-Capitolo 17-

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Adoro svegliarmi il sabato mattina con l'odore del caffè appena preparato da mia madre, questo sabato però non lo sento. Si può soltanto sentire odore di bruciato.

La mia porta viene all'improvviso bruscamente aperta. «Ragazzina, alzati e vieni ad aiutarmi», esclama un Chris a petto nudo, con della farina tra i capelli e con uno sguardo da cucciolo bastonato stampato in faccia.

Scoppio a ridere e con uno sguardo furbo e un sopracciglio alzato gli chiedo: «C'è una guerra in cucina?»

«Dai muovi il culo, non voglio che Rosa se ne accorga», rido ancora più forte e sposto le coperte per poi alzarmi dal letto. «Belle gambe», anche se in questo momento ho soltanto una maglia extra large addosso non me ne faccio un problema.

«Oh ma falla finita, così pervertito già di prima mattina. Ma dove mi trovo?», apro le braccia al cielo in modo teatrale, mentre il signorino davanti a me scoppia a ridere.
Lo seguo in cucina. «Che hai combinato stavolta?», dico ridacchiando mentre scendo le scale.

«Mio padre con tua madre sono usciti per il weekend e Rosa oggi per eccezione non viene prima delle due. Così volevo fare il carino e prepararci la colazione»

Mio appoggio alla penisola della cucina con i gomiti e lo osservo con un ghigno sulla faccia, mentre lui si è seduto dalla parte opposta. Mi guardo intorno e noto i pancakes bruciati.

«Ma hai fallito, no?», ridacchio. Annuisce sorridendo amaramente. «Allora li rifarò io, ma», dico puntandogli il dito, «mi starai accanto e mi aiuterai»

Lo vedo annuire, così mi giro un po' intorno e cerco tutti gli ingredienti che mi servono. Una volta trovati mi metto all'opera con Chris al mio fianco che mi osserva attentamente.

Preparo l'impasto, pulisco la padella che ha utilizzato poco fa. Metto un goccio di olio di girasole su un fazzolettino e lo strofino sulla padella così che l'impasto non si attacchi e bruci dopo. Tutto questo sotto lo sguardo concertato del biondo.

Mi giro di poco e noto che mi sta nuovamente fissando le gambe. Schiocco le dita davanti alla sua faccia, mormora qualcosa e poi si posiziona al mio fianco.

Gli indico il cucchiaio. «Due di quelli per un pancake bastano, quindi prendi il primo e lo versi al centro della padella se li vuoi fare più grandi e subito dopo il secondo. Visto che dubito che vuoi fare dei mini pancake»

Fa subito ciò che gli ho detto. Io abbasso leggermente la temperatura per non farli bruciare, poi prendo delle arance. Le posiziono sul tagliere e le taglio in due. Poi mi metto alla ricerca del spremiagrumi. «Apri lo sportello sotto davanti a te e lo trovi»

Mi giro quasi scioccata, poi sorrido. «Stai attento ai pancakes, che potevo farcela anche da sola», dico sfacciatamente. Stuzzicarlo un po' un fa mai male. «Sì, signora!», esclama lui d'altro canto.

Dopo aver fatto la spremuta, la verso in una caraffa. Prendo due bicchieri e poso il tutto sul tavolo. Inseguito prendo dal portafrutta due banane e delle fragole, che taglio per poi metterle su un piatto abbastanza grande.

«Come sei messo con i pancake?», domando avvicinandomi a lui. Alza il pollice all'insù. «Te la stai cavando abbastanza bene dai», dico sorridendo. «Abbastanza bene? Ma se sono perfetti?», mi osserva e studia ogni singola parte del mio viso. «Adesso stai per bruciarne»
«Mi stai distraendo apposta, lo so»

Rispondo con un pff e mi siedo già su una delle sedie della penisola. Poco dopo si siede anche lui posando il piatto con i pancakes affianco al resto. «Ho dimenticato i piattini», dico ma Chris si alza prima di me, precedendomi, venendo poco dopo con due piattini in mano. «Prego ragazzina»

-Sealed with a Kiss- [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora