ᴅɪᴇᴄɪᵃᵈᵘˡᵗ

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Taehyung sospirò forte mentre si sedeva sul divano.
Jimin salì per prepararsi per la festa, lasciando che l'uomo pensasse ancora una volta a come avrebbe spiegato tutto domani.

In passato, gli mostrava sempre le foto di Chaeyoung, ma dopo che Jungkook era entrato nella loro famiglia, aveva smesso di farlo.
Forse era per paura che Jimin pensasse meno a Jungkook, anche se la possibilità che ciò accadesse era molto bassa.

Non aveva detto a Jimin dei lavori che aveva avuto o altro, non si preoccupava nemmeno di spiegare le sue cicatrici. Molte di loro erano sbiadite, solo poche sui polsi e sulla schiena. Jimin non lo aveva mai chiesto, quindi non ci aveva mai riflettuto.

Dovrebbe dirgli tutto?
Aveva davvero il diritto di sapere tutto, ma come spieghi a tuo figlio che suo nonno era uno stronzo violento, sua madre era morta in un letto d'ospedale perché era nato e che suo padre ha fatto la prostituta per anni per cenare su un tavolo?

Non era facile.

Taehyung sospirò di nuovo e si passò una mano sul viso. Jungkook se ne era andato non molto tempo fa per una cena con alcuni soci d'affari e Jimin se ne sarebbe andato presto, concedendo a lui e alla sua mente un po' troppo tempo da solo.

«Papà, me ne vado» commentò Jimin mentre saltava giù per le scale, già con giacca e scarpe, nascondendo qualcosa che solo lui e Hoseok sapevano.

«Abbi cura di te Jimin, e sii almeno a casa per le tre, o non so quali saranno le conseguenze...» disse Taehyung, lasciando che Jimin gli baciasse la guancia prima di dirigersi verso la porta.

«Lo prometto» sorrise e salutò, aprendo la porta di corsa per arrivare alla festa.

Taehyung non poté fare a meno di sorridere leggermente, affezionato al fatto che Jimin potesse vivere appieno la sua vita da giovane adulto.

__________

«Hobi!» Jimin saltò eccitato tra le braccia del suo migliore amico. Hoseok ricambiò l'abbraccio in una leggera sorpresa, un sorriso accecante giocava sulle sue labbra.

Potrebbe anche aver rinunciato al suo amore per il più giovane, ma non riesciuva a trattenersi dall'amare la vicinanza.

«Jiminie! Sei pronto per la festa?» chiese con un sorrisetto. Entrambi erano così entusiasti per questa festa. Era una delle rare feste "private", il che significava che ci sarebbero state un sacco di persone che non conoscevano, o che praticamente potevano ubriacarsi e scopare follemente come volevano senza incontrare nessuna di quelle persone il lunedì mattina e sentirsi a disagio a scuola. 

«Sono così fottutamente pronto che ho quasi pensato di volare!» lui rise.
Si strinsero l'un l'altro le braccia e camminarono felici per la strada. 
La casa del cugino di Hoseok (Jackson) era già piena di gente.  Alcuni stavano inciampando nel cortile, cercando di seguire il ritmo della musica che esplodeva all'interno della casa, ma stavano fallendo miseramente... altri stavano ridendo in piccoli gruppi, tutti con bicchieri di alcol in mano. 

Jimin si morse le labbra per l'eccitazione mentre entravano. Girò rapidamente la testa, occupandosi di un certo ragazzo dai capelli corvini che non vedeva da molto tempo. 

«Sono qui» disse una voce profonda ed emozionante dietro i due, facendoli girare sorpresi. 

«Yoongi!» Jimin lasciò Hoseok e avvolse l'altro in un abbraccio, facendo quasi cadere i bicchieri di alcol dalle mani di Yoongi. 

Hoseok sorrise e si costrinse a essere felice per il suo amico. 

«È bello vederti anche per me piccolo» sorrise il più grande mentre Jimin si allontanava. 

𝐁𝐀𝐁𝐘||𝐀𝐃𝐔𝐋𝐓 ° ᵗᵃᵉᵏᵒᵒᵏ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora