Mancavano ancora due ore all'inizio del turno quando Andy uscì di casa e si diresse verso la casa di Robert. Nonostante i due avessero passato una bella giornata, dovevano ancora parlare e chiarirsi del tutto dopo la discussione. Andy ha suonato il campanello, la porta si è aperta e si è ritrovata davanti Robert con indosso solo i pantaloni della tuta.
A: "Emh, buongiorno Robert". Disse lei mentre lo guardava intensamente.
R: "Buongiorno Andy. Entra".
A: "Grazie. Ah Robert, dobbiamo parlare".
Lui era un po' confuso, un po' perché era ancora assonnato e un po' perché non capiva, pensava che dopo ieri le cose erano tornate come prima. Evidentemente così non era.
R: "Di cosa dobbiamo parlare? C'è qualche problema?"
A: "Noi. Ieri è stato bello, vorrei stare così tutti i giorni, ma sono ancora arrabbiata di come mi hai parlato nei giorni scorsi". Mentre diceva questo lei ha abbassato lo sguardo.
R: "Mi dispiace davvero Andy per come ti ho parlato, ti chiedo scusa. Piacerebbe anche a me passare le giornate insieme come ieri, ma come possiamo fare?" Robert sperava tanto che lei lo aiutasse a trovare una soluzione, non voleva stare lontano da lei ancora.
A: "Non so come potremo fare.." era delusa, voleva anche lei trovare una soluzione a tutti i costi.
R: "Manteniamo il segreto solo per noi, nessuno lo deve sapere, soprattutto le tue coinquiline". Disse lui mentre sorseggiava il suo caffè e a quelle parole spuntò un grande sorriso ad Andy che si precipitò all'istante tra le sue braccia.
La fece sedere sul bancone della cucina, iniziò a baciarle il collo, le sue mani scendevano lungo il suo corpo, le sussurrava parole dolci all'orecchio e lei emetteva piccoli gemiti. Continuando a baciarla, una delle sue mani si fece strada verso il suo basso ventre, "Indossa un vestito, sarà più facile" pensò lui, e raggiunge le sue mutande. Iniziò a stuzzicarla da sopra il pizzo della sua biancheria, con una mossa veloce le spostò di lato e affondò due dita dentro di lei. Lei inarcò la schiena e si lasciò trasportare dalle emozioni. Anche i suoi baci si spostarono lì la sua lingua iniziò a disegnare dei cerchi sul clitoride mentre le sue dita erano ancora dentro di lei fino a quando lei non ebbe un orgasmo.
A: "Oh mio dio Robert" disse lei ancora molto eccitata.
R: "Mi piace vederti così" rispose lui mentre la fissava con uno sguardo malizioso.
A quel punto Andy scese dal bancone, si sistemò e iniziò a togliere la maglia a Robert, in qualche modo doveva ricambiare! Iniziò a baciarlo su tutto il suo petto, con le dita invece cercava di abbassargli i pantaloni. I suoi baci scendevano sempre di più, Robert si appoggiò con le mani contro il piano di lavoro della cucina. Con le labbra iniziò a giocare con l'elastico dei suoi boxer, sentiva crescere la sua eccitazione sempre di più. Abbassò i suoi boxer e iniziò a giocare con le mani passandole su e giù verso il suo membro, lui era sempre più eccitato. Mentre con le mani lo accarezzava ancora e ancora, le sue labbra si spostarono sulla sua punta e iniziò a leccarlo fino a farlo esplodere di piacere. Lei si rialzò e lo baciò nuovamente. Lo voleva sentire ancora.
R: "Il miglior buongiorno della mia vita". Le sue mani stavano per togliere il vestito di Andy quando si accorse di che ore fossero.
R: "Merda! Guarda che ore sono". Guardarono l'orologio, fra poco sarebbe iniziato il turno.
Andy controvoglia si stacca da lui e si avvia verso la caserma, dovevano arrivare separati per non far insospettire nessuno.
A: "Uffa, ora che arrivava la parte migliore. Sappi che non abbiamo ancora finito". Disse mentre si ricomponeva.
R: "Riprenderemo il discorso più tardi, tranquilla" disse lui facendole l'occhiolino. "Ci vediamo fra poco".
Andy uscì da casa sua e si diresse alla stazione.
Era la prima ad essere arrivata e con calma si era cambiata per essere pronta per il turno. Poco dopo arrivarono anche tutti gli altri e ovviamente arrivò anche Robert che andò direttamente nel suo ufficio.
S: "19 tutti in riga".
Di corsa tutti si precipitarono davanti al camion per mettersi in riga, era l'ora dell'ispezione.
S: "Buongiorno a tutti" disse Sullivan dando uno sguardo veloce a tutti "e ben tornata Herrera, mi auguro che ti sia guarita".
A: "Grazie Capitano, sono guarita".
S: "Bene. Oggi Herrera e Miller sarete con me in ambulanza, mentre tutti gli altri al vostro solito compito. E adesso iniziate con le pulizie".
Dopo aver dato i compiti per la giornata tornò nel suo ufficio.
Intanto i ragazzi si sono resi conto che non era stato sgarbato come gli scorsi giorni, ma non immaginavano quale fosse il motivo. In caserma si presenta anche Pruitt, era stanco di dover stare sempre in casa e voleva parlare con Sullivan.
P: "Buongiorno Sullivan, posso parlarti un momento?"
S: "Buongiorno Herrera. Certamente, accomodati pure. Vuoi qualcosa da bere?"
P: "No, grazie sto bene così. Vorrei tornare a lavorare, a casa mi annoio, mi manca stare qui insieme a tutti".
S: "Vuoi tornare in servizio?"
P: "Oh no no. Un compito tranquillo come stare alla reception andrebbe bene. So che i ragazzi lo odiano, vorrei farlo io se per te va bene".
S: "Certo, si può fare".
P: "Ti ringrazio, mi metto subito al lavoro".
Pruitt esce dalla stanza e si mette alla reception. Andy lo vede e va da lui. Pruitt le dice che ha parlato con il Capitano, le dice che gli manca stare lì insieme a tutti visto che sono come una famiglia e che quindi lavorerà alla reception. Andy era contenta di vederlo lì, ma prima che potesse dire qualcosa è suonata la sirena per una chiamata, era per l'ambulanza.
Sullivan uscendo dall'ufficio: "Andy andiamo, la chiamata è per noi".
A: "Sono pronta Robert, andiamo. Miller andiamo".
Pruitt, assistendo alla scena, notò qualcosa di strano tra i due. Sapeva che erano amici, ma quando erano al lavoro, soprattutto durante una chiamata, non aveva mai sentito che si chiamavano per nome. Qualcosa non gli tornava, avrebbe parlato con la figlia al ritorno.
Mentre l'ambulanza era fuori gli altri andarono in cucina per il pranzo, Pruitt si unì a loro e diede la notizia che avrebbe lavorato alla reception. Tutti erano felici, non solo perché era tornato, soprattutto per il fatto che non sarebbe toccato più a loro stare ore seduti alla scrivania al telefono.
Al ritorno dell'ambulanza Pruitt ha chiamato Andy, voleva parlarle.
P: "Andy cosa succede tra te e Sullivan?"
A: "Niente papà. Perché?"
P: "Ho sentito stamani come vi siete chiamati, siete diversi. La squadra mi ha detto che negli scorsi giorni tu non c'eri e lui era scontroso con tutti, mentre oggi era tranquillo e guarda caso te sei tornata a lavoro. A proposito, stavi male e non mi hai detto nulla? Andy devi dirmi se stai male, lo sai che vengo a casa tua e ti aiuto".
A: mentendo.. "Avevo solo un po' di influenza, Maya e Vic mi hanno aiutata. Io e Robert siamo amici e.." fece un sospiro "e colleghi, tutto qua. Non so perché ti interessi tutto questo, questa è la mia vita e faccio quello che voglio, ormai sono grande non ho bisogno che tu mi dica cosa fare".
P: "Andy sono tuo padre, devi avere rispetto".
A: "Io ti rispetto, ma lasciami vivere la mia vita. Non devo sempre dirti tutto". E se ne va arrabbiata.
Mentre se ne andava verso il suo armadietto, si scontra con Sullivan e lui capisce subito che qualcosa la turbava. Vanno nell'alloggio di Andy dove gli dice che ha litigato con il padre, che lui aveva capito qualcosa, ma che ha negato tutto perché nessuno deve sapere. Mentre sono ancora seduti sul letto a parlare, suona l'allarme. Erano tutti chiamati per un incendio in una fabbrica, si prepararono e partirono.
Continua..
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E se...
FanfictionQuesta storia parla principalmente di Andy Herrera e Robert Sullivan dalla fine dell'episodio 2x17. Come potrebbe essere la loro storia se le cose fossero andate diversamente tra i due.. Alcune scene sono riprese dagli episodi della serie, altre inv...