Uscita di gruppo

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Yuri non diede molta importanza alla "discussione" di pochi minuti prima, ma non poteva fare a meno di pensare alle parole che Miriaki aveva pronunciato.
"A una ragazza come Miriachi piacciono quelli del club di pallavolo? E non è fidanzata? Allora forse non può ottenere tutto ciò che vuole."
La ragazza pensava che lei, in effetti, non li aveva nemmeno guardati bene. Ma erano davvero così belli da attirare le ragazze più popolari del primo anno?
Per tutto il resto dell'orario scolastico, Yuri cercò di evitare Mariaki il più possibile. Non voleva rivelarle come fosse riuscita a conoscere i ragazzi del club. Forse, in fondo, temeva che se avesse detto che li conosceva perché era in prova come menager, avrebbe anche lei ambito a quel posto, e non aveva assolutamente voglia di fontenderselo, e ancor meno di lasciare quei poveri ragazzi in mano a quella streghetta viziata.
"Via, via! Non è da te arrabbiarti con quelle oche Yuri. Riprenditi."
Si continuava a ripetere mentre si dirigeva verso la palestra.
Come solcò l'ingresso dell'edificio, e ancor prima di annunciarsi, si vide arrivare una sfera tricolore in direzione del viso.
"È finita. Sono morta."
Yuri sapeva che non sarebbe riuscita a schivarla, ma, a pochi secondi dall'impatto, una figura agile e veloce le comparì davanti, deviando il pallone e cadendo a terra con la ragazza per il troppo slancio.
Yuri: ma che...?
La ragazza si guardò intorno spaesata, sorpresa nel vedere chi l'avesse appena salvata da quel pallone.
Yuri: Ciuffo biondo?!
Noya: Ciuffo...? Mi chiamo Nishinoya Yuu.
Il ragazzo si alzò un ondeggiando, liberando le sue gambe da quelle della ragazza, che si erano accavallate durante la caduta. Successivamente tese la mano alla ragazza, invitandola ad alzarsi.
Lei la afferrò esitando e si alzò.
"Neanche 24 ore che faccio l'apprendista menager che mi ritrovo ad andare contro al più scorbutico dei giocatori e a ritrovarmi il loro libero sopra."
Ma era anche la seconda volta che qualcuno le porgeva la mano. Nessuno lo aveva mai fatto prima.
Yuri: Grazie Nishinoya-San.
Il ragazzo si grattò la nuca imbarazzato.
Noya: Non occorre che mi chiami "Nishinoya-San" va bene "Nishinoya-senpai".
Aggiunse gonfiando il petto.
Asahi: Io direi che basta Nishinoya.
Noya: Asahi-San!!
A parlare era stato il ragazzo che fra tutti le faceva più paura, forse anche più del ragazzo con gli occhiali.
Asahi le si avvicinò, tenendo il chino basso.
"O miei dei! E...e adesso che fa? Mi dirà come minimo di stare più attenta, oppure che me lo sarei meritata il pallone in faccia, visto i miei riflessi penosi! Forza Yuri, non lasciarti intimidire e affrontarlo con corag..."
Asahi: Perdonami.
Le disse tenendo il capo chino e arrossendo.
Asahi: Non ho prestato attenzione a dove indirizzano il pallone. Meno male che Noya ha degli ottimi riflessi. Penso mi sarei sentito malissimo se ti avessi colpita. Scusa ancora.
"Nani?"
Yuri sbatté le palpebre incredula.
"Dovrei smetterla di leggere Teen Fiction su Wattpad. Va a finire che mi metto a fare mille film mentali."
La ragazza stava per dirgli di non preoccuparsi, e che la colpa era della sua scarsezza di riflessi, quando un professore solcò la porta di corsa.
Era bassino, con capelli corvini e un paio di occhiali.
Tekada: ragazzi! Dov'è il coach Ukai?
I ragazzi si guardarono confusi e alzarono le spalle
Tekada: Accidenti! Ma...
Si girò verso Yuri, che trasalì.
Tekada: oh, perdonami, non ti avevo proprio vista.
Disse sorridendo un po' imbarazzato.
Tekada: Tu sei Yuri Kuro se non sbaglio.
Alcuni tra i ragazzi scoppiarono a ridere, ma furono immediatamente zittito dal capitano.
Daichi: Sensei, Kuroo è il capitano della Nekoma, lei è Yuri Koru.
Il professore arrossì ancora più imbarazzato.
Tekada: Oh, perdonami Yuri. Io sono il professor Ittetsu Tekada. Sono felice di conoscerti. Kiyoko mi aveva accennato che avresti iniziato immediatamente.
"A proposito, dov'è la senpai Kiyoko?"
La ragazza si guardò velocemente attorno, ma non vide la sua senpai, ne in quel momento, né dopo la fine degli allenamenti.

Yuri stava aspettando i ragazzi fuori dal loro spogliatoio. Non perché ne avesse voglia, ma perché le avevano esplicitamente chiesto di aspettarli.
"Chissà che vogliono? Forse hanno visto che Miriaki mi stava cercando di parlare e mi vogliono usare per arrivare a lei!" La ragazza scosse nervosa la testa.
"No, voglio escluderlo. Sarebbe meschino farmi aspettare solo per quello. E poi...perché continuo a pensare a quell'oca?!"
Si soffiò un po' di aria calda tra le mani. Erano i primi giorni di marzo, e faceva ancora freddo. Il sole era calato qualche ora prima, ciò metteva in agitazione Yuri. Dopo tutto, per un ragazzo non c'era pericolo ad andare in giro da solo la sera, ma per una ragazza...
Il cigolio della porta alle sue spalle la distrasse dai suoi pensieri. La squadra al completo stava uscendo. Nishinoya le corse sorridente accanto.
Yuri:...ehm...di che...?
Hinata: No! Niente domande! Ti vogliamo portare in un posto.
Il ragazzo dai capelli arancioni fu colpito immediatamente da Kageyama.
Kageyama: Zitto Hinata-boke!
Suga: Ragazzi, ragazzi, così la cosa è fraintendibile.
Noya: In effetti sembra che la vogliate rapire.
Yuri rise timidamente. Forse, anche dopo anni, non si era ancora abituata ai modi di comportarsi dei ragazzi giapponesi.
Yuri: Allora...dove mi volete portare?
Sugawara sospirò.
Suga: Non è niente di speciale, ma in genere, dopo gli allenamenti, andiamo al negozio del nostro coach per mangiare qualcosa, e pensavamo che magari, per conoscerti un po' meglio, avresti potuto venire con voi. Sempre se ti va.
Yuri annuì sorridendo. Era da tanto che nessuno la trattava con così tanto affetto e premura.
Noya: Ah ah! Beccatevi questa, io, Tanaka e Hinata abbiamo vinto. Ha accettato, alla faccia vostra!
Questa volta Kageyama colpì il ragazzo dal ciuffo biondo, ma con meno forza di quanto avesse fatto con Hinata.
Kageyama: Non dovevi parlare della scommessa.
Yuri: Scommessa?
Daichi annuì un po' imbarazzato.
Daichi:Sì,  vedi, Nishinoya, Tanaka e Hinata erano fermamente convinti che avresti accettato, invece Tsukishima e Kageyama no.
Yuri: perché non avrei dovuto?
Tsukki: Io non avrei accettato di uscire con persone come loro.
Hinata, Tanaka e Noya: Hey!

Arrivarono in fretta al negozio, così Yuri riuscì anche a presentarsi come si deve al Coach Ukai, che nel pomeriggio era riuscita solamente a vedere impartire comando ai ragazzi.
Usciti dal negozio i il gruppo iniziò a separarsi. I primo ad andarsene furono Tsukishima e Yamaguchi, in seguito tre ragazzi del secondo anno, Kageyama e Hinata e infine Asahi e Nishinoya.
Yuri era rimasta sola con Daichi, Sugawara e il ragazzo strano del secondo anno.
Nessuno più parlava ed un silenzio imbarazzante calò sui ragazzi.
Yuri: ecco....
:sì?
Dissero i tre in contemporanea.
Yuri: Perché la senpai Kiyoko oggi non c'era?
Tanaka: Anche a me è mancata.
Suga: Non era quella la domanda.
Daichi: Non ha niente tranquilla, Kiyoko sta bene, è solo che questo pomeriggio aveva una sessione speciale di studio.
Yuri: ah...capisco.
Il silenzio calò nuovamente.
"Nessuno che parla...io... io dovrei chiederglielo, però... non vorrei essere un disturbo, vero anche che ho troppa paura per non chiederlo a qualcuno...okay, devo farmi forz-"
Tanaka: Hey, ma non è che magari hai bisogno che qualcuno ti accompagni a casa? Insomma, è tardi, e buio.
"Uff, meno male"
La ragazza tirò un sospiro di sollievo, non aveva avuto bisogno di chiedere una cosa tanto imbarazzante a dei ragazzi che a malapena conosceva.
Yuri: in effetti...ecco, non mi dispiacerebbe.
Sugawara: Mh, ci possiamo fidare a lasciarla a te Tanaka?
Tanaka: Ma che vai insinuando?!
Sugawara: Niente,niente.
Daichi: Se per te va bene Yuri, sarà Tanaka ad accompagnarti, dopo tutto è quello che fa più paura tra noi, vedrai che nessuno ti si avvicinerà.
Tanaka: si è ve- hei?! Come faccio paura?

Arrivati ad un incrocio i due senpai del terzo anno si separarono da Tanaka e Yuri. La ragazza si guardava i piedi mentre camminava, alzando lo sguardo ogni tanto però poteva vedere Tanaka che esibiva delle smorfie intimidatorie per tenere lontane le persone. Riuscì anche a strapparle qualche sorriso.
Finalmente arrivarono davanti al cancello della casa della ragazza.
Tanaka: Wow, ma abiti davvero qui?!
Yuri: Si. Che c'è di strano.
Tanaka: è la prima volta che vedo una casa così... sbaglio o quella la in fondo è una vasca termale con una cascata?!
Yuri: Non ti sbagli.
Disse lei fredda.
Tanaka: beh, allora io vado.
Yuri: d'accordo. Grazie Tanaka-San.
Tanaka: Chiamami pure Tanaka. O Tanaka-senpai se preferisci.
Aggiunse in ragazzo con un sorrise audace.
I due si augurarono una buona notte, dopo di che Yuri aprì il cancello dell'abitacolo e si diresse velocemente in camera, abbracciare il suo cuscino e chiudere pigramente gli occhi, con un ultimo pensiero.
"Caspita...non ho cenato nemmeno questa sera."

Me in the Karasuno High School 🏐🧡|| ITA || Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora