Ero tranquilla, passeggiavo con gli auricolari alle orecchie pensando al futuro, a ciò che sarebbe potuto accadere un domani.
Sono sempre stata affascinata dal futuro, nulla è certo. Sarei stata finalmente felice? Andrea invece? E tutti i miei amici?
Che poi parlandoci chiaro, potevo definirli amici ma, quelli che c'erano sempre erano Simone e Chiara.Continuavo a chiamare Andrea, ma mi dava sempre occupato, non raggiungibile oppure non mi rispondeva ignorando palesemente le mie chiamate. Volevo spiegargli ma non mi lasciava il tempo.
Intanto il mio bimbo, o bimba, stava continuando a crescere, ogni tanto si faceva sentire. Il nome? Beh non ne avevo idea, lo avrei voluto scegliere assieme ad Andre, ma a quanto pare mi sarei dovuta arrangiare.
Ed ecco qui, camminavo sul cornicione della strada (in quel tratto non c'era un marciapiede) e qualcuno mi venne contro, poi, nero.
Mi svegliai in ospedale, forse un giorno dopo. Era la seconda volta in quasi un mese che finivo in quella struttura infernale; ho sempre odiato gli ospedali, in più ho sempre e dico sempre, avuto una paura immensa per gli aghi.
Medico:"Lei sta bene..."
Era tutto confuso, non capivo quasi niente.
Medico:"Il....non..."
Cosa? Il cosa?
Aprii un occhio, vidi Simone, per primo, parlare con il dottore; poi vidi Andrea, incredibile non me lo sarei mai aspettato; per ultimo c'era Kevin.
Kevin? Cosa cazzo ci faceva lì Kevin?
Era l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento. Cercai di muovermi ma, avevo un ago infilato nella piega del gomito, probabilmente per la flebo. Sospirai e mugulai un 'Aia' e tutti si girarono verso di me.
Dopo che tutti ebbero fatto un sacco di confusione, facendomi miriade di domande, se ne andarono, lasciandomi sola con Andrea.
Andrea:"Ei...."
Io:"...."
Andrea:"Insomma stai bene?"
Io:"Si, ma piuttosto mio figlio?"
Andrea:"Vedi...prima di tutto scusa, sono pronto a sentire ciò che dovevi dirmi..."
Io:"Ho scoperto di essere incinta subito dopo che tu mi hai lasciato...non volevo farti sentire in colpa, poi Kevin ha iniziato a fare il coglione e..."Gli mostrai il polso, lui sbiancó.
Andrea:"Cazzo è colpa mia, sono una merda"
Io:"Ti hanno ricattato Andre...non darti le colpe"
Andrea:"No merda non me lo perdono..."Si alzò dalla sedia iniziando a camminare per tutta la stanza.
C'era di più?Io:"Il bambino?"
Andrea:"Era una bambina..."
Io:"Era.."Andrea mi guardò poi mimó un 'mi dispiace'.
Non poteva essere.
No no, non ci credevo.
Stavo iniziando ad affezionarmi, a immaginarla, a capire come occuparmi di lei.Andrea:"Sarebbe stata bella come te"
Lo abbracciai, d'istinto.
Lo amavo ancora, ma non volevo rimettermi con lui, gli avrebbe causato solo guai, io me la sarei cavata.Andrea:"Ti amo"
Non risposi, stavo singhiozzando.
In quel periodo piangevo molto anzi, moltissimo. Mi sarebbe piaciuto dire lo stesso ma non ce la facevo, non so cosa mi bloccava.Andrea:"Insomma mi sento una merda"
Io:"Non lo sei"
Andrea:"Sei la mia felicità"In tutto ciò stavo ancora piangendo e lui continuava ad abbracciarmi.
Io:"Sai cosa fanculo"
Si fanculo, ma non a lui, a tutto il resto. Gli presi il viso tra le mani e lo guardai negli occhi, ero venuta a sapere che era entrato in un brutto giro.
Io:"Andre...hai preso qualcosa oltre all'erba?"
Andrea:"No"
Io:"Andrea cazzo"
Andrea:"Coca...ho preso una volta la coca"
Io:"Cazzo Andrea cazzo esci per favore"
Andrea:"Scusa..."
Io:"Non ti fa bene quella cosa Andre"
Andrea:"Eri incazzata con me, pensavo non ti fregasse più niente del mio stato di salute"
Io:"Andrea vaffanculo esci"Non si mosse di una virgola.
Io:"Va via!"
E se ne andò. Ero arrabbiatissima, non solo perché voleva tenermelo nascosto ( e io sopporto il mistero) ma anche perché aveva preso quella merda, lo pensavo intelligente e invece? Si era fatto condizionare dalle emozioni e non aveva pensato alle conseguenze. In più, come poteva pensare che non mi importasse più di lui? Seriamente?
Sapevo che era davanti alla porta, così lo chiamai.
Io:"Entra"
Entrò.
Io:"Ti sei fatto prendere alla sprovvista dalla situazione e dalle emozioni cazzo Andrea, come puoi pensare che non mi interessi più? Sai che ti fa male cazzo."
Andrea:"Tu ti sei autolesionata, non dovresti parlare"
Io:"Andrea cazzo farsi di coca equivale a autodistruggersi!"
Andrea:"Scusa"
Io:"Ne hai ancora? Quante volte l'hai utilizzata?"
Andrea:"Due..tre..non ricordo"
Io:"Ne hai ancora cazzo?"
Andrea:"Non sei mia madre"Ma che gli è successo?
Io:"Andre sono seria"
Andrea:"No non ne ho altra"Non sapevo se credergli ma alla fine provai, mi fidavo ancora di lui, speravo di non sbagliarmi.
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QUI C'È ANCORA LUCE||shiva-IN REVISIONE-
Fanfictionho deciso di scrivere questa storia per divertimento e per passatempo, ma soprattutto per supportare il mio idolo. Spero vi piaccia.💕