-Oh... Beh comunque piacere, io sono Luke.-
PoV Luke.
Okay, lo ammetto, non sono mai stato bravo a "socializzare" con qualcuno. A dirla tutta, ogni volta che parlo con una persona finisco sempre per offenderla e finire nei casini. Ricordo quando, anni fa, avevo una relazione con una ragazza di nome "Drew" durata più o meno cinque mesi. Le cose tra noi andavano piuttosto bene, fino a quando un giorno le dissi che la trovavo ingrassata di parecchio. Non avevo assolutamente intenzione di offenderla, davvero, ma lei non mi parlò più.
Certe volte la sincerità mi fotte e non poco.Ad ogni modo, sapevo che in quel momento non avevo fatto nulla di male e non riuscivo a capire perché il ragazzo a cui avevo rivolto la parola mi stesse guardando come se fossi uno scarafaggio.
-È un onore.- Si limitò a rispondere con tono freddo. -Adesso mi lasceresti passare? Ho intenzione di andare a casa.-
-Oh, scusami. Beh, grazie lo stesso.- Dissi spostandomi. In un attimo, se ne andò senza nemmeno salutare.
"Che allegria", pensai roteando gli occhi, prima di andarmi a sedere su una panchina di pietra del cortile.
Avevo l'autorizzazione di poter entrare a scuola quando volevo per chiedere informazioni sugli esami e tutto il resto, ma comunque pensai che fosse inutile visto che erano finite le lezioni e probabilmente stesse uscendo.Seduto a gambe accavallate e appoggiando i gomiti sullo schienale, aspettai per cinque minuti, poi dieci e intanto il cortile si svuotava sempre di più.
Ormai ne eravamo circa otto, e nessuno di loro somigliava anche solo lontanamente a quella testa di cazzo di Will.Seduta sulla panchina al lato opposto c'era una ragazza piuttosto strana che ascoltava musica con delle cuffie. Indossava un'enorme felpa nera di una band dal nome strano e dei jeans scuri e stracciati. Aveva due specie di cinture, una con delle borchie e l'altra con delle catene inquietanti. Aveva il cappuccio della felpa a coprirgli di poco il viso, ma notai che aveva i capelli scuri e corti, occhi azzurri resi ancora più intensi da un eyeliner nero e delle lentiggini abbastanza visibili a causa del suo viso pallido.
Tutti sembravano starle alla larga, e parve che a lei la cosa non dispiacesse affatto.Non avendo altre alternative, mi avvicinai a lei per chiederle di Will. Sembrava una tipa abbastanza da quarto anno, non so se mi spiego. Lei, comunque, sembrò non farci caso nemmeno quando mi sedetti accanto a lei e la guardai.
-Uh, Hey! Scusa il disturbo, conosci un certo Will Solace? Lo sto cercando ma boh, non c'è.-
Nessuna risposta.
-Non so, forse stamattina non è venuto a scuola?.-
Ancora nessuna risposta. Notai che mi rivolse una brevissima occhiata, ma sembrava decisa ad ignorarmi; così la scrollai appena e lei allora, nervosa, si tolse le cuffie e mi rivolse un'occhiataccia.
-Che cosa diamine vuoi?! Non rompere.-
-Sai che è maleducazione non rispondere a una domanda? - Le dissi allora, provocatorio, alzando le sopracciglia.
-Ma fammi il piacere.-
Roteò gli occhi e, prima che potesse tornare ad ignorarmi e ascoltare musica, mi affrettai a dire:-Ascolta, uhm.. Conosci un tipo di nome Will?.-
-Ci sono tanti Will, in questa scuola. - Disse annoiata, incrociando le braccia al petto.
-Ha i capelli biondi, gli occhi azzurri....- Cominciai a dire, nella speranza che potesse davvero aiutarmi.
-Quello che ha fatto a botte con suo cugino?.- La sua espressione diceva chiaramente che non vedeva l'ora di essere lasciata in pace.
-Con.... Eh?!.- Dissi confuso.
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Solangelo || Una mattina d'inverno.
FanficCosa succede se dietro la maschera da ''ricco uomo d'affari'' si nasconde un pazzo? E soprattutto, se suo figlio si innamora del ragazzo che da tempo viene preso di mira e deriso da suo nipote? Questa è la storia di Will Solace e Nico Di Angelo, du...