"Ellen, molla quel libro noioso e vieni subito! C'è una sorpresa!"
Il fiatone e le guance rosse come dei pomodori maturi per la lunga corsa, Nathan si tuffò con la testolina ancora bagnata nel suo zaino, dopo aver gettato una rapida occhiata alla sorella.Ellen sbuffò, sdraiata sul suo telo mare delle principesse:
"Non è affatto noioso, è una storia molto avvincente. Se solo provassi ad aprire un libro capiresti cosa intendo!"
"Sì sì, certo... Dai, muoviti, andiamo!"
La nonna scoppiò in una sonora risata, mentre Nathan, dopo aver estratto dallo zainetto il suo pupazzo, afferrava con l'altra mano il braccio della sorella, trascinandosela dietro per tutta la spiaggia, lontano dalle sue amate piccole donne."Eccolo, guarda che bello! Nonno, sei riuscito ad attaccare tutte le finestre! E la torre è ancora più alta!"
Depose capitan Nemo al centro della costruzione, soddisfatto:
"Ecco qui, ora può controllare tutta la spiaggia! Non è bellissimo, Ellen?"
Rivolse lo sguardo alla sorella, ferma accanto a lui: era stupita, ma non di quello stupore meravigliato che si era aspettato il piccolo Nathan, c'era una piccola nota di... delusione, chissà come mai...
"Oh, ma avete fatto un castello! Perché non mi hai chiamato prima, Nathy? Vi avrei aiutato volentieri!"
Il nonno la guardò sorridendo, cercando di riportare il buonumore:
"Non preoccuparti, abbiamo fatto in un attimo, Nathan è un perfetto architetto e costruttore. Pensavo che ormai fossi grande per i castelli, Ellen, e poi eri così immersa nel tuo libro, ti saresti annoiata a..."
"Non sarò mai troppo grande per i castelli di sabbia! Perché tutti continuano a dirmi che sono cresciuta, che ormai non sono più una bambina? Ma si può sapere che vi è preso?"
Forse le parole del nonno non avevano centrato il bersaglio sperato, anzi, avevano decisamente fallito...
"No, Ellen, non intendevo... È solo che ormai hai già dieci anni, e quindi pensavo che..."
Nathan lo interruppe, tirando il lembo della sua maglietta per richiamare la sua attenzione:
"Nonno, stai dicendo che lei è già grande e invece io sono ancora piccolo? Guarda che anche io sono grandissimo come lei, non sono più un bimbo piccolo!"
Il piccolo Nathy si mordeva il labbro, amareggiato.Bisognava risolvere la situazione prima che fosse troppo tardi, quei ragazzi erano una bomba a orologeria pronta a esplodere:
"No, Nathan, non intendevo dire che sei piccolo. Ellen, è vero che sei cresciuta, ma non vuol dire che sei troppo grande per i castelli di sabbia, hai ragione."
"Però sono comunque troppo grande per un sacco di altre cose... Nonno, ma perché devo crescere?"
"Anche io sono troppo piccolo per un sacco di cose, ecco. Non sono neanche riuscito a finire il castello da solo."
Il nonno provò a cambiare strategia:
"Ma no, ti ho aiutato solo un pochino, ci saresti riuscito benissimo anche da solo. Comunque, si sta facendo tardi, andiamo verso casa? Ormai è quasi ora di pranzo..."
I bimbi annuirono, ancora un po' malinconici.
"Ehi, ragazzi, sapete cos'ho pensato? Stasera vi racconto una storia nuova... Cosa ne dite?"
Un sorriso a trentadue denti si accese sul viso di entrambi, mentre Ellen esprimeva tutta la loro gioia:
"Certo, nonno! Non saremo mai troppo grandi per le tue storie!"
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Un album di fotografie
FantasyAlcuni bambini vorrebbero soltanto poter chiudere gli occhi e ritrovarsi già grandi; altri, invece, non vorrebbero mai crescere... Ellen e Nathan vivono la loro infanzia da queste due opposte prospettive, ma entrambi dimenticano un segreto: vivere c...