Piccole sorprese e grandi avventure

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Nathan stringeva gli occhi per aguzzare lo sguardo, mentre agitava la mano con tutto l'impegno e la foga di cui era capace: la mamma e il papà li salutavano dall'uscita di casa. Diventarono sempre più piccoli sul cruscotto, fino a scomparire dietro l'angolo...

Rimase con il naso attaccato al vetro ancora qualche secondo, fino a che un alone di vapore si diffuse sulla superficie, offuscandogli la vista. Allora si voltò di scatto verso i nonni, sporgendosi in avanti sul sedile:
"Nonno, ma quando arriviamo?"
Il vecchietto si sistemò gli occhiali sul naso e lo guardò dallo specchietto retrovisore con due occhioni azzurri e vispi come quelli di un giovanotto:
"Siamo appena partiti, Nathan, ma se provi a guardarti attorno scoprirai che il viaggio ha in serbo un mondo di sorprese..."
Nathan sembrò perplesso, gettò lo sguardo fuori, incuriosito, ma subito dopo tornò a guardare il nonno, le sopracciglia corrugate:
"Ma sei proprio sicuro? Io vedo le solite case, non c'è niente di nuovo qui..."
"Hai ragione, ma presto saremo fuori dalla città e allora vedremo i boschi, le balle di fieno... Chissà, magari anche qualche stalla con le mucche o un maneggio con i cavalli... Io devo guardare la strada, ma, appena vedi qualcosa di interessante, avvisami: ti nomino ufficialmente "scrutatore del paesaggio", d'accordo?"
"Sissignore! Io e capitan Nemo staremo attentissimi!"
Nathan posizionò il pupazzo davanti al finestrino, al posto di guardia, sussurrandogli qualcosa sotto la pinna, e aguzzò la vista con rinnovato entusiasmo: non doveva lasciarsi sfuggire neanche un cavallo!

La nonna si voltò a guardarlo, nascondendo una risata divertita, per poi incontrare lo sguardo pensieroso della nipotina:
"Elly, sei silenziosa... Com'è andata ieri la festa?"
Le rivolse un sorriso che la fece sentire subito a suo agio:
"Te ne ha parlato la mamma?"
"Mi ha solo accennato qualcosa, ma sono curiosa, ti va di raccontarmi cos'avete fatto, di bello?"
Ellen ripensò per qualche secondo al bel pomeriggio del giorno prima, perdendosi con lo sguardo a rincorrere due rondini nel cielo cristallino:
"È stato molto divertente, c'eravamo proprio tutti! La mamma mi aveva fatto i boccoli con la piastra per l'occasione, anche se poi c'era caldo, così abbiamo fatto a gavettoni e si sono bagnati tutti, ma abbiamo riso così tanto! Abbiamo fatto una caccia al tesoro e poi abbiamo mangiato la pizza tutti insieme, per cena."
"E cos'avete trovato alla fine della caccia al tesoro?"
"I genitori di Elisa, una mia compagna, hanno preparato tutto: dovevamo cercare gli indizi, nascosti qua e là nel giardino, e alla fine abbiamo scovato nel loro garage la sorpresa: una scatola piena di pacchetti, uno per ciascuno della classe."
"Cosa c'era dentro il tuo?"
Gli occhi di Ellen si illuminarono:
"Ti faccio vedere!"
Infilò le mani dentro lo zainetto che aveva accanto a sé e iniziò a ravanare al suo interno, per poi estrarne soddisfatta il suo tesoro:
"Eccolo: è un libro, si chiama "Piccole donne"; lo hai mai letto?"
Lo sguardo della nonna si fece scintillante, al sentire quelle parole:
"Certo, tesoro! È una storia splendida, davvero appassionante... Ricordo di averlo letto più o meno alla tua età, per la prima volta, e da allora è diventato uno dei miei libri preferiti. Sono sicura che piacerà moltissimo anche a te!"
Ellen rigirò tra le mani il suo regalo, ammirandolo con ancor più curiosità:
"Che bello, sono proprio contenta! Non vedo l'ora di iniziarlo!"

Lo ripose nello zainetto, mentre una piccola ombra di tristezza sembrò offuscare la gioia che fino a poco prima si era diffusa sul suo viso.
"Ellen, qualcosa non va?"
La bimba indugiò qualche istante con gli occhi bassi, per poi rialzare lo sguardo, incontrando nello specchietto quello del nonno:
"Sono solo un po' malinconica... È stata una bella festa, ma poi ci siamo dovuti salutare: adesso dovremo andare alle medie e cambierà tutto."
"E non sei curiosa di iniziare questa nuova esperienza?"
"Non molto, sono un po' preoccupata, in realtà."
La nonna si voltò nuovamente, allungando una mano fino a stringere la sua:
"È normale avere paura del futuro, mia cara, perché non lo conosciamo; ma vedrai che avrà in serbo delle sorprese meravigliose per te, proprio come quella che hai trovato nella caccia al tesoro."
Il nonno le fece l'occhiolino, da dietro la montatura degli occhiali:
"Tua nonna ha ragione, Ellen: crescere è un'avventura straordinaria, vedrai..."

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