Capitolo 12 - Non c'è più niente da fare. Ho provato tutto

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[Louis' POV]

Entrai a scuola con dei passi veloci, cercando di allontanarmi da Harry il più velocemente possibile. Ad essere sinceri, non sapevo come sentirmi riguardo a tutto quello che era successo tra noi due. Il mio cervello mi diceva che lo odiavo da morire, mentre il mio cuore diceva che c'era qualcosa di lui che qualche volta mi faceva impazzire dentro, e non in un modo fastidioso. Purtroppo.

Tutto quello che volevo fare era un pesante e profondo sospiro al sol pensare a lui. Tutto ciò che riguardasse noi due era solo un gran casino da cui sembrava impossibile uscire. Se avessi potuto, avrei rimandato il tempo indietro a qualsiasi momento prima delle sessioni di tutor. Ogni cosa era cambiata a causa del mio stupido tweet. Innanzitutto perché avevo dovuto tweettare che mi piaceva? Non c'era alcuna possibilità che potessi provare altro se non odio puro verso quel ragazzo. Ogni tanto era così intimidatorio che mi faceva accapponare la pelle, e non era piacevole.

Camminai lungo il corridoio finché non arrivai al mio armadietto. Dopo averci spinto dentro la giacca e lo zaino, presi il libro di inglese e lo richiusi.

Sospirai quando realizzai che Harry era nella mia stessa classe. Era almeno possibile stargli lontano? Era come se ci fossero dei magneti che lo spingevano verso  di me ed era impossibile scappare a meno che non si facesse uno sforzo enorme.

"Ciao, Louis." Cinguettò allegra una voce, e il secondo dopo sentii delle braccia avvolgere il mio collo.

Alzai lo sguardo sugli occhi marroni di Eleanor con una brutta smorfia sul mio volto che sarebbe dovuto sembrare un sorriso. Odiavo ammetterlo, ma Harry aveva ragione. L'unico motivo per cui stavo uscendo con lei era per ottenere popolarità... e forse anche per un'altra ragione, ma non parliamone.

Comunque sia, lei era troppo... femminile? Non lo so, forse mi piacevano di più i ragazzi? Beh, di sicuro non stavo bene quando stavo con lei. "Hey bellissima." Dissi spostando discretamente le sue braccia lontane dal mio collo. Lei fece leggermente il broncio ma non disse niente.

"Mi stavo chiedendo se oggi volevi venire da me? Ci sarà una cena di famiglia quindi sarebbe una buona opportunità per presentarti come il mio ragazzo." Sorrise battendo le ciglia cercando di sembrare tenera. Peccato che non funzionò.

Mi morsi il labbro evitando il suo sguardo. Non avevo davvero voglia di andarci. Dovevo proprio? Sarei stato un cattivo ragazzo se avessi detto di no? "Certo." Dissi infine fingendo un sorriso.

"Perfetto!" disse avvicinandosi per stamparmi un bacio sulla guancia al quale io rivoltai gli occhi.

"Bene, ora devo andare. Ci vediamo a pranzo?"

Lei annuì. "Ciao." Detto questo si diresse con grandi passi verso le sue amiche che la stavano aspettando dall'altra parte del corridoio.

Sospirando nuovamente, cominciai a camminare verso la classe in cui avevo inglese. Solitamente mi incontravo con Liam lungo il tragitto, ma considerando che non avevo parlato con lui sin dalla partita più di una settimana fa, sapevo che non mi avrebbe aspettato. Era tutta colpa mia però. Ero stato io ad averlo allontanato da me, non il contrario. La squadra di basket voleva tutta la mia attenzione, quindi sfortunatamente avevo dovuto lasciarmi Liam alle spalle. Mi mancava però, dopo tutto era il mio migliore amico. Mi faceva star male vederlo ogni giorno tutto solo nei corridoi quando non c'era niente che io potessi fare, se avessi voluto rimanere nella squadra di basket ovviamente.

Passai vicino ad alcuni membri della squadra e li salutai con un cenno della testa o addirittura battendo il pugno con alcuni di loro. Erano piuttosto piacevoli le attenzioni che avevo iniziato a ricevere da tutte le persone della scuola dopo la partita. Mi sentivo come se fossi importante per loro, e amavo sentirmi importante per le persone.

When Hate Turns Into Love (Larry Stylinson // Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora