7. Perché mai dovrebbe essere gelosa proprio di lui?

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PoV: Percy.

Trascorsi l'intera mattinata con Annabeth a organizzare i preparativi della festa, anche se in realtà non c'era molto da fare visto che mia madre aveva pensato alla metà delle cose. Quindi, dopo una ventina di minuti, ci sdraiammo insieme sul comodo divano del soggiorno a mangiare popcorn al burro e vedere un noioso video di architettura dei monumenti antichi. Annabeth continuava a parlare della bellezza di ogni edificio sul punto di vista architettonico e io feci finta di seguirla, anche se in realtà tutta la mia attenzione era concentrata sul cibo.

-Percy? - mi chiese Annabeth dopo un po', notando la mia distrazione. - mi stai ascoltando?.

- Si. -le risposi appena, continuando a non sentire cosa stesse dicendo.

-Sicuro? -mi richiese, con espressione accigliata.

-Si. -continuai a rispondere a bocca piena.

Mi guardò sospirando. - Percy, che ore sono?. -mi domandò, sfidandomi.

- Si. -risposi ingozzandomi delle ultime briciole di pop corn.

Annabeth roteò gli occhi e sbuffò, poi mi guardò con la sua solita espressione seria e concentrata. - Sei sempre il solito. - mi disse mentre si alzava per spegnere la TV.

-Scusa. - le dissi ridacchiando e avvicinandomi a lei per baciarla.

Mi baciò, poi subito mi chiese. - Sicuro di aver preparato tutto? Ho la sensazione che dimentichiamo qualcosa.

Mi fermai a riflettere, cosa che faccio davvero poco, prima di ricordarmi un particolare piccolo ma fondamentale. - Oh dei, come ho fatto a non pensarci?! I CD... li ho dimenticati a casa di Nico quando lo andai a trovare mesi fa.

- Oh, e perché eri andato da Nico mesi fa?. -mi chiese di rimando.

Non so perché, ma ogni volta che nomino il suo nome Annabeth comincia a innervosirsi, come se fosse gelosa. E io proprio non ne capisco il motivo. Voglio dire... ho così tanti amici, perché mai dovrebbe essere gelosa proprio di lui? Certe volte sembra che lei mi stia nascondendo qualcosa che non vuole dirmi. O magari è solo una mia impressione.

- Oh, nulla di che'. Non ha amici e quindi certe volte, per non farlo sentire troppo solo, vado a trovarlo. Anche se a lui non piace affatto la mia presenza. - le dissi tenendola stretta al mio petto.

Si accigliò prima di rispondermi. - Va bene, se lo dici tu... avanti vai.

-Dove?! -le chiesi.

Scosse la testa ridendo. - Secondo te? Da Nico, devi prendere i CD si o no?.

- Oh, giusto. Ci vediamo amore. - Presi il giubbotto dall' appendiabiti e me lo infilai di fretta.

Quando uscii di casa fui trafitto subito da un ondata di gelo improvviso che mi costrinse a tenermi stretto il giubbotto per cercare di riscaldarmi. Ma senza risultati.

Girai un paio di isolati prima di raggiungere il Central Park, quel posto mi dava così tanti ricordi. Non solo del tempo passato con Annabeth, ma peggio... di quello passato con Nico.

Eravamo proprio lì quando gli promisi che avrei protetto sua sorella, prima di andare con lei in una gita turistica. Lui era così piccolo, e si fidava di me... ma quando tornai e gli dissi che sua sorella aveva avuto un incidente, da lì tutto cambiò. Cominciò ad essere freddo con tutti e per un po' non voleva piu vedermi. Ora ovviamente è tutto apposto e cerco sempre di comportarmi come un fratello maggiore nei suoi confronti, eppure questo senso di colpa mi trafigge ogni volta che i suoi occhi incrociano i miei.

Mi fermai davanti la porta di casa sua e bussai il campanello un paio di volte. Sua madre aprì e mi sorrise. - Ciao caro, sei venuto qui per Nico?.

Solangelo || Una mattina d'inverno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora