Capitolo IV

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Erano più o meno le sei di un caldo venerdì estivo, il suo angelo custode, ovvero sua mamma, non era ancora arrivata a casa.

Aveva una grande voglia di affettati per fare una specie di apericena in solitudine, ma purtroppo il frigo era vuoto. Pensò alle sue compagne di classe che, alla sua stessa età, giravano in città da sole e così pensò che non ci sarebbero stati problemi se fosse uscita per andare al supermercato per comprare un po' di "schifezze". Aveva preso in prestito da dietro l'armadio nella stanza della madre una banconota da cinquanta, anche se sapeva che non l'avrebbe consumata tutta.

Al supermercato, Lisa girava fra i reparti e si fermò in quello delle bevande.

"Non so se prendere qualche bevanda per domani. Ad Eli piace il thè alla pesca, mentre ad Antony piace la birra. Vorrei provare a prenderla, ma se mi dovessero chiedere i documenti alla cassa farei una brutta figura, non sono ancora maggiorenne".

Continuava a prendere cibo, stando attenta a non esagerare troppo con il prezzo. Guardò la lista che aveva segnato sul telefonino, mancavano i biscotti; per cui si diresse al reparto dei dolci e vide Andrew Alvarez, il figlio del preside.

"Mi ha ribadito Antony che è una persona strana e fa acquisti illegali su internet".

Il ragazzino, alto si e no 1 metro e 50, si avvicinò alla ragazza, mentre lei cercava una strada per allontanarsi, ma non fece in tempo.

« Tu sei Lisa del podcast, giusto? »

« Come fai a saperlo? »

« Eh, so molte cose di voi alunne »

« Per favore ragazzino, come fai a sapere il mio nome? »

« Non mi dare del ragazzino, sai che mio padre è il preside della tua scuola, vero? »

La ragazza gli afferrò forte il naso, lui emise dei gemiti, cercando di liberarsi.

« Certo che so chi sei, mio padre ha delle foto tue e di tua madre nello studio » disse lui, liberandosi dalla stretta della ragazza.

Lei si spaventò a questa reazione, prima allontanandosi verso l'uscita e poi addirittura lasciando tutta la spesa nel carrello prima delle casse e uscendo dal supermarket, iniziando a correre verso casa.

"Come fa ad avere una mia foto il preside? Perchè proprio la mia? E perchè quella merda del figlio me lo ha detto così, come se niente fosse?"

Entrò in casa, salì al piano di sopra e si lasciò cadere sul suo letto. Le gambe le tremavano.

Aveva bisogno di una sigaretta, ma non l'aveva. Fumava poco, ma quando fumava, non riusciva a smettere per un po'.

La madre aveva scoperto delle sigarette circa un anno prima ed era rimasta molto delusa da lei.

Poi le aveva confessato che anche lei aveva fumato alla sua età, ma voleva comunque che smettesse.

"Dovrei tornare al supermarket, ma ho paura. Devo andare da qualche altra parte a prendere delle bevande per domani, dove posso andare?"

Mentre continuava a sudare e cercava di calmarsi, sentì il suono della serratura di casa che scattava.

Rimase immobile e in silenzio. Le inziò a salire l'ansia. Aveva paura di parlare, non riusciva a deglutire quel poco di saliva che aveva nel palato.

Sentì un rumore di passi salire le scale ed avvicinarsi alla sua stanza.

Stava quasi per urlare, ma rimase ancora in silenzio, impietrita dalla paura.

Il pomello della porta ruotò e qualcuno entrò nella sua stanza.

« Cazzo mamma, mi hai spaventata!! »

« Lisa, cos'hai? »

« Mi hai fatto paura... Guarda come sono sudata! »

« Perdonami angioletto, non volevo spaventarti ». Le disse carezzandole la testa.

« Adesso vado a preparare la cena, tu riposati un po', ti vedo stanca ».

Pian piano gli occhi della ragazza, a causa dello stress, iniziarono a chiudersi.

« ...nto » - « ...ronto » - « E' pronto »

« E' pronto? »

Si era addormentata sul letto, la voce della madre la chiamava per la cena. Scese le scale, tremando ancora per gli avvenimenti della sera.

La madre si scusò per la magra cena a base di mozzarelle e pomodori, perchè non aveva avuto il tempo di fare la spesa. Incolpò il responsabile dei turni per questa situazione.

"Non so come dirle dell'incontro con Andrew Alvarez. Anzi non so proprio se dirglielo. Ma vorrei sapere cosa ne pensa".

« Mamma, oggi volevo andare al supermarket a comprare qualcosa per cena ed ho visto il figlio del preside »

« Lo hai salutato, hai cercato di fare una bella figura? »

"mamma pensa solo alle belle figure".

« Mi ha detto che il preside Alvarez tiene una nostra foto nello studio! »

« Ma amore, cosa sarà mai? Magari si è preso una cotta per noi, siamo così belle » e iniziò a ridere.

"Cosa ride? Un cinquantenne che è attratto da una quindicenne? E se me lo ritrovassi in casa perchè vuole violentarmi?"

Credo che si chiami LisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora