-Capitolo 5: Shh, Silenzio-

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-Cosa sta succedendo?- mi chiesi tra me e me. Ero seduta in macchina con un ragazzo bellissimo ed ero completamente in balia di lui. Con le sue dita stava ancora giocando con le mie parti intime e sembrava non aver intenzione di smettere. Mi contorcevo, stringevo le mie gambe, e feci come per accavallarle, ma prontamente lui, sfilando la mano dai miei pantaloncini, fermò il mio movimento. Prese la mia mano sinistra e la pose sopra il cavallo dei suoi pantaloni, dove potevo sentire la sua erezione. Girò lievemente la testa, in modo che potessi vederlo, mi sorrise alzando il sopracciglio destro.

(T/N):" Dove stiamo andando?" chiesi con un filo di voce.
Akaashi:" A casa mia, li potremmo giocare un po."

Arrossii, al suono di quelle parole mi venne la pelle d'oca, l'idea mi eccitò un sacco. Poco dopo arrivammo davanti alla sua lussuosa villa.

Era una casa bellissima, aveva grandi finestre su ogni camera, si poteva vedere tranquillamente all'interno di essa

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Era una casa bellissima, aveva grandi finestre su ogni camera, si poteva vedere tranquillamente all'interno di essa.
Parcheggiò la sua macchina nel garage, e passando dalla porta di servizio entrammo in casa. Mi portò in cucina, dove mi offrì una sigaretta. La cucina era enorme, totalmente bianca, contornata da luci calde che scendevano dal soffitto. 

Akaashi:"Ecco, prendi" mi disse porgendomi la sigaretta, tenendo lo sguardo fisso sui miei occhi.
(T/N):"Grazie.." non riuscii a reggere il confronto con il suo sguardo freddo, e abbassai gli occhi.
Akaashi:"Vieni, sediamoci qui" disse il ragazzo sedendosi su una sedia che stava intorno al tavolo da pranzo della cucina. Feci come mi disse, presi posto a capotavola,sembravo un soldatino che obbediva agli ordini.
Akaashi:"Cosa pensi di me?" mi chiese incuriosito, ma senza scomporsi dal suo tono freddo.
(T/N):"Niente" risposi mordendomi il labbro inferiore.
Akaashi:"Niente?" mi sorrise
(T/N):"Sei bellissimo" sussurrai.

-COSA CAZZO STAI DICENDO?- pensai. Non potevo buttarmi così a capofitto, ma ormai che avevo da perdere? Ero già entrata in una situazione che poteva andare in un verso solo, e lo sapevamo entrambi, lo volevo, solo che non volevo affrettare le cose, avrei voluto godermi ogni momento.

Akaashi si alzò, e andando verso il corridoio, salì le scale. Tirai un lungo sospiro e incrociando le braccia avanti a me, mi appoggiai al tavolo, infilando la testa in mezzo alle mie braccia. Chiusi gli occhi, e iniziai a perdermi nei miei pensieri più oscuri, aspettando che tornasse il ragazzo. 

Mi sentii passare due dita lungo il collo, i brividi che mi scatenò quel gesto mi presero tutto il corpo. Non mi mossi di un millimetro. Si avvicinò con la testa al mio collo, iniziò a lasciarmi piccoli baci umidi, arrivando fino al mio orecchio, dove mi morse il lobo. Sospirai. Gli porsi il mio collo, volevo altri baci. Ma mi ignorò, avvicinandosi alla mia testa piegata, alzandomela con due dita, per baciarmi appassionatamente. I nostri respiri si stavano mescolando, le nostre lingue si stavano scontrando. Si staccò da me, si sfilò la cintura bianca di pelle, mi prese le mani e me le legò con questa, dietro la schiena. Ero impaziente. Mi alzò dalla sedia quasi di peso, "sbattendomi" sul tavolo. Ero piegata su quel bianco tavolo freddo. Lui mi sfilò i pantaloncini e le mutande, gettandole a terra. Mi alzò la maglietta appena fin sopra il seno, sganciandomi il reggiseno a balconcino lanciando anch'esso. Mi accarezzò la parte scoperta della schiena, mi inarcai. Lo sentii sorridere. Si slacciò il bottone dei pantaloni con una lentezza incredibile, non ce la facevo più ad aspettare. Finalmente si era tolto tutto, era in piedi dietro di me, mi passò le sue dita fredde in mezzo alle gambe, sfiorandomi ancora una volta il clitoride. Gemetti e inarcai nuovamente la schiena. Sicuro di quella mia reazione lui, prendendomi per le mani che aveva poco prima bloccato con la sua cintura, entrò dentro di me. Chiusi gli occhi e strinsi i denti per non emettere suoni. Lui prese a spingere lentamente, passando le sue mani sul mio corpo per fermarsi sul mio seno. Prese a giocare anche con quello, e le spinte si fecero sempre più lente. Non ne potevo più, avevo bisogno di più movimento, ma sembrava quasi che questa mia "sofferenza" a lui piacesse.

Lose Control |Ukai|Kuroo|Akaashi|Bokuto x Reader |LEMON|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora