Capitolo 30 - Mi stai dicendo che è colpa mia?

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"Louis, a lavoro non avevano più bisogno di me, quindi ho pensato che potremmo invitare Dan e- che diavolo...?!"

I miei occhi si spalancarono alla vista della donna che tutt'a un tratto entrò nella stanza, una mano a coprirle la bocca. Louis tirò immediatamente la mia coperta stesa ai piedi del letto e coprì i nostri corpi nudi. La sensazione appiccicosa dello sperma ancora sul mio petto era sgradevole, ma cercai di ignorarla.

"Mamma, che cosa ci fai qui?" chiese Louis imbarazzato ma anche nervoso. Fece avanti e indietro con lo sguardo tra me sua madre e sapevo che stesse temendo il peggio. Se mi avesse riconosciuto, mi avrebbe senza dubbio buttato giù dalla finestra, di conseguenza tenni lo sguardo fisso sulla coperta che copriva i nostri corpi, così che non potesse vedere la mia faccia.

"I-io... mi hanno lasciato uscire prima di quanto mi aspettassi, quindi ho pensato che avremmo potuto... lascia stare, non è più così importante ormai. Questo è il tuo fidanzato, Lou?" chiese, e con la coda dell'occhio vidi come iniziò ad avvicinarsi.

"Io... sì, è lui. Ci lasceresti da soli? Stavamo giusto uh... finendo." Disse grattandosi il retro del collo mentre un lieve rossore gli ricopriva le guance.

"Oh, sì. Scusa, me ne vado." Iniziò a farsi strada verso la porta e pensai di aver scampato il pericolo quando la chiuse dietro di lei, quindi guardai Louis e feci un sospiro di sollievo. A quanto pare però avevo abbassato la guardia troppo in fretta, perché il secondo dopo la porta si aprì nuovamente, e fu in quel momento che i nostri occhi s'incontrarono.

Dopodiché tutto accadde in fretta, quasi troppo in fretta perché il mio cervello comprendesse cosa stesse succedendo. Un attimo era sulla soglia e quello dopo era in piedi di fianco al letto puntando un indice accusatorio verso di me. "Tu! Che diavolo ci fai qui?! E con mio figlio? Come osi anche solo stargli vicino?! E poi cosa? Fare sesso con lui?! Louis, che cazzo sta succedendo?" scattò, incenerendomi con lo sguardo, anche se la domanda era rivolta a lui.

Lui deglutì rafforzando la presa sulla coperta. "I-io posso spiegare, solo... io... merda."mi guardò con gli occhi spalancati e terrorizzati e tutto quello che volevo fare era avvolgere le mie braccia attorno al suo corpo esile e avvicinarlo a me. Sapevo di non poterlo fare però, quindi gli feci un sorriso triste prima di riportare lo sguardo su sua madre che stava bollendo di rabbia.

"Sai cosa? Vattene. Non voglio mai più rivederti qui e..." si avvicinò piantando l'indice nel mio petto "se ti rivedo desidererai di non aver mai posato gli occhi su mio figlio. Chiaro?"

Lanciando uno sguardo a Louis che ancora sembrava terrorizzato, annuii esitante. Non che avrei seguito i suoi ordini, ma era alquanto intimidatoria al momento, quindi non osavo fare nient'altro se non darle ragione. Mi piegai per raccogliere i boxer che giacevano sul pavimento di fianco al letto e li tirai su per le gambe.

Non volendo esporre il corpo nudo di Louis, scostai la coperta dal mio corpo in modo che lui non potesse essere visto e uscii dal letto. Potevo sentire lo sguardo di lei fisso sul mio petto dove probabilmente c'era ancora un po' di sperma e giuro di non essermi mai sentito tanto umiliato in vita mia. Era assolutamente mortificante.

"Muoviti!" scattò la mamma di Louis, cosa che mi fece vestire più in fretta con le mani che mi tremavano mentre mi abbottonavo i pantaloni.

Quando fui pronto, camminai verso la porta, mi voltai per lanciare un ultimo sguardo a Louis e vidi che aveva delle lacrime che gli correvano sulle guance. Ogni fibra del mio corpo avrebbe voluto andare da lui e confortarlo, ma non potevo.

"Vattene, ora!"

Le feci un ultimo cenno con la testa e mimai con le labbra "ti amo", per poi chiudere la porta dietro di me, ma non prima di averlo visto ricambiare le parole. Le mie gambe riuscivano a malapena a sorreggermi mentre scendevo le scale. Tutto quello che volevo era voltarmi e tirare un calcio in culo a quella puttana della madre e stringerlo di nuovo tra le mie braccia. Perché aveva dovuto rovinare il nostro momento? Era la prima volta che avevamo condiviso la cosa più intima che una coppia possa condividere e lei doveva proprio entrare in camera e rovinare tutto? E con tutto intendo la relazione mia e di Louis. Non avevo idea di cosa sarebbe successo dopo ciò, ed ero talmente preoccupato che non volevo neanche immaginarlo.

When Hate Turns Into Love (Larry Stylinson // Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora