Mi sedetti sul mio divano che non mi era mancato per niente, e sbuffai con tutta me stessa, tanto da spostare la ciocca di capelli che mi ricadeva sul viso. Mi abbandonai totalmente a quei cuscini morbidi e ormai deformi, con ancora le chiavi di casa in mano, il guinzaglio di Spettro e la borsa nell'altra. Chiusi gli occhi, sperando di cadere in un sonno profondo, e che al risveglio mi fossi ritrovata di nuovo alle Maldive senza tutti quei problemi.
Sentii lo sguardo preoccupato della mia migliore amica che incombeva su di me, e che probabilmente mi stava guardando con la fronte corrucciata e le mani sui fianchi. Aprii un occhio solo, soltanto per verificare di aver ragione, e poi lo richiusi subito.
- Em, lo so che questo non era il ritorno in patria che avevamo previsto, ma direi che il povero Spettro non ha nessuna colpa in tutto questo. - sospirò lei, facendomi notare che non avessi ancora sciolto il mio povero cane dal guinzaglio.
Io mi picchiai la fronte con la mano e liberai Spettro, che corse per la casa come per controllare che fosse ancora tutto come lo avevamo lasciato.
- Dimmi che è solo un incubo. - dissi piagnucolando, tornando con la schiena appoggiata al divano e coprendomi la faccia con le mani.
Marta in risposta ridacchiò, probabilmente perché le facevo tenerezza. Si sedette accanto a me ed appoggiò le mani sulle mie ginocchia.
- Emma, supereremo anche questa. Un passo alla volta, come al solito. Insomma... hai dato certi esami di medicina che erano a dir poco spaventosi, e non sei uscita di casa per settimane, ma hai preso 30 lo stesso. Credi che un pettegolezzo sia più insormontabile di un esame per cui hai studiato per quattro mesi? - mi disse con fare dolce, ma io a quelle parole assottigliai gli occhi uccidendola con lo sguardo.
Sapevo che volesse solo incoraggiarmi, sostenermi e rassicurarmi come al solito, ma in quel momento aveva proprio sbagliato approccio.- E tu lo chiami "pettegolezzo"? - sbottai subito. Ovviamente durante quei momenti di nervosismo acuto non riuscivo a controllarmi, e lei sapeva benissimo che sarei stata capace di uccidere persino la mia migliore amica.
- Sì, scusa hai ragione. Vi è stata fatta una cosa ingiusta, e davvero di cattivo gusto, ma non è che succeda solo a voi. Quante volte ci è capitato di vedere sui giornalini o sul web foto di star in vacanza con la famiglia o la loro fiamma? Magari anche in topless o mentre erano visibilmente arrabbiati con i loro compagni. - fece spallucce lei, ridacchiando all'ultima frase. Purtroppo però così facendo stava solamente aumentando il fuoco che ribolliva dentro le mie vene.
- E 'sti grandi cavoli! Io non sono Rihanna o Bella Hadid... e nemmeno lo voglio essere! Anzi... avrei quasi preferito che mi avessero fotografato nuda, piuttosto che sbandierato ai quattro venti la mia relazione con Marco. Proprio adesso che abbiamo capito che facciamo sul serio e che le cose stanno andando bene! - esclamai, gesticolando come una matta.
Lei mi guardava con occhi tristi, soprattutto perché non vedeva come potesse aiutarmi. Di certo non c'era modo di cancellare quelle foto da internet o rintracciare i paparazzi che le avevano scattate.- Beh ma tanto la gente ha sempre sospettato che ci fosse qualcosa tra voi due, e proprio perché siete stati voi ad iniziare tutto. O meglio... il vostro capo ha avuto l'idea. Non credo che abbia fatto tanta differenza. Anzi, mi sembrano tutti molto contenti della notizia. - mi disse lei con un sorriso, cercando di infondermi un po' di positività.
Io scossi la testa, irremovibile.- No Marta, questo non vuol dire nulla. Proprio perché all'inizio era solo una finzione... ora che è tutto reale il nostro rapporto è diventato come qualcosa di prezioso e fragile da custodire. Sicuramente l'avremmo rivelato... ma non ora e non attraverso altri. Mi sento proprio come violentata, privata della mia intimità e della mia vita. Io non ho mai voluto diventare un personaggio pubblico! - sbuffai sfogandomi. Mi stavo strappando i capelli dal nervosismo, pensando perfino che sarebbe stato un buon modo per scappare da quella situazione. Almeno la gente avrebbe parlato della mia testa calva e non della mia vita amorosa.
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Amor vincit omnia
RomanceSequel di "Ad maiora" "L'amore vince su tutto." "Camminai sul quel tappeto cercando di ignorare quella sensazione di freddo che provavo per l'assenza del corpo di Marco che mi aveva accompagnato sin dal primo giorno, anche quando non ci potevamo ved...