«Fai attenzione per favore..», mi ammonisce il biondo dietro di me. Continuo a salire queste scale, che sembrano essersi raddobbiate nelle ultime ore.
Chris ha accompagnato John e adesso mi sta tenendo da sotto un braccio per reggermi.
«E poi.. fai meno rumore per favore. Sveglierai gli altri o tua madre», sussurra nuovamente.Alla parola madre, una rabbia interiore, riaffiora in me. Digrigno i denti e biascico un 'al diavolo', che viene sentito anche dal ragazzo al mio fianco.
Uno sguardo interrogativo si impossessa del suo viso. «Perché?» Apro la porta di camera mia e mi fiondo al suo interno, seguita da Christian.
«Chiediglielo a lei. A lei e il suo modo di essere madre», mi sto scaldando troppo, «Mi chiedo come faccia tuo padre a stare con lei..» Barcollo verso il mio armadio lasciando la porta aperta e mi spoglio. Entro di nuovo in camera in intimo con una maglietta enorme tra le mani che utilizzo per dormire e vedo gli occhi del ragazzo sgranarsi, ma li ignoro.
La Indosso, ma quando sto per girarmi verso Chris, ho un capogiro e mi sale un conato di vomito. Scappo verso il bagno e mi piego sulla tavoletta. I miei capelli vengono subito presi in una mano dal biondo. Si accoscia al mio fianco e mi tiene la testa, mentre rimetto tutto.
Provo ad alzarmi, ma invano, perché non ho le forze. «Aspetta qui, sciacquati la bocca. ti porto un cambio così da farti una doccia» Subito dopo rientra con una maglietta enorme e delle mutandine nere dell'intimo.
Le mie guance si colorano subito di un rosso e una strana sensazione si impossessa del mio corpo. «H-ho preso le prime che mi sono capitate tra le mani», afferma anche lui visibilmente imbarazzato. Lui imbarazzato?
Appena esce mi tolgo la maglietta e l'intimo ed entro nella doccia in muratura che sembra una stanzetta. Mi lavo con tutta la lentezza del mondo e appena esco, avvolgo il mio corpo in un asciugamano.
Decido di non asciugare i miei capelli per non fare troppo rumore e di vestirmi direttamente. Tampono solamente i miei capelli con un asciugamano e appena apro la porta, che conduce alla mia camera, trovo lui steso sul mio letto a guardare il soffitto.
Cammino verso di lui, cercando di fare meno rumore possibile. Non dico niente e mi metto al suo fianco. «Perché prima hai giudicato il modo di essere madre di Elizabeth?»
Mi irrigidisco subito. Odio parlarne, non tutti capiscono. «Non mi va di parlartene», sputo velenosa. Odio anche quei cambiamenti di umore che mi causa questo argomento. «Aspetterò» Non rispondo più non sapendo che dire.
«Perché hai bevuto?»
«Commissario, il mio avvocato non è presente», dico con tono sarcastico, mentre soffio via una ciocca bagnata che mi era caduta in viso. «Allora è per lo stesso motivo?», domanda ancora. «Non mi sento a mio agio in questa casa» L'ho sussurrato così piano che stento a credere che l'abbia sentito, infatti da parte sua non viene niente.I minuti passano e noi non facciamo altro che guardare il soffitto. Poi decido di girarmi su un lato e osservo il suo profilo. È sempre stato un bel ragazzo, ma il suo carattere mi manda in pallone.
«Credo che domani me ne pentirò, ma», faccio una pausa indecisa se rivelarglielo o meno, ma, mentre anche lui si gira a guardarmi, lo guardo cade involontariamente sulle sue labbra, «qualcosa... qualcosa mi dice di avvicinarmi e posare le mie labbra sulle tue»
Grande stupore si può intravedere nel suoi occhi, «Meg.. sei ubriaca. Non sai cosa stai dicendo..» Rimango sorpresa dal suo rifiuto, ma non mi arrendo. Avvicino il mio viso al suo e prendo il suo mento tra le dita, «Da quando rifiuti una ragazza?»
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-Sealed with a Kiss- [IN PAUSA]
RomanceLei, Megan Richards... Ragazza all'apparenza normale, molto vivace, creativa e solare, con demoni da sconfiggere dentro di sé. Lui, Christian Anderson... Ragazzo dai tanti filtri.. ricco, particolarmente sportivo, stronzo, bipolare e popolare. Non...