Un avvenimento inaspettato

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Erano due settimane che facevo avanti e indietro, andando e tornando dall'ospedale. Andrea era sempre lì a letto. Parlavamo del più e del meno,
adoravo la sua voce, era così calma.

Andrea:"Allora mia cara io devo alzarmi"
Io:"Sicuro?"
Andrea:"Certo che si"
Io:"Ti aiuto, facciamo una camminata in corridoio"

Lo aiutai a sedersi sul letto, emise qualche lamento; beh non doveva essere una passeggiata.
Nel momento stesso in cui gli presi la mano il mio corpo subì una scossa,ero al settimo cielo.

Andrea:"Oi ma sogni ad occhi aperti"

Disse fissandomi con i suoi soliti occhioni. *STACCA STACCA CI HANNO SCOPERTO*

Io:"Si vede?"

Venimmo interrotti dall'infermiera.

Infermiera:"Vedo che il signor Arrigoni se la cava molto bene, vedremo di dimetterlo entro dopo domani"
Andrea:"Grazie molte"

Detto ciò tornammo al nostro discorso.

Io:"Andrea ti devo dire una cosa..."
Andrea:"Dimmi"
Io:"Però no nulla"
Andrea:"Eii dimmi"
Io:"Preferisco dirtelo quando ti dimettono"
Andrea:"Rispetto la tua decisione ma ricordatelo eh"
Io:"Come scordare..."
Andrea:"Sembra importante"
Io:"Essi"

Finalmente Andrea uscì dall'ospedale, era molto felice glie lo leggevo in faccia.

Io:"Magari ora sarai più attento ad attraversare la strada"
Andrea:"Ecco che torna mia madre due"
Io:"Ci tengo a te e non voglio perderti Andre"
Andrea:"Anche io tengo a te e si riflettendoci avrei reagito allo stesso modo"
Io:"Aww che carinoo non ti facevo tanto dolce all'inizio sai"
Andrea:"Questo non è niente"

Mi fece una faccia beffarda con un ghigno davvero buffo. Mi faceva crepare dalle risate.

Andrea:"E per festeggiare"

Gridò dal nulla.

Andrea:"Vieni da me a casa"
Io:"Posso invitare mia nonna?"
Andrea:"Certo starà un pochino con mia madre"
Io:"Allora ti accompagno a casa, vado da mia nonna mi faccio una doccia e arriviamo"

Così fu. Accompagnai il mio invalido a casa, per poi fare un salto a casa mia, avvisare nonna e prepararmi. Ero contenta che Andrea sarebbe tornato alla sua solita vita, avrei potuto rivedere la sua faccia annoiata a lezione, la sua faccia concentrata quando giocava a calcio e soprattutto, la mia preferita, avrei potuto rivedere la faccia sorridente di Andrea quando si trovava con i suoi amici (che finalmente avevano iniziato a lasciarmi stare).

Finalmente arrivai a casa di Andrea.

Io:"Ciao Carmen piacere questa è mia nonna"
Carmen:"Ben arrivate, salve signora venga con me"
Nonna:"Dammi del tu"
Carmen:"Ok allora. Giulia, Andrea è in camera sua sai la strada"
Io:"Grazie"

Bussai.

Andrea:"Ei"
Io:"Ei come va il rientro?"
Andrea:"Si finalmente sono nella mia stanza con la mia persona preferita"
Io:"Cosa?"
Andrea:"No niente"
Io:"Non far finta di nulla"
Andrea:"Cazzo"

Calò il silenzio nella stanza, guardavo fissa il pavimento, fino a che Andre mi prese delicatamente il mento con la mano e mi alzò la testa, che pesava come mai fino a quel momento.
Le sue mani scivolarono delicatamente dietro il mio collo, e mi avvicinò a lui.
Mi aveva sorpreso...non sapevo a che pensare e mi concentrai sui suoi bellissimi occhi. Alla fine mi baciò. I miei occhi si chiusero, ero come sulle nuvole. Quando si staccò, emisi un lamento.

Andrea:"Tranquilla avremo tutto il tempo"
Io:"Perché rimandare a domani ciò che puoi fare oggi"
Andrea:"Allora rimani da me sta notte"
Io:"E mia nonna?"
Andrea:"La accompagno io a casa"
Io:"Vengo con te, poi torniamo qua dal momento che la mia 'casa' è piccolissima, poi si sente tutto.."
Andrea:"Mi sembra ovvio cosa dovevi dirmi l'altro giorno in ospedale?"
Io:"Ti amo, come nessun altro fino ad ora"

Le sue pupille si allargarono, mi diede uno di quegli abbracci difficili da scordare. Sembrava quasi un sogno quel momento.
Tutto ad un tratto Carmen aprì la porta.

Carmen:"Oddio scusate"
Andrea:"Mamma e che palle però mi hai rovinato il mood"
Carmen:"Ma che mood e mood è pronta la cena"

Andre aveva una faccia davvero buffa
*PUAHAHAHA* mi piaceva anche da infastidito.
A tavola mia nonna e Carmen parlavano delle solite cose:telenovela e programmi televisivi. Ogni tanto facevano domande tipo:"Ma a scuola come va? Come vi siete conosciuti? I professori come sono?" e cose simili; oppure a me Carmen chiedeva sempre di Roma, sembrava gli piacesse davvero molto.

Carmen:"Grazie per la serata arrivederci"
Andrea:"Accompagno Giuli e sua nonna a casa poi torno"
Carmen:"Ok Andre"

Dopo i vari saluti accompagnammo mia nonna a casa, le avevo detto che sarei rimasta da Andrea; Carmen invece non sapeva nulla.

Andrea:"Perché non me lo hai detto subito?"
Io:"Avevo paura non ricambiassi poi un ospedale non mi sembra un posta adatto per una dichiarazione"

Mise la sua mano attorno alla mia vita, anche se il tocco era lo stesso di sempre mi faceva ogni volta l'effetto della prima volta.

Andrea:"Nessuno deve permettersi di torcerti un capello altrimenti gli spacco la faccia chiunque esso sia, è una promessa"
Io:"Lo stesso vale per te"
Andrea:"Hai visto quante stelle in cielo"
Io:"Ti illuminano il viso"

Mi sorrise, ogni volta mi scioglievo, era cosi cute anche se faceva tanto il duro.
Arrivammo a casa di Andrea.

QUI C'È ANCORA LUCE||shiva-IN REVISIONE-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora