*Venerdì*
La scuola si trovava in periferia, in uno dei quartieri più malfamati della città. Il plesso in se era fantastico, il giardino che era all'esterno altrettanto. Ogni mattina la ragazza, alta 1 metro e 68 con dei lunghi capelli mori, ci metteva circa quaranta minuti per fare solamente quattro chilometri. La mamma le aveva consigliato di andare a piedi, ma lei ogni volta rifiutava. O meglio, come i ragazzi di oggi sanno fare, posticipava.
Era da circa un anno che diceva alla madre che dal lunedì successivo avrebbe iniziato a sfruttare le gambe, ma si ritrovava sempre sull'autobus giallo con una gran puzza di vomito dentro. Ogni giorno, anche se non conosceva nessuno, era divertente prenderlo: osservava il panorama pieno di palazzi e ascoltava sempre la stessa canzone. Da almeno cinquanta giorni riproduceva di continuo "What do you mean?" di Justin Bieber, giustificandosi con se stessa dicendo che le teneva una grandissima compagnia. In altri casi, quando non le andava di mettere quei dispositivi elettronici nelle orecchie, ripassava le formule di chimica.
Nella vita la solitudine è sempre una brutta cosa, tranne che a scuola. Più sei solo e più hai la capacità di raggiungere i tuoi obiettivi. I professori, consci della situazione, pur di farle avere qualche amico o amica in più, stavano pensando di organizzare dei lavori di gruppo per farla socializzare. Stava per scendere dall'autobus. Quel giorno in città c'era meno traffico, basti pensare che lo scuolabus ci mise appena venticinque minuti.
Appena scese, in lontananza, vide Elisabeth, la sua migliore amica.
« Ehi, bella! »
« Ciao Eli, tutto bene? »
La vita fortunatamente le aveva donato due amici, due grandi amici: Elisabeth e Antony, erano gli unici che avevano portato Lisa a fare un giro in città appena arrivata.
Elisabeth era una sua coetanea: aveva 15 anni, mentre Antony aveva un anno in più perchè era stato bocciato in terza media.
"A volte ho come l'impressione che nella loro vita non ci dovrei essere. Mi accorgo che porto un po' di pessimismo in ogni loro conversazione, e tutto questo è sbagliato".
Era questo il pensiero continuo di Lisa, pensava sempre di sbagliare qualcosa.
« Dove sta quell'altro scemo? » chiese Elisabeth.
Entrambe le ragazze iniziarono a ridere: in realtà questa battuta non faceva ridere Lisa, ma la ragazza si ripeteva che se voleva essere amica di Elisabeth ed Antony, doveva imitare tutto quello che loro facevano e dicevano.
La vita di Lisa era molto monotona, ma di meno lo era il venerdì, il giorno della settimana in cui Lisa gestiva il podcast scolastico. Il podcast era una sorta di dialogo intimo in cui si parlava, ad ogni incontro di argomenti diversi e c'era ogni venerdì dalle dieci alle dieci e trenta. Era l'unico momento in cui quella ragazza venisse calcolata da qualcuno. Il preside, la maggior parte delle volte, le ripeteva sempre la stessa frase: "Nessuno tiene compagnia a te, ma sei tu che tieni compagnia a tutti".
A settembre Lisa, grazie anche alla sua bella voce radiofonica, firmò un contratto per venti podcast e quello di oggi era proprio il ventesimo. Il preside le stava consigliando da circa un mese di ricandidarsi alle selezioni che ci sarebbero state dopo due giorni alle dieci proprio qui a scuola, ma visto che la ragazza sapeva che uno dei candidati era il figlio del sindaco, pensava che fosse inutile partecipare. Lei sapeva molto bene che per gli altri ragazzi partecipare al podcast sarebbe stata solo un'occasione per saltare ore scolastiche, ma per lei non era così.
"E' una cosa bellissima pensare che i ragazzi, invece di andare a fumare erba dietro ad un alberello, il venerdì rimangono nel corridoio ad ascoltarmi".
Mancavano circa tre minuti alla campanella quando in lontananza la ragazza vide arrivare, dentro il suv marrone del padre, Antony.
"Spesso io e Elisabeth lo prendiamo in giro e lui, seppur cosciente di questa cosa, ride, ride e ride. Avrà qualche strana malattia, come il film dell'anno scorso con Joaquin Phoenix, si chiamava Clown, anzi, aspetta, si chiamava Joker!".
Antony Morales si avvicinò alle due fanciulle: diede un bacio ad Elisabeth e due a Lisa. Tutti e tre, mano nella mano, si avviarono verso il distributore per fare una colazione veloce.
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Credo che si chiami Lisa
Mystery / ThrillerCOMPLETATA! Una ragazza è stata uccisa: Lisa Collins classe 2004 viene trovata morta nel soggiorno del suo appartamento. La situazione si complica quando si scopre che la ragazza non aveva amici, ad eccezione di Antony ed Elisabeth, e viveva sola c...