First time- Yamaguchi Tadashi (lemon)

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Questa one-shot contiene scene di sesso (per la vostra gioia vedendo i commenti ogni volta che lo scrivo hahah)

Yamaguchi guardava (T/n), che stava in piedi dall'altra parte della stanza. La sua postura perfettamente eretta, le dita affusolate che reggevano il bicchiere di sakè facendolo ondeggiare leggermente, i suoi occhi luminosi e il sorriso che le sollevava le guance rosate. Stavano insieme ormai da tempo, ma non si stancava mai di guardarla e in quel momento pensava che avrebbe potuto osservarla per sempre senza mai stufarsi. Non era una ragazza dalla bellezza troppo appariscente, era piuttosto sobria e semplice, anche nel vestire. Quella sera, in occasione della festa di compleanno del suo ragazzo, indossava un abito azzurro cielo lungo fino ai piedi, con una scollatura a V che metteva in risalto il suo seno piccolo ma tondo e sodo. Tadashi, vedendola lasciarsi andare a una risata spontanea mentre parlava con Hinata, non potè fare a meno di pensare quanto fosse radiosa quella sera. E quanto fosse fortunato lui ad avere una ragazza così accanto, non solo per la sua bellezza. Lei era simpatica, dolce ma con un carattere comunque forte. Lo sosteneva e incoraggiava sempre prima delle partite. In parte, era merito suo se era riuscito a superare almeno un pochino delle sue paure e aveva lasciato da parte un po' della sua insicurezza, non solo sul campo ma anche nelle relazioni sociali. Si sentiva così orgoglioso quando era con lei, e così in pace con sé stesso. Non si sentiva più inadeguato o inferiore a qualcun altro da quando stava con lei. E non solo per il fatto che era il suo fidanzato, ma lei lo aveva proprio aiutato a cambiare il modo in cui vedeva se stesso. Ora quando si guardava allo specchio non vedeva più un ragazzo tremendamente insicuro, un misero pinch server, un supporto per i più forti. Un ragazzo a cui le altre si avvicinavano solo per chiedere di Tsukishima. Un ragazzo incapace di difendersi senza l'aiuto dei suoi amici più alti e spavaldi di lui. Ora finalmente si accettava, e grazie a lei sentiva di aver trovato il suo posto nel mondo.

Risero e scherzarono insieme a tutti gli altri per tutta la durata della festa. Verso mezzanotte, si radunarono tutti intorno al tavolo per il taglio della torta e lo spegnimento delle candeline. Nonostante le proteste di Tadashi, che si vergognava a sentirsi cantare tanti auguri a te perchè lo faceva sentire troppo al centro dell'attenzione, Hinata inizió comunque a intonare (o meglio stonare) la canzoncina. (T/n) dietro Yamaguchi gli poggió dolcemente una mano dietro la schiena. Il ragazzo soffió sulle candeline, spegnendole al primo colpo e poi giró il volto a baciare la sua ragazza.

-Che hai desiderato?- chiese lei – ah no aspetta non si dice altrimenti non si avvera!

-Non preoccuparti, non ho chiesto nulla – ammise lui facendo vagare lo sguardo in giro per la stanza con leggero imbarazzo- Sto benissimo esattamente così. Non chiedo altro.

La ragazza gli strinse le braccia intorno al collo e gli posó un bacio sulle sue labbra.

Alla fine della festa, rimasero solo loro due in casa. (T/n) sistemó un po' la casa e Tadashi le diede una mano. Esausti, si abbandonarono entrambi sul divano.

-E' stata una bella festa – affermó (T/n) con sorriso soddisfatto.

-Già. S-senti (T/n) – rispose esitando leggermente.

-Sì?- chiese lei voltando il viso verso quello del ragazzo e soffermandosi sulle sue lentiggini, che tanto le piacevano. Lui indugió negli occhi splendenti della ragazza e poi più in basso, esaminando il suo collo sottile e il suo corpo sinuoso fasciato ed esaltato dal vestito azzurro. Le guance erano leggermente più rosse del solito, complici i vari bicchieri di sake che si era concessa. Anche lui sentiva che l'alcol gli era leggermente salito e la testa vorticava leggermente. Le poggió una mano sul fianco morbido e si avvicinó al suo viso.

-Eri bellissima stasera- mormoró con sguardo perso negli occhi di lei, arrossendo lievemente. (T/n) si beó di quel complimento così sincero e spontaneo, sapeva che non era facile per Tadashi esprimere ciò che provava. Una delle cose che amava di più di lui, era che in qualche modo riusciva sempre a vincere le proprie paure.

Gli prese il volto tra le mani e inizió a baciarlo. Lui si avvicinó e tiró verso di sé la ragazza. Esitó a far aderire completamente i loro corpi, ma poi fu lei a spingerli così vicini che da poter sentire ogni curva del corpo di lei sul proprio. Il suo seno morbido era schiacciato contro il suo petto e le loro intimità si sfioravano. Yamaguchi sentí l'eccitazione crescere dentro di sé. "Stiamo per fare l'amore?" si chiese. Inizió a tremare leggermente a questo pensiero e (T/n) se ne accorse.

-Che cosa c'è Tadashi? Perché tremi? – gli chiese preoccupata, pensando che avesse brividi per qualche motivo, magari aveva preso freddo fuori.

-N-niente è solo che...sai, lo so che per te non è così ma per me è la prima volta- ammise abbassando gli occhi. La ragazza gli prese una mano nella propria e appoggió la mano libera sulla sua guancia per spingerlo a guardarla di nuovo negli occhi.

-Tadashi, se pensi che sia un problema il fatto che tu sia vergine e io no, sei un idiota. - gli disse decisa e ridacchiando leggermente. Poi lo bació con decisione. Yamaguchi sembró riacquistare un po' di fiducia e il tremolio si disperse parzialmente. Lei si tiró giù le spalline del vestito a scoprire i propri seni nudi, non indossando neanche il reggiseno. Tadashi sussultó e arrossí nel vederla, distogliendo lo sguardo.

-Guardami, sono la tua ragazza. Non devi vergognarti, voglio che mi guardi.

Lui riportó i propri occhi sulla fidanzata e si beó della vista del suo corpo seminudo. Poi (T/n) lo invitó a spogliarsi. Lui obbedí e timidamente si tolse la maglia e i pantaloni, poi la biancheria mentre lei faceva scivolare via il vestito e le mutande. Rimasero entrambi nudi, abbastanza distanti da potersi guardare. Contemplarono ognuno la nudità dell'altro. Più si guardavano, più si sentivano a loro agio e l'imbarazzo piano piano spariva lasciando più spazio all'eccitazione. Yamaguchi si soffermó sulle curve morbide del corpo di lei, mentre sentiva il cuore a mille picchiare nel suo petto. Pensó di non aver mai visto qualcosa di così bello. Anche (T/n) si perse ad ammirare il corpo ben definito, il fisico alto e bilanciato, le braccia dalla muscolatura robusta ma non troppo. Quelle immagini sarebbero rimaste per sempre scolpite nella loro mente.

Lei per prima colmó di nuovo la distanza tra di loro, i corpi lisci e nudi ora strusciavano l'uno sull'altro, cercandosi a vicenda e sussultando a ogni contatto tra le loro intimitá. Prese la mano del ragazzo e la portó sul proprio seno, esortandolo a toccarlo e facendolo subito ardere di eccitazione. Yamaguchi esploró ogni angolo del suo corpo, che scivolava tra le sue dita come burro, mentre la baciava prima in bocca, poi sul collo candido. Lei gemette delicatamente per quel contatto. Poi prese l'erezione di lui tra le dita e inizió a massaggiarla delicatamente. Quella sensazione meravigliosa riscaldó rendendolo quasi rovente il corpo di Yamaguchi, per il quale quelle sensazioni erano completamente nuove. Il piacere era così intenso che quasi non riusciva a crederci. L'eccitazione salí finchè lui non sentí l'impulso di entrare dentro la ragazza, che ora lo travolgeva come un fiume in piena, ma nonostante il desiderio esitó di nuovo, vergognandosi. Lei se ne accorse, sorrise leggermente intenerita e gli poggió una mano sulla guancia.

-Tadashi, voglio fare l'amore con te – sussurró con la voce rotta dal piacere e dall'emozione, lo sguardo offuscato dal desiderio. Lui sussultó e sembró ricacciare bruscamente indietro ogni timore. Con decisione e delicatezza scivoló dentro di lei e inizió a muoversi, prima lentamente poi aumentando sempre di più. Il suo sguardo sembrava su un altro pianeta, quasi, il piacere che lo inondava era talmente forte che gli sembrava di stare sognando. Continuarono a baciarsi e scivolare l'uno dentro l'altra, in perfetta sintonia, talvolta si staccavano per guardare le espressioni di piacere disegnate sui volti di entrambi. I respiri si facevano sempre più affannati, lei gemette e chiamó il nome del suo ragazzo finchè entrambi non si abbandonarono raggiungendo l'apice del piacere. Farlo insieme, raggiungere il culmine insieme, era una sensazione meravigliosa. Si guardarono ancora negli occhi mentre cercavano di riprendere fiato entrambi. Si sorrisero timidamente, prima che lui si afflosciasse sul corpo di lei, abbracciandola. Quel sorriso silenzioso valeva più di qualsiasi
"É stato bellissimo". 

Richiesta da  rivoglio_la_gioconda

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