CAPITOLO 7.

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Minho mi guardó stupefatto: "Y/n t-tu sei riuscita ad ucciderlo."

Io l'avevo ucciso... Avevo ucciso un dolente! Minho continuava a fissarmi incredulo, intanto il cielo cominciava già a schiarirsi.

«Seguimi, dobbiamo recuperare Alby!» dissi al mio amico asiatico.
«Aspetta, aspetta, Alby è vivo?» Minho era ancora più stupito. Gli feci segno di seguirmi. Alby era ancora tra i rampicanti, per fortuna. Lo calammo ed era ancora incosciente. Sentimmo il rumore delle porte che si aprivano, così ci diriggemmo verso l'apertura, ci avremmo messo un paio di minuti visto che Alby non poteva camminare.

Pov's Newt

Quando Y/n è entrata nel Labirinto, ho cercato di fermarla, ho provato ad afferrare il braccio per non farla entrare ma non ci sono riuscito, lei ormai era dentro. Quella notte sarebbero morti tre miei cari amici. Y/n la conoscevo da poco ma andavamo d'accordo, Minho invece lo conoscevo da quasi tre anni. È sempre brutto perdere qualcuno, senza contare che lì dentro c'era anche Alby, perció adesso sono io il capo, credo sia molto stressante a volte. Una volta che le porte di quel dannato Labirinto si chiusero, io e Chuck eravamo visibilmente scossi, eravamo tristi, arrabbiati..

Cercai di non pensarci più, di concentrarmi sul nuovo arrivato, Thomas. Di capire se sapesse qualcosa, senza riuscirci. Quella sera durante la cena furono tutti silenziosi. Frypan non scherzava come faceva sempre, Gally non trattava male il nuovo arrivato come fa sempre e io non ero dell'umore neanche di mangiare. Andai al Casolare per dormire un po', magari era solo un brutto incubo e a momenti mi sarei svegliato, ma sembrava non finire mai. Mi misi a letto e cominciai a pensare a tutti i bei momenti avuti con quelle teste di sploff, ci eravamo divertiti tanto. Sentì dei passi, era Chuck. Si sdraió affianco a me e cercò di consolarmi. «Credo di sapere come ti senti. Erano anche miei amici, soprattutto Y/n. Io sono confuso. Non so perché, ho questa sensazione dentro di me, mi sento triste, confuso, arrabbiato. Insomma perché mai Y/n è entrata nel Labirinto?! Soprattutto dopo che le abbiamo detto di non farlo, mai.»
«Voleva salvarli. Ma si è praticamente suicidata.» gli risposi io. Probabilmente ero stato un po' duro ma ero arrabbiato, anche con me stesso, avrei dovuto fermarla. Ma non l'ho fatto. «Ero proprio accanto a lei, ma non sono riuscito a fermarla.» «Newt non è colpa tua. Non pensarlo neanche, non è colpa tua.» mi consoló Chuck. Ma ero comunque scosso.

Stessi zitto per far capire a Chuck che volevo stare solo, lui mi diede la buonanotte e se ne andó mentre io rimasi lì sdraiato, a pensare, finchè non mi addormentai.

Mi svegliai, era mattina presto, la porte non si erano ancora aperte ma non sarebbe cambiato niente. Andai da Fry a fare colazione, Chuck mi seguì. Piano Piano tutti gli altri radurai cominciarono a svegliarsi e fare colazione. A momenti si sarebbero aperte le porte quando Chuck si diresse verso Il Labirinto. «Non verranno» gli urlai, ma lui fece finta di non sentirmi, era già quasi arrivato. Tutti lo seguirono così andai anche io, ma non pensavo sarebbero tornati. Le porte si aprirono e come pensavo, niente. Tutti si girarono per tornare indietro, tranne Chuck, lui rimase lì. Così pochi secondi dopo lo sentimmo urlare. «OH DIO NON CI CREDO!» Tutti ci girammo di scatto...

Pov's Y/n

Continuammo a camminare, mentre sorreggevamo Alby, verso l'uscita del Labirinto, svoltammo l'angolo e vedemmo la Radura. E davanti alle porte c'era Chuck. Ci vide e urló, probabilmente dalla gioia, anche io ero felice di vederlo. «Oh Dio non ci credo!» urló il ragazzino paffutello. Tutti si girarono e ci guardarono con un espressione simile a quella di Minho poco prima. Sentì la voce di Newt. «Y/n! Minho!» stava piangendo? Wow stava davvero piangendo? A quel punto delle lacrime minacciavano di uscire ma le ritirai indietro. Finalmente eravamo usciti da quel incubo, velocemente lasciai Alby per terra e urlai anche io di gioia. « Chuckie! Newt! »

Abbracciai forte il ragazzino, per poi rivolgere la mia attenzione verso il biondino, mi era mancato, lo abbracciai forte, mentre lui mi accarezzava i capelli e mi stringeva a sè.

Il mio labirintoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora