Ore dodici, tutta la strada era sbarrata. La casa era recintata con un nastro giallo fluo con su scritto "SCENA DEL CRIMINE NON OLTREPASSARE", tutto il vicinato stava guardando cosa potesse essere successo all'interno della casa. Ad avvisare la polizia era stato il signor Tunch, vicino dei Collins, il quale rivelò di aver sentito più volte urlare la parola "aiuto" da una voce femminile nella casa, probabilmente la madre. I primi poliziotti entrarono in casa, ma dovettero aspettare l'arrivo della scientifica. In lontananza due ragazzi stavano camminando verso la zona vietata, sorpassarono la linea recintata e dovette intervenire un agente: « Ragazzi, non dovete stare qui, c'è stato un omicidio ».
I due ragazzi non capirono e provarono a controbattere all'agente
« Senta agente, ci ha invitato una ragazza a casa » - continuò il discorso il ragazzo « Lisa »
« Lisa Collins ».
Il poliziotto si fermò e disse ai ragazzi di uscire dalla zona e aggiunse che li avrebbe seguiti.
« Ragazzi, io non conosco nè voi, nè la ragazza in questione, sappiamo solo che qualcuno, circa un' ora fa, è entrato in casa e l'ha uccisa. Mi dispiace ».
Antony rimase immobile mentre gli occhi di Elisabeth iniziarono a lacrimare. La guardia si allontanò dai due.
Dodici e venti, l'auto dai vetri oscurati entrò nella zona e parcheggiò accanto casa della Collins, scesero due agenti: Garcia, l'uomo e Cook, la donna.
Erano loro gli agenti incaricati del caso e già da come scesero dall'auto fecero capire l'odio reciproco che provavano, evitando di guardarsi l'un l'altra.
« Salve » disse un agente del quartiere.
« Buongiorno » risposero entrambi contemporaneamente.
« Abbiamo un omicidio, Lisa Collins, classe duemilaquattro, è stata violentata e poi uccisa »
« Sappiamo come è stata uccisa? »
« Ancora non lo sappiamo, non ci sono segni di arma da fuoco, tanto meno segni di percosse. Abbiamo dei segni di scasso, l'assassino ha provato ad entrare nella casa con la forza ».
« Quindi possiamo pensare che la vittima non conoscesse il suo assassino » disse l'agente Cook.
« Probabilmente no » rispose il collega.
« La scientifica ha finito? »
« Certamente, potete entrare »
« Avete avvisato i parenti? »
« Abbiamo provato a chiamare la madre, ma non risponde »
« Se dovesse arrivare adesso, non fatela entrare in casa » disse con tono autoritario l'agente Garcia.
I due agenti entrarono in casa, iniziarono a controllare le stanze, fino a quando entrarono in salotto e videro il corpo. La faccia era priva di segni. Era quasi nuda, indossava solo gli slip ed il calzino sinistro «Dove sono gli altri indumenti?» chiese l'agente Garcia
« Ci ha pensato prima l'agente Leopold, stiamo controllando per la casa, ma finora non abbiamo trovato niente ».
La faccia della ragazza era apatica, non esprimeva sentimenti, il corpo era molto scuro, uno scuro che si avvicinava al blu, era fredda. «Avete un'analisi dell'accaduto?»
« Più o meno »
« Che cazzo significa più o meno? Le avete: sì o no? » ribadì l'agente Garcia
« Abbiamo una versione fin troppo facile: l'assassino è entrato dalla porta, ha visto la ragazza, l'ha violentata e poi è scappato ».
« Avete trovato tracce di sperma? »
« No, non siamo sicuri se vi è stata realmente della violenza o meno ».
« Agente Cook, dobbiamo andare ad avvisare la madre all'ufficio e, domani, dovremo andare a scuola della ragazza per interrogare uno ad uno i suoi compagni di classe »
« Signore, prima del vostro arrivo, sono arrivati due amici della ragazza, avevano appuntamento con lei. Li ho fatti allontanare »
« Sa se sono in classe di Lisa? »
« Veramente non lo so, non pensavo servisse ».
I due risalirono sulla macchina dai vetri oscurati e si avviarono verso la Gold Bank Arena, dove lavorava la madre. La banca era dall'altra parte della città, le strade erano piene di camion e la macchina sfrecciava per le strade grazie alla corsia preferenziale. Arrivati alla banca, gli agenti salutarono un loro collega, che faceva la guardia all'esterno, ed entrarono. Si trovarono alquanto spiazzati: era grandissima, non c'era un punto di riferimento; Cook iniziò a chiedere alle persone di una certa Collins, ma non risultava niente.
« Berrins, sono Cook, vorremmo sapere il nome e cognome della madre della vittima trovata stamane al centoventitrè »
« Aspetta che controllo al volo... Genitori: Philiph e Melany Collins »
« Perfetto, grazie mille ».
Continuò la ricerca:
« Salve, polizia, vorremmo parlare con la signora Collins », nessuno la conosceva.
« Salve, agente Cook e agente Garcia, stiamo cercando la signora Collins »
Riflettè diversi secondi prima di rispondere. « La potete trovare nella zona verde, al centro informazioni » disse.
« Grazie mille ». I due agenti controllarono la mappa, erano nella zona viola: zona gialla, zona viola, zona rossa, zona verde, zona blu
« Dobbiamo passare ancora una zona e saremo al centro informazioni »
« Parla tu, Garcia »
« Come sempre. Non hai mai le palle tu »
« Sono una donna infatti » ironizzò ridendo la Cook.
Arrivati alla zona verde chiesero ad una donna al centro informazioni.
« Salve, è lei la signora Collins? »
« No, la signora Collins è in pausa pranzo. Non so se sia in zona o se sia ritornata a casa dalla figlia, presumo la seconda » aggiunse.
« No, sono qui, c'è troppo traffico per pranzare a casa e tornare » disse ridendo una signora comparsa dietro di loro.
« Signora, siamo gli agenti Garcia e Cook, dovremmo parlarle in privato ».
Il sorriso della signora iniziò a scomparire.
« Purtroppo stamane abbiamo ricevuto una chiamata al commissariato » Garcia iniziò a balbettare.
« Il vostro vicino ha sentito delle urla provenire da casa sua» si fermò. « Purtroppo signora, A-ab-abbiamo trova-va-to sua figlia, priva di vita nel salotto ».
La signora si bloccò e, lentamente, cadde a terra svenuta.
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Credo che si chiami Lisa
Mystery / ThrillerCOMPLETATA! Una ragazza è stata uccisa: Lisa Collins classe 2004 viene trovata morta nel soggiorno del suo appartamento. La situazione si complica quando si scopre che la ragazza non aveva amici, ad eccezione di Antony ed Elisabeth, e viveva sola c...