Capitolo XII

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*2 Giorni dopo la morte di Lisa Collins*

La città era completamente ferma, gli unici rumori provenivano dai camion della spazzatura.

Garcia si alzò dal letto: se fosse stato a casa della Cook sarebbe andato via per restare da solo, ma siccome era a casa sua non poteva cacciare di casa, per di più in piena notte, la collega.

Alzò la serranda ed uscì in terrazzo, si mise sul balconcino dove c'erano numerosi fiori, tutti i cattivi hanno dei tratti romantici: amava guardare la città che dormiva. Aveva sete. Voleva bere qualcosa di forte, ma già si era sbronzato quattro ore prima, per cui decise di prendere solo dell'acqua frizzante.

Erano le sei. Pensando che fosse un orario adatto per fare colazione, iniziò a prepararla: provava in tutti i modi di fare bella figura con la collega.

Sandra iniziò a muoversi nel letto: tirò le coperte, si mosse a destra e a sinistra ed aprì gli occhi, prima quello destro e poi quello sinistro.

« Buongiorno » disse Garcia, non sapeva ancora cosa dire.

« Ehilà » rispose l'altra molto imbarazzata - « Non pensavo che ti alzassi così presto la mattina ».

E perchè ti aspettavi di vedermi nei panni da chef? - pensò lui.

« Ho preparato la colazione, sei vuoi.. »

« Volentieri ».

I due si avviarono in cucina, anche stamattina si guardavano solo negli occhi, probabilmente per l'imbarazzo.

Il poliziotto aveva preparato le crepes con la nutella e aveva messo della marmellata in piccoli bicchierini di vetro molto eleganti. Avvicinò una tazzina di caffè caldo già zuccherato alla collega, non sapendo che Cook beveva il caffè amaro. Lei lo bevve senza fare storie. L'unico tratto comune ai due era il lavoro e infatti Cook iniziò subito a parlare del caso Collins.

« Tu pensi che sia stato il preside Alvarez? »

« Non lo possiamo escludere »

« Sai Garcia: oggi, con l'autopsia della ragazza, scopriremo buona parte della verità, a partire dalla causa mortis ».

Il collega annuì pensieroso bevendo il suo caffè.

Entrambi fecero una doccia, Cook uscì con un accappatoio di lui e si rivestì rapidamente in camera.

Andarono al lavoro insieme in macchina e, alla centrale, la reazione degli altri colleghi fu di sorpresa, vedendoli così in sintonia. Da odio ad amore in una sola notte? Ma sono proprio loro?

« Buongiorno »

« 'Giorno Garcia »

« Novità sul caso? »

« Sono arrivati da circa quindici minuti i risultati dell'autopsia ».

« Era necessaria anche la firma della madre e quindi l'abbiamo raggiunta a casa per farla firmare. I risultati sono nel suo ufficio » intervenne un altro agente.

« Cook vieni con me » disse Garcia.

COLLINS LISA

20.02.2004

FEMMINA

DECESSO: DOMENICA 03.06.2020

CAUSA: Trovate nel sangue N01AH01 - FENTANYL

Rinvenuti lividi sull'alto addome e all'altezza del coccige, altri segni (si suppone per dei pugni o calci) sulla pancia, altezza ombelico ed infine lievi segni sul rene sinistro e sul gozzo. Appuriamo che la ragazza sia stata picchiata, non risultano segni di violenza sessuale.

Il fentanyl è un potente analgesico oppioide sintetico, molto più potente della morfina: 30 mg di fentanyl equivalgono a 100mg di morfina.

« Nel sangue di Lisa sono stati trovati 3.2 grammi ».

« Lisa si drogava, qui la situazione inizia a cambiare »

« Cook, in qualche modo dobbiamo rintracciare lo spacciatore che ha venduto quella merda a Lisa ».

Entrò nella stanza un terzo agente con una copia dei risultati dell'autopsia « Nella stanza di Lisa, abbiamo trovato anche questo »M.R.DR.GS. +718 --------------.

« Se dr.gs. stesse per droga, allora questo dovrebbe essere il numero dello spacciatore » disse Garcia - « Presumo di sì » rispose il terzo agente.

Cook non parlava, stava pensando a qualcosa.

« Avete il telefono della ragazza? » chiese la donna con tono diretto.

« Era a meno di tre metri dal corpo; sarà sicuramente alla scientifica. Stanno analizzando ogni singolo oggetto » disse il poliziotto.

« Richiediamo tutti i tabulati telefonici della ragazza. E' urgente! » disse Garcia. Poi rivolto alla Cook: « In giornata dovremo ripassare a casa della vittima e guardarci meglio intorno »

« Speriamo di riuscire a farlo con calma: la madre, ho saputo, ha lasciato l'ospedale due ore dopo la nostra visita e adesso si trova a casa ».

Credo che si chiami LisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora