Capitolo 16 - Giochiamo a obbligo o verità?

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"Buongiorno, sig. Styles. È carino da parte sua unirsi a noi in perfetto orario."disse sarcasticamente il sig. Stewart rivoltando gli occhi quando arrivai decisamente in ritardo alla lezione del venerdì mattina.

Gli lanciai uno sguardo con un sorriso malizioso. "Lo so! In effetti sono molto fiero di me stesso per avercela fatta ad alzarmi dal letto."

Sbuffò, indicandomi di andare a prendere posto in prima fila vicino a Liam e di fronte a Louis che era seduto di fianco a quel ragazzo chiamato Martin o qualcosa del genere. "Mi aspetto di vederti lavorare oggi, dal momento che sei in ritardo di venti minuti."

Io semplicemente annuii distrattamente, accasciandomi sulla sedia di fianco al mio nuovo amico. "Ciao amico." lo salutai mostrandogli un sorriso.

Si voltò verso di me con uno sguardo divertito sul volto. "Vedo che sei di nuovo in ritardo. Perché la cosa non mi sorprende?" ridacchiò spingendo un foglio di carta bianco verso il mio lato del banco.

Risi leggermente prima di raccoglierlo con un cipiglio sul viso. "Perché me l'hai dato? È vuoto."

Rivoltò gli occhi e mi lanciò una matita. "In modo che tu possa scriverci sopra, ovviamente. Hai sentito quello che ha detto il sig. Stewart? Devi lavorare sodo oggi, a meno che tu non voglia rimanere indietro, ovvio."

L'afferrai e osservai nuovamente il foglio. "Non ha mai detto niente riguardo a rimanere indietro, in più sai che mi è difficile scrivere." Mormorai sotto voce in modo che solo lui mi potesse sentire.

Poggiò una mano sulla mia spalla e la strinse lievemente. Potei sentire qualcuno fissarci intensamente, ma dal momento che sapevo benissimo chi fosse, non mi preoccupai neanche di voltarmi e incontrare lo sguardo di Louis. "Lo so Harry, ma se vuoi migliorare devi esercitarti, altrimenti rimarrai incastrato in questa situazione per il resto della vita." Disse Liam serio, e io seppi che aveva ragione nel momento esatto in cui disse quelle parole.

Ero consapevole del fatto che non sarei andato da nessuna parte se avessi continuato a rifiutarmi di fare qualsiasi cosa a scuola, ma sapevo anche che se ci avessi davvero provato sarei stato deriso. Specialmente se qualcuno avesse guardato i miei fogli e avesse visto la mia orribile scrittura. Ma di nuovo, forse ne sarebbe valsa la pena a lungo andare. Non avrei mai trovato un lavoro se fossi uscito con una 'F' in tutte le materie. "Bene." cedetti, portai la matita al foglio e stavo quasi per iniziare a scrivere quando sentii delle voci dietro di me.

"A proposito, ha detto sì. A che ora dobbiamo venire?"

Era decisamente la voce di Louis. Potevo dirlo dal modo in cui i peli sulla mia pelle si rizzarono e da come il battito del mio cuore aumentò improvvisamente velocità. Però di cosa stava parlando? Dove sarebbe dovuto andare e quando? Non riuscii a fare a meno di girare lievemente la testa di lato, in modo da sentire meglio ciò che Louis e quel Martin si stessero dicendo. Liam intanto era tornato a continuare il suo lavoro.

"Alle dieci andrebbe bene. La festa non inizia prima delle dieci e mezza ma mi servirebbe un po' di aiuto per sistemare le ultime cose prima dell'arrivo degli ospiti, se non ti dispiace."

Con la coda dell'occhio riuscii a vedere Louis scuotere la testa con un piccolo sorriso sul volto, ma qualcosa mi disse che fosse falso. Forse perché non coinvolse gli occhi, o il modo in cui scomparse solo qualche secondo dopo. In ogni caso era ovvio... o almeno per me.

"Certo che no. Eleanor e io verremo per le dieci."

Mi bloccai alle sue parole. Quindi sta sera sarebbe andato alla festa di Martin con Eleanor? Ne avevo sentito parlare da Zayn qualche giorno fa, ma al tempo non ci avevo dato troppo peso, non essendo interessato ad sinceri. Questo però cambiava tutto. Se Louis ci fosse andato con Eleanor allora l'avrei fatto anch'io, ma con Tiffany.

When Hate Turns Into Love (Larry Stylinson // Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora