🎶Ross Cooperman- Holding On and
Letting GoCerco di muovermi ma dei dolori allucinanti si espandono in tutto il corpo. Sento la testa pesante e non ho le forze per aprire gli occhi.
Sento una mano calda posarsi sul mio viso, per poi accarezzarmela dolcemente. Riesco a socchiudere gli occhi e vedo della luce filtrare dalla finestra, «Ti sentirai meglio», giro la testa lentamente e vedo la persona che meno mi aspettavo di vedere... Christian Anderson.
«Che ci fai qui..?», la mia bocca è impastata e ci metto un po' a riuscire a pronunciare queste semplici parole. Vedo tutto sfocato però sono c'è l'ho fatta lo stesso a riconoscerlo. «Shhh... tieni», mette dell'acqua in un bicchiere, «bevi un po'»
Mi aiuta a sistemare i cuscini dietro di me per poter stare seduta comodamente e me lo porge.
Bevo l'acqua fresca e mi sento già leggermente meglio. Lo rimetto sul comodino affianco al letto dell'ospedale in cui mi trovo e poi mi stendo nuovamente.Dopo poco mi addormento nuovamente tra le braccia di Morfeo.
Christian's Point of View:
Sono ore che sto seduto su questa poltrona. Dopo che Megan è svenuta l'ho portata subito in ospedale e mi sono offerto di stare io qui per la notte.Non so neanche io il perché, ma siccome mio padre e sua madre devono svegliarsi presto la mattina, ho deciso di passare io la notte in ospedale.
Al diavolo! Non è per niente una scusa plausibile, non so neanche io il motivo del perché io mi trova qui.
La osservo e in questo momento sembra un angioletto caduto in terra e che si è fatto male. Ma lei non lo è, possiede una lingua talmente tagliente e biforcuta. Ridacchio mentalmente.
Sono quasi le tre del mattino e decido di andarmi a prendere un caffè e qualcosa da mangiare dal distributore.
Apro la porta e la richiudo velocemente, ma con cautela. Mi metto le mani in tasca e mi dirigo verso le macchinette, anche se non so precisamente dove si trovino.
Vago un po' prima di trovarle, mi prendo un caffè lungo e un cookie confezionato.
Questo mi riporta al giorno prima, in cui ho trovato Megan a prendere a pugni il distributore, perché gli aveva mangiato i soldi senza darle il suo cookie. Questo finché non è arrivato il sottoscritto.Provo a sorseggiare il caffè, però mi brucio immediatamente la lingua. Cerco di ricordarmi la strada verso la stanza dell'ospedale in cui si trova Megan e dopo poco me la ritrovo davanti.
Un cartellino è appeso sulla parete di fianco alla porta, con sopra scritto il nome della paziente... Megan Richards.
Non posso altro che osservarla una volta entrato. Appoggio le cose sul comodino affianco al letto quando mi vibra il telefono in tasca così esco nuovamente dalla stanza. «Pronto?»
«Ehi amico, ma dove sei?» mi urla dall'altra parte del telefono con una voce di uno che si è scolato bottiglie intere di alcolici. «Dovevi venire alla festa dopo quella stupida cena con la tua famiglia», riprende, continuandomi a parlare con un tono di voce talmente alto che potrei sentire la sua voce anche se non tenessi il telefono all'orecchio.
«Dylan», pronuncio il suo nome con un tono di voce pacato, «Ho avuto un imprevisto, non rompermi le palle.»
«C'è io ho comprato cinque grammi di erba, perché mi avevi rotto due settimane per averla per oggi e se la sono fatta tutta Seth, Gabriel e quello stronzo di.. David» sentendo quel nome mi si ghiaccia il sangue sul posto, la rabbia mi ribolle nelle vene.
«Ma quando è uscito quello stronzo dal carcere minorile?» non me ne importa niente dell'erba, ma perché ha di nuovo piede libero dopo tutto ciò che ha fatto e voleva fare?
«Perché è stato rilasciato? Ma che domande fai..?» lo sento ridere e poi riagganciare.
Ma chi lo capisce?***
Sono passate quattro ore, da quella telefonata e il sangue sta continuando a ribollirmi nelle vene. Ho provato a fumare una sigaretta, no due o forse tre. Molti ricordi sono riaffiorati e con questi, brutte sensazioni.
Siedo sulla poltrona alla sinistra del letto, rivolta verso la porta che conduce fuori. All'improvviso vedo Meg cercare di muoversi e mugolare dal dolore.
Passo una mano sul suo viso pallido, come per tranquillizzarla e la vedo schiudere ammala pena gli occhi e guardare verso la luce che filtra dalla finestra alle mie spalle.
Nel momento in cui pronuncio le semplici parole 'ti sentirai meglio' vedo la sua testa girarsi lentamente verso di me.
Si nota subito che fa fatica a tenere gli occhi aperti. Con la bocca ancora impastata, mi chiedo la cosa che ogni persona mi chiederebbe.. ovvero cosa ci faccio io in una stanza con una persona che non posso sopportare?
Beh.. come ho già detto in precedenza, neanche io lo so esattamente, quindi ignoro la sua domanda e afferro una bottiglietta d'acqua per versarne un po' in un bicchiere.
«Bevi un po'...» prima di porgerle il bicchiere l'aiuto a sistemarle i cuscini così da non stare scomoda mentre beve. Una volta finito la bevanda lo ripone sul comodino e si riaddormenta in pochi attimi.
***
«Chris...», sento una mano posarsi sulla mia spalla e mi sveglio subito. «Vedo che hai passato veramente la notte qui..», prende posto sulla poltrona dall'altra parte del letto, «Tuo padre credeva che fosse stata soltanto una tua scusa per uscire di casa così tardi. Quindi ti chiedo per piacere di rispondermi con sincerità. Perché l'hai fatto?»
Sospiro e penso a una risposta che possa avere un senso logico, ma purtroppo il mio cervello non sembra disposto di collaborare. «Sinceramente... signora Richards non lo so neanche io. Credo che semplicemente mi andava di fare qualcosa di buono», faccio spallucce e la vedo sorridere come una persona che la sapesse lunga.
«Sarà meglio che me ne vada prima che si svegli..», mi alzo di scatto dalla poltrona e mi guardò in torno in cerca della mia roba. «Le potrei chiedere un piacere?» Annuisce quindi decido di proseguire, «Se sua figlia le chiede di me o se le chiede se sono stato io a passare tutta lo notte qui, le potrebbe semplicemente dire che non è vero?»
La donna che sarà la mia futura matrigna ridacchia un attimo e poi fa cenno con il capo di sì. Così decido a passo lento di incamminarmi verso la porta che conduce al corridoio dell'ospedale. Mi giro un'ultima volta per guardare il suo viso leggermente pallido prima di uscire definitivamente.
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-Sealed with a Kiss- [IN PAUSA]
RomanceLei, Megan Richards... Ragazza all'apparenza normale, molto vivace, creativa e solare, con demoni da sconfiggere dentro di sé. Lui, Christian Anderson... Ragazzo dai tanti filtri.. ricco, particolarmente sportivo, stronzo, bipolare e popolare. Non...