PoV Nico.
-Sono sua zia. -
Pronunciò quelle parole con la solita aria altezzosa tipica della famiglia Solace, squadrandomi da capo a piedi come se fossi uno scarafaggio. Le si leggeva sul volto che non apprezzasse affatto la mia presenza, soprattutto a casa di suo nipote.
- Oh, okay.- mi limitai a dire, imbarazzato dal fatto che non smetteva di togliermi gli occhi di dosso. - Allora... si, gli dirò che lo stavate cercando.- tossicchiai.
-Bene.- alzò le sopracciglia, prima di sistemarsi meglio la borsa sulla spalla.- Ciao, allora.-
Non aspettò nemmeno che ricambiassi il saluto che subito se ne andò, scendendo le scale e stando attenta a non toccare la ringhiera, probabilmente per non sporcarsi.
Sospirai appena, chiudendo la porta.
-Restai a pensare a cosa volesse dirgli di tanto importante per tutto il tempo che Will non c'era. Sapevo di non dover intromettermi negli affari altrui, ma se una donna come Artemide Solace bussa alla porta di casa di Will deve essere per forza qualcosa di grave.
Ad ogni modo, questa volta decisi di indossare una tuta per evitare altri spiacevoli imprevisti, poi mi sedetti sul divano in salotto e, semplicemente, restai a fissare l'orologio, osservando come le lancette si muovessero a intervalli regolari.
Will non arrivò molto dopo, e quando andai ad aprirgli sembrò abbastanza stanco.-Hey.- mi disse, entrando. -Come mai hai deciso di alzarti?.-
-Uh, ho dovuto.- alzai le spalle, tornando a sedermi.
-Cioè?.- disse con fare indifferente, stendendosi accanto a me e prendendo la bottiglia d'acqua che era poggiata sul tavolino accanto, per poi cominciare a bere.
-Ehm... tua zia è venuta a farti visita.- portai le ginocchia al petto, guardandolo.
Smise all'istante di bere e si mise a sedere, girandosi verso di me. Sul suo volto era incisa una punta di curiosità mista a quello che sembrava spavento. -E... che voleva?.-
-Non lo so.- alzai le spalle. - Ha detto che devi chiamarla, si tratta di una cosa urgente.-
Ci fu un minuto di silenzio, dove io fissavo Will e lui evitava del tutto il mio sguardo. Poi, infrangendo ogni mia aspettativa, disse: - Se lei vuole parlarmi allora mi cercherà ancora. -
Sospirai, guardando altrove. - Ti ha già cercato e non eri in casa. Secondo me dovresti chiamarla.-
-Non ora. Non ne ho voglia.- disse soltanto, poggiando la bottiglia sul tavolino. -Non mi va di sentire neanche una sola voce di un membro della mia famiglia.-
-Will, che senso ha?.- sbuffai, incrociando le braccia al petto. - E se è davvero qualcosa di importante?.-
-La chiamerò.- promise infine, alzando le spalle. - Ma non oggi.-
Roteai gli occhi, girandomi verso di lui e fissandolo. -Fa come vuoi.- dissi soltanto, cercando di mascherare la curiosità.
-Mh, allora...- cominciò, avvicinandosi a me e cingendomi la vita con un braccio. - Sono appena tornato. Me lo dai un bacio? Mh?.- sorrise.
Trattenni un sorriso. -Nah.-
-Mh, si invece.- socchiuse gli occhi, baciandomi dolcemente.
Ricambiai il bacio, sorridendo contro le sue labbra e circondandogli il collo con le braccia.
A quel punto sapere cosa sua zia volesse dirgli non m'importò un granché, in quel momento volevo solo continuare a baciarlo.
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Solangelo || Una mattina d'inverno.
FanfictionCosa succede se dietro la maschera da ''ricco uomo d'affari'' si nasconde un pazzo? E soprattutto, se suo figlio si innamora del ragazzo che da tempo viene preso di mira e deriso da suo nipote? Questa è la storia di Will Solace e Nico Di Angelo, du...