Jump (II) - Tendō Satori

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Ore 10.50, intervallo.

Sono qui nel corridoio del secondo piano per farmi ridare Jump e inaspettatamente quel Tendō si è presentato all'appuntamento, non ci speravo neanche troppo da un tipo così strampalato. Mentre rimetto la rivista nello zaino, mi chiede se mi è piaciuto il capitolo e naturalmente mi lancio in uno sproloquio senza fine (quando si parla di manga divento logorroica e non mi intimidisco neanche di fronte a un semi-sconosciuto) bombardandolo di parole e descrivendo cosa mi era piaciuto e cosa no quasi per ogni vignetta. Nei pochi minuti di intervallo che ci sono concessi riusciamo a scambiarci una marea di opinioni, le parole scorrono come un fiume in piena, siamo completamente persi in quella conversazione e l'intervallo sembra durare appena qualche secondo. Ha un sacco di opinioni interessanti, constato piacevolmente, e poi oltre a Demon Slayer segue le stesse serie che seguo io, abbiamo praticamente gli stessi gusti. A fine intervallo ci salutiamo e mi rendo conto di quanto è stato piacevole discutere con lui, tanto che già non vedo l'ora di poterci parlare di nuovo. Non eravamo certo partiti col piede giusto, ma alla fine penso che anche io avrei reagito allo stesso modo se fossi stata nei suoi panni, anzi forse peggio.

Senza che me accorga, raggiungerlo nei corridoi del secondo piano per parlare dell'ultimo numero di Jump e delle serie che entrambi seguiamo, diventa un'abitudine. A un certo punto, un giorno in cui Satori non c'è perché in trasferta con la squadra di pallavolo per tutta la settimana, mi rendo conto che quell'abitudine è diventata qualcosa di più, un vero e proprio bisogno, e che una settimana senza parlare di manga con lui mi sembra una settimana persa. Inizialmente non ci faccio troppo caso, a quella sensazione di vuoto nel petto, penso che è solo fastidioso non poter parlare con nessuno delle nuove uscite, niente di preoccupante insomma. Decido dunque di andare da un mio compagno di classe che so essere un discreto intenditore di fumetti e provo a intavolare una discussione con lui per compensare quella mancanza, ma più gli parlo e più mi rendo conto che non è affatto la stessa cosa. Voglio parlarne solo con Tendō, mi manca la sua voce cantilenante e terribilmente simpatica, mi manca sentirlo fare le imitazioni dei personaggi, mi manca vedere i suoi occhi che si illuminano quando parliamo di un combattimento importante o di quanto ci piaccia una certa opera. Cazzo, mi manca proprio lui. Mi sa che sono cotta. E adesso che faccio? Glielo dico? No no non se ne parla neanche sembrerei patetica. E poi solo perché parliamo tanto non significa mica che ci piacciamo. Magari faccio una figura di merda. O magari non è vero dai, che mi piace, è solo un'impressione, rivedendolo lunedì tornerà tutto normale.

Le ultime parole famose. Quando lunedì mattina viene a salutarmi all'intervallo con il suo adorabile sorriso stampato sulla faccia reagisco malissimo. Irrigidisco la schiena e serro la bocca in preda a un imbarazzo ingiustificato, mentre la mia temperatura corporea sale vertiginosamente e la mia pelle ne risente diventando dello stesso colore dei capelli del ragazzo di fronte a me. Davvero tutto questo per un "Ciao"? Sono messa davvero male. Riesco a fatica a salutarlo, balbettando un semplice "Ciao Satori" e poi non riesco a dire più niente, dio quanto sono patetica. E soprattutto quanto sono stata stupida a pensare che vederlo mi avrebbe fatto cambiare idea. Invece sono ancora più convinta di essere cotta di lui.

"A-allora com'è andata la trasferta?" gli chiedo sforzandomi al massimo di sembrare naturale, cercando di tirare le labbra in uno dei sorrisi più finti e forzati che abbia mai improvvisato, neanche alla mia insopportabile prozia che detesto sorrido così e lui ovviamente se ne accorge. Che figura di merda.

"(T/n)-chan tutto bene? Sei un po' strana." nota inclinando la testa di lato, perplesso, "Comunque bene, abbiamo vinto come al solito tutte le partite bla bla, ma adesso parliamo di cose serie! Hai letto Jump?" mi domanda con tono entusiasta. Il mio sguardo si illumina e piano piano, grazie forse al fatto che sto parlando di una mia passione, riesco a tranquillizzarmi sempre di più. Mi lancio in una lunghissima recensione dell'ultimo capitolo di My Hero Academia, e sono talmente assorta nel mio discorso che mi dimentico completamente dell'imbarazzo dell'avere di fronte il ragazzo che mi piace, il quale tra l'altro mi fissa in modo strano, non sono sicura che mi stia ascoltando, ha un'espressione dolce ma mi sembra perso in altri pensieri. Le parole mi scivolano fuori dalla bocca senza sosta, ma a un certo punto quel fiume verbale viene bruscamente interrotto. Tendō mi appoggia le mani sulle spalle e si avvicina improvvisamente a me e, quasi d'istinto, come se non potesse trattenersi, mi tappa la bocca posando le proprie labbra sulle mie con dolcezza e decisione. Ammutolisco di botto, sono talmente sorpresa da quel gesto repentino che non riesco a ricambiare il bacio come vorrei e quando si stacca lo fisso esterrefatta, probabilmente sembro una deficiente, diventando di una gradazione di rosso ancora più intensa di prima.

"Scusa (T/n)-chan, ma eri troppo bella. Quando parli di manga senza quasi prendere fiato sei stupenda." mi dice con voce morbida senza togliere le mani dalle mie spalle, le sue parole mi sembrano davvero sincere non mi sta prendendo in giro. "Mi è mancato troppo questa settimana ascoltare le tue recensioni infinite. Starei ore ad ascoltarti, per favore continua. Mi piaci da morire." conclude sorridendomi e puntando i suoi occhi penetranti e bellissimi nei miei. Per quanto cerchi di non darlo a vedere, mi accorgo che le sue mani tremano leggermente, tradendo l'emozione di quel momento, quell'angoscia piacevole che si ha quando si confessa il proprio amore e si aspetta una risposta dall'altra parte, un momento orribile e bellissimo allo stesso tempo.

Gli sorrido di rimando e gli salto al collo non riuscendo a contenere la mia felicità e la mia emozione, lo stringo con tutta la forza che ho nelle mie gracili mani, attorcigliando le braccia intorno al suo collo e mettendomi in punta di piedi per raggiungerlo meglio. Non me ne frega niente se ci stanno guardando tutti in corridoio, dico ad alta voce, "Anche tu mi piaci tantissimo, Satori!" e lo bacio di nuovo con decisione, sorridendo contro le sue labbra, mentre anche lui ricambia il bacio sorridendo. Dopo esserci staccati, continuo ad avvolgere le braccia intorno alla sua larga schiena e ricomincio a parlare di Jump, mentre lui mi accarezza teneramente la guancia, non smettendo per un secondo di fissarmi con quello sguardo strano, che mi rendo conto solo ora che era uno sguardo innamorato.

Haikyuu x Reader - One ShotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora