PoV Will.
«Finnick?!».
Guardai il ragazzo accanto a me, inarcando un sopracciglio, prima di... starnutire. Maledetto raffreddore!
«Vuoi un fazzoletto?» Sorrise, porgendomi il pacco di fazzoletti.
«Ehm, grazie...» Ne presi uno, cominciando a soffiarmi il naso.« Quanto tempo!.»
«Non molto.» Alzò le spalle. «Che ci fai qui?.»
«Bah, volevo riposarmi un po'. Tu come stai?.» Tirai su col naso.
«Diciamo... Ultimamente le cose non vanno alla grande!.» Sbuffò, giocando a fare i suoi soliti nodi.
«È successo qualcosa?.»
«Non ho passato una prova del corso di musica e poesia. » Alzò le spalle, prima di ammiccare. «Si vede che loro non sono all'altezza di un tale genio.»
«Può essere.» Ridacchiai. «Ma allora che t'importa? Non hai mica bisogno di un corso o cosa..»
«Lo so! Il fatto è che ora non so cosa fare e mi annoio.» Portò le ginocchia al petto, prima di guardarmi. «E con Nico?.»
Arrossii all'istante. «Mh?.»
«Avete chiarito o..?»
«Oh, più o meno.» Mi morsi il labbro, guardando altrove. «Senti, che ne dici se oggi vieni a casa mia?.» Starnutii ancora.
«Uh? Io?.» Disse, perplesso.
«Si! Non hai detto che ti annoiavi? Ho scaricato alcuni giochi per computer...»
«Oh, io non sono molto bravo a..»
«Ti insegno io!» Lo interruppi. «Almeno ci distraiamo un po'.»
«E va bene, come vuoi. »Alzò le spalle.
-
Durante il tragitto verso casa Finnick non mi rivolse un solo sguardo, troppo impegnato a fare nodi o a fischiettare di tanto in tanto.
Infine, quando ci trovammo sulla soglia della porta di casa, notai che era alquanto a disagio. Mi chiesi se qualche amico lo avesse mai invitato a casa sua, o se avesse amici.«Scusa per il disordine!» Poggiai lo zaino sulla poltrona. «Allora, ehm, vuoi mangiare qualcosa?.»
«Dovrei andare in bagno!» Ammise con aria indifferente, guardandosi attorno. «Hai una bella casa.»
«Ehm, grazie.. Il bagno è di là. Seconda porta a destra.» Tirai su col naso, ormai rosso per il raffreddore.
«Oh, okay.»
Approfittai del fatto che fosse in bagno per pulire velocemente la cucina e la stanza, o almeno fare quel minimo indispensabile. Poi, quando uscì dal bagno, lo portai in camera mia ed accesi il computer.
«Tu dove vivi, Finnick?.»
«Oh, non distante dal museo. »
«Vivi con qualcuno?.»
«Mh, i miei genitori. Ma sono sempre a lavoro, quindi è come se vivessi da solo. » Si sedette accanto a me. «A che gioco giochiamo?.»
«Mh, scegli tu.»
«Non saprei.»
«Dai, scegli.»
«.... Questo.» Indicò uno dei giochi elencati, titubante.
«Minecraft... Mh, okay.»
-
Okay, c'era da dirlo, Finnick è molto più bravo a fare nodi che a giocare ad uno stupido gioco. Faceva fatica persino a muoversi, ma fu uno spasso vederlo confuso quando gli dicevo di uccidere i maiali. Vi giuro, faceva morire.
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Solangelo || Una mattina d'inverno.
FanficCosa succede se dietro la maschera da ''ricco uomo d'affari'' si nasconde un pazzo? E soprattutto, se suo figlio si innamora del ragazzo che da tempo viene preso di mira e deriso da suo nipote? Questa è la storia di Will Solace e Nico Di Angelo, du...