PoV: Nico
Nelle ore precedenti non faceva altro che pensare a Will e a come aveva reagito vedendolo insieme a Percy.
Certo, si era comportato da vero idiota e si meritava una bella lezione, ma nonostante tutto proprio non riusciva a vederlo nei guai. Quindi quando l'infermiera chiese al minore chi aveva aggredito Percy, per poi poterlo dire al preside e far chiamare i genitori, Nico rispose che era solo caduto dalle scale dei corridoi.
Voleva parlargli e dirgli che era tutto apposto e non avrebbero chiamato a casa ma, ogni volta che incrociava il suo sguardo nei corridoi, il biondo cambiava direzione e lo evitava.
Quindi quando lo vide fuori al cortile non si lasciò sfuggire l'occasione e, per assicurarsi che fossero soli, lo trascinò dietro un muro di pietra.
-Devo parlarti. - gli disse guardandolo in modo gelido e autoritario.
Il biondo esitò un attimo incrociando i suoi occhi con quelli neri e profondi come il tartaro del minore. Quegli occhi senza luce e pieni di rancore. - Nico... mi hai fatto prendere uno spavento. -disse sospirando.
-Quand'è che la smetterai di evitarmi? È una cosa importante e ogni volta che mi avvicino per dirtelo te ne vai. -
-Va bene, scusa ma.. calmati. Sbaglio o eri tu quello che non voleva più vedermi?. - disse Will guardandolo con sfida.
- Infatti. - disse con un filo di voce. Subito dopo lo guardò negli occhi e riprese a parlare. - ma non voglio chiarire con te.
- Allora puoi andare.-
Il corvino lo guardò con rabbia, stringendo i pugni.- Fa' come vuoi. Volevo dirti che ho fatto in modo che non chiamino tuo padre per quello che è successo così non ti saresti messo nei guai. Fattelo dire, sei un cretino. - detto questo fece per andarsene e tornare a casa sua.
PoV: Will.
Rimase impietrito sentendo le parole del minore e per un momento si maledisse per averlo fatto arrabbiare dopo che, nonostante si sia comportato male nei suoi confronti, lo aveva aiutato a non cacciarsi nei guai. Lo guardò mentre si allontanò verso l'uscita del cortile, almeno non si sarebbe più dovuto preoccupare per la reazione del padre e non avrebbe dovuto cambiare per l'ennesima volta scuola. Quindi decise di andare a ringraziarlo il giorno dopo a scuola.
Si diresse verso casa sua ascoltando Asleep dei The smiths. Una volta arrivato al giardino di casa sua, bussò alla porta ripetutamente.
Subito suo padre gli aprì e rimase a fissarlo sulla soglia della porta come per decidere se farlo entrare o meno. Gli lanciò un occhiataccia e disse. - vedi di rimanere in camera tua e non fare rumore, ci sono dei colleghi e non voglio che tu rovini tutto per l'ennesima volta. Ci siamo intesi? .
- Okay, ciao papà. -disse Will, troppo felice per avere timore e gli venne ancor più da ridere quando suo padre gli lanciò un' occhiata confusa mentre lui si dirigeva verso la sua stanza.
Lasciò cadere lo zaino accanto alla scrivania e lo aprì prendendo un libro e una matita, subito dopo cominciò a studiare con la mente libera da tutti i pensieri.
Passarono ore e, una volta finiti i compiti, lasciò cadere il libro nello zaino e si distese sul letto a guardare il soffitto per un po'.
Improvvisamente il cellulare cominciò a vibrare, lo prese e lesse il messaggio: "Hey cugino, sono Carl. Che ne dici se dopodomani andiamo in piazza a prendere in giro un po di pivelli? Verranno anche Raf e Fede."
Letto il messaggio fece davvero per mandarlo a fanculo, lui non era come Carl e il solo pensiero di prendere in giro qualcuno di più debole di lui lo faceva vomitare. Ma non poteva di certo diglielo. Quindi rispose: " cugino, mi piacerebbe tanto ma proprio non posso. Ho gia' un impegno." .
Scritto questo, subito il cellulare riprese a vibrare: " Dove vai?" .
Non sapendo cosa scrivere decise di chiamare Nico per chiedere un aiuto. Solo quando il cellulare cominciò a squillare si rese conto di aver fatto una cazzata, ma ormai era troppo tardi.. il minore rispose e disse. - Pronto?! .
- Ehmm, Nico.. so che no merito nulla da te ma... mi serve il tuo aiuto. -disse Will.
- Cosa vuoi? - chiese Nico sbuffando.
Will subito si accorse della voce roca e incrinata del minore, sospettava che avesse pianto. Ma decise di non chiedergli niente.
- Ehmm.. dopodomani Carl mi ha invitato di andare in giro con lui e i suoi amici... ma io non voglio andarci e così gli ho detto che avevo altri impegni. -disse Will.
-E allora? -chiese Nico confuso.
- Io conosco Carl e sicuramente si accerterà che sia così. Mi serve il tuo aiuto. Devo trovarmi un impegno. -disse Will arrossendo per la domanda.
- Mi stai invitando ad uscire? -chiese il minore lasciandosi scappare una risata.
Will avvampò per la domanda, ma non poté fare a meno di sorridere sentendo la risata del minore. Quando avrebbe voluto vedere quel suo sorriso in quel momento.
-Ehmm.. beh, dipende sotto che punto di vista vuoi prendere la situazione. - rispose il biondo sorridendo.
- Comunque mi dispiace ma ho già un impegno. Devo andare all'anniversario di Percy e Annabeth. -concluse Nico.
-Potrei... ehm... venire con te. -disse Will balbettando.
- Tu? Venire con me? DA PERCY? nah, non credo sia una buona idea... finirete per prendervi di nuovo a pugni. - disse Nico ridacchiando.
- Dai, ti prometto che non farò nulla di sbagliato. -lo implorò il biondo.
- E va bene, dopodomani alle 17:30 in punto devi essere sotto casa mia.- disse il minore.
-ma.. io non so dove abiti.- disse Will.
- A un paio di isolati da casa tua. -rispose Nico.
- Aspetta, come fai a sapere dove abito? -chiese sospettoso.
- Non pensare che sia uno stalker. -disse Nico ridendo. - ti ho visto tornare a casa un paio di volte quando passavo da quelle parti per comprare dei CD.
-oh, va bene. -sorrise. - allora... ehm... ci vediamo domani a scuola. Okay?
-Okay.
-Okay.
-Ora vado a dormire. -disse Nico sbadigliando.
- Okay. -rispose Will.
-Okay. - concluse Nico sorridendo prima di riattaccare il telefono.
Una volta riattaccato lesse un altro messaggio da parte di Carl: "Will, cugino, ci sei?" .. gli rispose: "si, ci sono. Comunque devo andare all' anniversario di Percy e Annabeth." . Scritto questo fece per posare il cellulare ma riprese a vibrare: "Oh.. Okay. Buonanotte.". gli rispose : "Buonanotte." .
Poi si diresse verso il bagno. Dopo una doccia fresca si avvolse sotto le coperte indossando dei boxer e dei pantaloni, rimanendo a petto nudo. E, lentamente, si addormentò.
PoV: Nico
Il mattino seguente si svegliò incredibilmente di buon umore e, senza esitazioni, si diresse verso la scuola.
Era nei corridoi e stava prendendo dei libri dal suo armadietto quando vide arrivare Will. Ormai non era più arrabbiato con lui e gli sorrise salutandolo con una mano. Will ricambiò il suo sorriso e rimasero a guardarsi senza dire nulla quando il suono della campanella non li riportò alla realtà. Si diresse verso la sua classe e si sedette al suo solito posto.
La giornata passò subito e una volta diretto verso casa cominciò a rileggere il libro di sempre. Quando improvvisamente senti qualcuno bussare al campanello.
-Mamma.. va ad aprire tu. -disse Nico ad alta voce per farsi sentire.
Detto questo la madre andò ad aprire e dopo un po' rispose. -Tesoro, è un tuo amico.. vuole vederti.
Nico scatto subito giu' dal letto e rimase a fissare accigliato lo sguardo della madre come per chiederle chi fosse. Quando andò alla porta e lo vide sgranò gli occhi e gli chiese. - Che cosa ci fai tu qui?!.
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Solangelo || Una mattina d'inverno.
FanfictionCosa succede se dietro la maschera da ''ricco uomo d'affari'' si nasconde un pazzo? E soprattutto, se suo figlio si innamora del ragazzo che da tempo viene preso di mira e deriso da suo nipote? Questa è la storia di Will Solace e Nico Di Angelo, du...