ᴛʀᴇɴᴛᴀᵃᵈᵘˡᵗ

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Jimin sentì i suoi occhi pungere mentre cercava impotente di aprirli. Riuscì a sentire alcune voci ovattate, ma anche musica e suoni urlanti più forti. Era ancora alla festa?

Sbatté le palpebre, scuotendo la testa per cercare di togliere quel filtro sfocato davanti ai suoi occhi. Il terreno sotto di lui era freddo, le sue mani cercavano inutilmente di spingerlo in piedi.

«... min...»

Cos'è stato? Quella voce suonava stranamente familiare ma... non era qui con Hoseok e Yoongi? Perché... perché-

«Jimin!? Svegliati, stai bene?» il cosiddetto ragazzo scosse il corpo mentre cercava ancora di focalizzare con gli occhi.

«Sì, che è successo?» lui chiese. Alla fine riuscì a far lavorare gli occhi e alzò lo sguardo su Hoseok, il più grande gli tenne la vita per tenerlo fermo.

«Sei svenuto» disse. Svenuto? Questo spiegava il forte mal di testa.

Jimin si mise una mano sulla fronte e si lamentò per il dolore.

«Davvero? Merda... siamo ancora qui, pensavo di aver sentito...»

«Perché mi hai mentito?» Hoseok lo interruppe. Jimin sentì il suo cuore battere forte nel petto alle parole, guardò il suo amico in completo shock. «Se lo avessi saputo non li avrei chiamati cazzo!»

Certo... ecco perché pensava di aver sentito la voce di Taehyung. Guardò in alto cercando di trovare il bruno intorno a lui. Ed eccolo lì, urlando in faccia a Yoongi.

«Mi devi ascoltare! Stai fottutamente lontano da mio figlio o lo farò...»

Maledizione. Jimin emise un grugnito di frustrazione prima di alzarsi e correre in soccorso di Yoongi. Corse e afferrò il braccio di Taehyung, anche se l'uomo tentò duramente di toglierselo di dosso.

«Papà fermati! Non ha fatto niente!»

Il movimento di Taehyung cambiò immediatamente quando sentì chi era. Si girò con occhi grandi e la bocca aperta, guardando il suo bambino per un secondo prima di abbracciarlo.

«O mio dio Jimin! Pensavo che non ti saresti svegliato!» quasi pianse, seppellendo la faccia in profondità nel collo del giovane. Un senso di colpa e rimpianto immediatamente si precipitò nel corpo di Jimin e quasi perse l'equilibrio.

«Sto bene papà» sussurrò. Taehyung si ritirò dall'abbraccio e strinse il viso del più piccolo tra le mani.

«A che diavolo stavi pensando? È pericoloso!» lui disse. Jimin si sentì così stupido! Come poteva essere così sciocco?

Jungkook lo avrebbe ucciso.

«Mi dispiace» Jimin non sapeva cos'altro dire.

Taehyung annuì ed era chiaro che stesse cercando di trattenere la rabbia.

«Dai, andiamo subito a casa» disse e afferrò il polso del giovane. Prima di iniziare a tirarlo, si girò verso Yoongi con un dito appuntito.

«Se ti vedo ancora vicino a lui, sei morto».

Non aspettò nemmeno una risposta prima di iniziare a trascinare Jimin per raggiungere l'uscita, ignorando tutte le persone ubriache che gli mostravano interesse e cercavano di parlargli. Jimin non si preoccupò nemmeno di reagire, preparandosi al peggio.

Arrivarono alla macchina e Taehyung gli aprì la portiera con forza. Aspettò che Jimin sia fosse seduto e allacciato la cintura prima di sbattere la portiera e saltare sul sedile del conducente.

Accese il motore senza dire una parola, sentendolo ruggire prima di mettere le marce e correre via dalla grande festa. Jimin deglutì e guardò fuori dal finestrino, non osò guardare suo padre in quel momento. Un Taehyung arrabbiato era un Taehyung pericoloso.

𝐁𝐀𝐁𝐘||𝐀𝐃𝐔𝐋𝐓 ° ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora