... -_-
Hinata: lo so ma...
Yuri: Spiegami come caspita hai fatto a confondere le colonne!
Hinata: sumimasen.
Povero Shoyo, si era impegnato tanto per riuscire a superare il test, se solo fosse stato meno distratto.
La ragazza lanciò uno sguardo quasi demoniaco a Kageyama, che sussultò e spostò gli occhi, passando il compito a Yuri.
Yuri: IO NON HO PAROLE.
Nishinoya: *sussurrando a Tanaka* Quando è arrabbiata fa quasi più paura di Daichi.
Tanaka: *annuisce*
Yuri: Le parole sembrano anche giuste da pronunciare, peccato che tu le abbia scritte come si pronunciano!
Kageyama: sumima-
Yuri: "Sumimasen" un cazzo! Hai scritto, e cito: "Ai Play witt mai best frend in de gym next tu de bar."
Sono basita!
Kageyama era diventato pallido, e Hinata non era da meno, Yuri invece emanava un'aurea spaventosa, che si dissolse dopo un respiro profondo.
Yuri: Pittosto, il ritiro si svolgerà settimana prossima, proprio come gli esami di recupero. Che avete intenzione di fare?
I due ragazzi si avviarono ulteriormente, sembrava che la capacità di parlare gli avesse abbandonati.
Tanaka: Ecco...
Tutti si girarono verso il palatino del secondo anno.
Tanaka: Se superate il test al primo colpo dovreste riuscire a raggiungerci nel pomeriggio.
Kageyama: E come arriviamo a Tokyo.
Hinata: Non mi importa, sono disposto anche ad andare in bici se serve.
Yuri: Ma smettila, ti perderesti come minimo.
I ragazzi soffocarono una risata mentre Hinata tornava a sedersi ancora più avvilito.
Tanaka: È qui che entra in gioco il vostro senpai!
Disse fiero gonfiando il petto.Mentre Ryu stava spiegando come sarebbero arrivati a Tokyo sani e salvi grazie a sua sorella, Yuri non poteva fare a meno di pensare che non era la prima volta che si offriva di aiutare gli altri. La prima volta era successo quasi tre mesi prima, quando si era offerto di accompagnarla a casa, successivamente aveva difeso alcuni ragazzi da dei bulli, senza nemmeno conoscerli.
"Cos'è che spinge una persona ad aiutare gli altri in questo modo?"
Per Yuri era una realtà relativamente nuova, era stata praticamente abbandonata a sé stessa dai suoi genitori, d'accordo, le mandavano comunque somme di denaro, anche abbastanza ingenti, per non farle mancare nulla, anzi, alle volte erano anche troppi, ma non era la stessa cosa di avere qualcuno che si preoccupi per te e che sia pronto ad esporsi in prima persona per proteggerti.
Tanaka: l'unica cosa, è che non posso garantire per il confort del viaggio.
Hinata e Kageyama erano come rinvigoriti, pronti ad assaporare già ogni attimo del ritiro a Tokyo.
Yuri: Non vorrei tapparsi le ali, ma ricordatevi che dovete comunque passarlo il test.
I due ragazzi tornarono a deprimersi in meno di un secondo.
Asahi: Non essere così pessimista Yuri.
Sugawara: Ha ragione, anzi, perché non ti assumi tu stessa di istruirli meglio?
Suga aveva pronunciato quelle parole in tono di sfida, dopo 3 mesi ormai tutti avevano capito quanto Yuri odiasse perdere, e con che orgoglio accettasse ogni sfida (ai limiti della decenza) le venisse lanciata.
Yuri: Mi stai sfidando Sugamama?
Suga: può darsi... ma non chiamarmi così, non sono mamma!
La squadra si guardò come per dire "sicuro?"
Suga: Allora? Li aiuterai?
La ragazza sbuffò. Hinata e Kageyama trattennero il fiato fino a quando non sorrise annuendo.Il sabato di quella settimana i due ragazzi si recarono a casa di Yuri sotto suo "l'ordine", per fare un ripasso generale.
Hinata: Hei Kageyama!
Kage: Che c'è?
Hina: Tu hai idea di come sia fatta la casa di Yuri.
K: No, ho solo quest'indirizzo.
Disse mostrando il foglio al ragazzo.
H: Ma non ri sembra strano che viva da queste parti? Insomma, le case sono un po'... ecco....
K: Lussuose?
H: Snob.
I due impiegarono una buona mezz'ora prima di suonare un campanello con l'etichetta "Koru" sopra.
Una voce famigliare gli rispose.
Yuri: Chi è?
Hinata: Siamo noi!
Kage: Stupido, così potrebbe essere chiunque!
Yuri: Entrate pure ragazzi.
Disse ridendo la ragazza.
Subito dopo il cancello, ad accoglierli, c'era una scultura composta da varie pietre impilate, che formavano quasi un tempietto. Subito dopo si trovarono a camminare sopra un ponticello di legno che si ergeva su un piccolo fiume costeggiato da sassi grigi, che andava a sfociare in una vasca termale con tanto di cascata.
In una parte di giardino c'era un masso circondato da tanti sassolini, quasi sabbia, bianchi e color porpora.
La casa vera e propria aveva due entrate, ma i ragazzi non si spinsero oltre il giardino.
Hinata: Hei Kageyama, cosa pensi ci sia dietro la cascata?
Kageyama: Non saprei, una parete di roccia?
Rispose lui con noncuranza.
Hinata: Per me invece c'è un passaggio segreto che porta ad un'altra villa.
In quel momento Yuri uscì di casa. Indossava un paio di pantaloncini corti grigi e una maglietta larga e corta rosa, con una stampa scolorita di un cactus che abbraccia un palloncino. I capelli, che, almeno durante gli allenamenti, erano legati in una mezza coda, ora erano sciolti e bagnati.
Yuri: Scusatemi, ma visto che non arrivavate più mi sono fatta un bagno.
Kageyama: Scusaci, ma non riuscivamo a trovare la casa.
Yuri: Non preoccuparti, praticamente nessuno ci riesce la prima volta.
Hinata sospirò sollevato.
Hinata: Meno male che siamo arrivati in un giusto ritardo, altrimenti ti avremmo trovata a farti il bagno. L'altro ragazzo gli tirò un ceffone sulla nuca.Il sole accennava a voler tramontare. Erano ormai le otto e, contando che erano arrivati alle quattro e un quarto, erano quasi quattro ore che studiavano, con una pausa di dieci minuti tra un'ora e l'altra.
Yuri: Bene, siamo riusciti a fare il ripasso di tutto il secondo quadrimestre, direi che siete preparati per prendere anche più della sufficienza.
Kageyama e Hinata: Arigato!
Yuri: Figuratevi, è stato un piacere sentirmi utile.Kageyama se ne andò quasi immediatamente, mentre Hinata rimase a cercare di completare il suo obbiettivo.
Hinata: Ci sono quasi!
Disse mentre cercava di arginare la vasca termale, cercando di scorgere cosa ci fosse al di là della cascata.
Yuri: Se vuoi farti un bagno prima dovresti togliere i vestiti.
Gli disse la ragazza guardandolo dalla porta di casa. Il ragazzo perse l'equilibrio, cadendo inevitabilmente in acqua.
Yuri prima rimase sorpresa, dopodiché di che non riuscì a trattenere le risa nel vedere come i capelli di Hinata gli ricadessero sul viso.
Yuri: Sembri un pulcino bagnato.
Aggiunse ridendo.
Hinata: Non volevo farmi un bagno...volevo solo vedere cosa c'era dietro la cascata.
Disse uscendo a fatica dalla vasca, per via dei vestiti pesanti per colpa dell'acqua.
Yuri: Va bene ma ora asciugati, anzi, spogliati e fatti un bagno. Lascia i vestiti su quella roccia e, quando sarai entrato in acqua, chiamami, così li lavo e te li asciugo. Così scoprirai da solo cosa c'è dietro la cascata.
Hinata fece come gli era stato ordinato.
Nuotò fino a passare sotto la cascata, ma con grande rammarico non vi trovò un passaggio segreto.
Hinata: peccato, ci speravo.
Oltre la cascata c'era solo una grotta con una panchina in marmo e delle candele profumate.
In mezz'ora gli abiti erano già pronti, le scarpe erano ancora un po' umide, ma ci si poteva adattare.
Yuri uscì con cautela da casa, poggiando gli indumenti sulla stessa roccia di prima, assieme ad un paio di asciugamani. Dopodiché chiamò Hinata, che su vestì in fretta.
Hinata: Grazie di tutto, sia dell'aiuto con lo studio che per il bagno rilassante.
Disse tenendo l'asciugamano più piccolo sui capelli bagnati.
Yuri: Non c'è di che, sono contenta di averti aiutato.
Hinata porse l'asciugamano alla ragazza, che però lo rifiutò con un gentile gesto di mano.
Yuri: Tienilo tu, non voglio che ti prendi un raffreddore estivo. Me lo restituirai lunedì a scuola.
Hinata: Grazie ancora.
Quando il ragazzo lasciò nuovamente sola Yuri, quest'ultima rientrò in casa, preparandosi una tazza di te alle erbe.
Quel ragazzo la faceva sempre stare bene, forse perché la faceva ridere.
Quando il te fu pronto si diresse in salotto, sintonizzandosi su una partita di pallavolo. Nelle ultime settimane non guardava altro. Voleva essere all'altezza delle aspettative di Kiyoko-senpai e di tutta la squadra. Si era già affezionata molto, e non voleva deluderli.
Bevuto il primo sorso di te la ragazza udì il campanello suonare. Si alzò e andò personalmente al cancello, pensando che Hinata fosse tornato.
"Avrà dimenticato qualcosa."
Con grande sorpresa il ragazzo al cancello non era per niente simile ad Hinata.
Yuri: E tu chi sei?
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Me in the Karasuno High School 🏐🧡|| ITA ||
Teen FictionSei al primo anno della scuola superiore Karasuno e la Menager della squadra di pallavolo, la bellissima Senpai Kiyoko Shimizu, ti chiede se vuoi diventare la futura menager della squadra. Anche se un po' insicura accetti, ma non ti saresti mai aspe...