Oggi mi alzo, chissà perché, con un profumino di pancakes e caffè. Apro lentamente gli occhi e i raggi del sole, me li fanno richiudere.
Scendo dal letto di nuovo con un salto, essendo troppo alti, e scendo giù in punta di piedi.
In cucina ritrovo un Chris intento a maneggiare con la caffettiera.«Gli hai fatti tu?», chiedo vedendo i pancakes sulla penisola. «Quelli? No. Il Caffè si», dice alzando il caffè sorridendo.
Mi siedo su uno sgabello, dopo aver preso un piattino e una tazza, e mi verso come prima cosa una bella dose di caffeina. La prendo tra le mie mani, per riscaldarmi leggermente, e ne bevo un sorso bruciandomi leggermente la lingua.
Inseguito mi servo con i pancakes. «Mhm.. devo ammettere che sono meglio dei miei.», emetto un sospiro per la prelibatezza.
«Li.. li ho presi dalla pasticceria in cui lavorava mia madre. Lei..», si passa una mano in faccia, come per darsi coraggio, «amava fare dolci e dopo la sua morte, quando tua madre portò quei biscotti l'anno scorso a natale, mi sembrava di aver mangiato i suoi di biscotti»
Come un trailer, le immagini del natale scorso mi passano davanti.
*Flashback*
-23.12.2019, un anno prima-Ogni anno il 23 di dicembre, io e mamma, ci occupavamo di preparare dolci di tutti i tipi. Li preparavamo sia per noi, che per vicini, amici o, nel suo caso, colleghi.
Quest'anno però lei non è a casa a cause lavorative, e quindi mi sono messa da sola a prepararli. Per di più mamma non ha neanche partecipato all'addobbo del nostro albero di Natale.
Non è la stessa cosa come gli altri anni. In casa, non c'è...quello spirito natalizio.
Poi mi è venuta la perfetta idea per non passare la giornata da sola e ho invitato i miei due migliori amici.
Nell'attesa ho già preparato tutti gli ingredienti e quando bussano alla porta vado ad aprire.
«Ciao!», mi avvolgono in un abbraccio caloroso e si vanno accomodare sugli sgabelli in cucina.«Allora pronti a fare i dolcetti natalizi? Poi vi prometto che ci buttiamo sul divano a guardare Netflix e infilzarci di pizza.» dico con un sorriso grande quanto una casa e li vedo annuire contemporaneamente con il mio stesso entusiasmo.
***
Quattro ore dopo, la penisola è piena di biscotti, cornetti e salatini. Li impacchettiamo per ogni persona a cui li dovrò regalare e poi andiamo a sederci sul divano.
«Quindi quattro pizze?», io e Soph annuiamo, «Le solite?»
«Ovvio, no? Che guardiamo stavolta?», domando con il telecomando puntato verso la televisione, mentre faccio zapping.
Li vedo annuire leggermente, senza un apparente motivo visto che non mi hanno risposto e poi John si alza andando a telefonare di là, mentre Soph ne approfitta per chiedermi il perché mia madre si assenti così spesso da casa.
«Lo sai Soph, non mi racconta le cose.», la delusione traspare dalla mia voce e la mia migliore amica, se ne accorge.
Nello stesso momento mi squilla il telefono.«Mamma?», domando tenendo il telefono in viva voce. «Amore, volevo avvisarti che non torno stasera. Passerò domani per venire a prenderti, domani sera si terrà una festa dell'azienda a cui siamo state invitate»
Guardo la mia amica interdetta. Non sta a casa per giorni e poi pretende di fare bella figura con il suoi colleghi, utilizzando sua figlia?
«Lo so perfettamente ciò che stai pensando, ma non posso rifiutare e non posso neanche lasciarti da sola a casa.»Un sospiro pesante fuoriesce dalle mie labbra e guardo John che nel frattempo si è accomodato di nuovo al mio fianco. Poi decido di accontentarla, «Va bene»
«Perfetto! Allora tesoro, verso le 18 vengono a prepararti. Baci!», e chiude.
«Ma.. scusami? Lancia la bomba e poi chiude?» Guardo scioccata i miei amici con le labbra leggermente socchiuse.«Lasciala fare, Meg. Non ti abbattere, sarà una serata come le altre..», la butta lì Sophie e io la guardo di traverso, ma decido di lasciar correre, non volendomi rovinare la serata.
*Flashback ends*
«Li avevo preparati io..», osservo il mio piatto ormai vuoto con le braccia conserte appoggiate sulla penisola, ormai rattristata da quel ricordo. Con la coda dell'occhio vedo come alza di scatto la testa osservandomi.
Il suo sguardo mi scruta mentre corruga le sopracciglia. «Ma quindi non hai trascorso il natale con tua madre?»
Con lo sguardo ancora posato sul mio piatto, rispondo con un flebile 'no'.
Nessuno dei due parla più, ma sento il suo sguardo bruciarmi la pelle.«L'anno scorso avrei dovuto partecipare con mia madre a quella festa organizzata dall'azienda, ma all'ultimo me sono andata, con il mio bellissimo abito rosso e i tacchi, da Soph visto che è quella che abitava più vicino. Spensi il telefono e la ignorai per giorni.»
«Mi spiace.»
«Non è colpa tua, è colpa di mia madre», dico con una risatina nervosa, «Dopo un anno capii che tutte le volte che si doveva soffermare di più al lavoro o andare prima, era per tuo padre. Lasciava la figlia a casa da sola per giornate intere... Molto spesso andavo a casa di John o di Soph, perché potevo sentire veramente quella sensazione di essere a casa ed avere una famiglia. Grazie alla madre di John imparai a cucinare quello che so fare oggi, i dolci invece li faccio ormai da quando ero bambina e, quindi.. sperimentavo finché non mi uscivano bene..»
Finalmente alzo lo sguardo e gli mostro i miei occhi lucidi. «Ti andrebbe di mostrarmi un giorno la ricetta segreta dei tuoi favolosi biscotti?», chiede con un sorriso.
Ricambio e gli rispondo: «Come hai detto, è segreta, quindi... dovrà rimanere il nostro piccolo segreto»
«Eh io che pensavo che potessi andare a creare un'azienda e farci dei soldi..», alza le mani al cielo con fare disperato e a me scappa una risatina. Scende dalla sedia, «Ti va di fare una passeggiata in spiaggia?»
Mi alzo e annuisco. Guardo i vestiti che ho addosso, mentre dondolo leggermente sulle punte. «I miei vestiti sono asciutti per caso?»
«Meg, il sole c'è.. ma fa freschetto», sbuffo e lo guardo. I pantaloni della tuta neri leggermente calati sui fianchi, la maglietta larga di un gruppo metal presuppongo e i capelli disordinati, gli donano un aspetto da skater.
Distolgo lo sguardo imbarazzata e butto un'occhiata sull'orologio. «Forse è meglio ritorniamo a casa vostra»
«È anche casa tua..», il tono ammonitore non fa da lui. È strano.
«Andiamo dai», dico e ci dirigiamo a prendere le nostre cose.
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-Sealed with a Kiss- [IN PAUSA]
RomanceLei, Megan Richards... Ragazza all'apparenza normale, molto vivace, creativa e solare, con demoni da sconfiggere dentro di sé. Lui, Christian Anderson... Ragazzo dai tanti filtri.. ricco, particolarmente sportivo, stronzo, bipolare e popolare. Non...