Capitolo X

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« Devo essere sincero agente, ho tanta fame e, visto che lei oggi ha fatto un lavoro eccellente, ha vinto una cena da Girflied offerta dal sottoscritto. Accetta l'invito? ».

La richiesta che Garcia fece a Cook fu inaspettata. All'inizio lei si aspettava che lui aggiungesse: "Sto scherzando, stupida!" ma non fu così. Il tutto accadde un lunedì di giugno, col sole che tramontava e gli adolescenti che uscivano di casa per andare a cena con il proprio partner o per andare in discoteca a sbronzarsi per bene.

« Accetto volentieri, agente Garcia » entrambi iniziarono a ridere, finchè lui si bloccò.

« Ma quelli non sono i due amici della ragazza? »

« Sembrano loro. Stanno andando a cena fuori, sembra »

« Agente, qualcuno non ci vuole far cenare stasera »

I due agenti scesero dalla macchina e raggiunsero i ragazzi:

« Signor Morales e signorina Evans? »

« Lei chi è? » chiese il ragazzo.

« Agenti Garcia e Cook, ci stiamo occupando del caso della vostra amica ».

Non ci fu nessuna risposta. Lui abbassò lo sguardo, lei iniziò ad avere gli occhi lucidi. ll ragazzo, dopo circa trenta secondi di silenzio, si fece forza ed iniziò a parlare.

« Lisa era una ragazza particolare: o la amavi o non la calcolavi. Tutti sceglievano la seconda opzione, tranne io e lei, ma come avrà visto agente in queste due opzioni non c'è odio: nessuna la odiava. Adesso, se permettete, vorremmo andare a cena fuori. Siamo ancora molto scossi per questa tragedia »

« Prossimamente però dovremo parlare più a lungo, magari quando starete meglio. Andate ragazzi, siete liberi ».

I due ragazzi si avviarono verso il centro della città: lei guardava lui, lui guardava lei. Si diedero un bacio.

« Sapevi che avevano una relazione, Cook? »

«No, non ce lo ha riferito nessuno tra i ragazzi ieri e neanche la professoressa ».

Entrambi si fissarono. Non sapevano cosa dire, il loro sguardo era perplesso a causa del bacio scambiato tra i due giovani ragazzi, ma la tensione si trasformò presto in una risata.

« Allora, per questa cena? » disse Garcia

« Solo se mi apre la portiera! » rispose Cook ridendo.

Il ristorante Girflied distava circa otto minuti di macchina da dove erano loro, era un ristorante abbastanza di lusso. Strano che Garcia possa permettersi di offrire una cena al Girflied, pensava Cook.

Il locale era ampio e appariva molto costoso. Partirono da un antipasto a base di caviale, durante la cena fu servito un vino costoso per poi concludere con il dolce finale: l'uovo di cioccolato.

Esternamente era un normale uovo, ma internamente era pieno di buonissimo cioccolato bianco, con un retrogusto di nocciole e lampone.

Entrambi avevano bevuto troppo. Garcia era abituato, mentre la Cook no.

La maggior parte dei dialoghi erano a monisillabi: parlavano tra loro più con sguardi e smorfie che si facevano l'un l'altra, che non a parole.

Il ghiaccio si ruppe grazie a Garcia:

« Sono molto fortunato ad averti in questo caso, Sandra »

« Da quando ci si chiama per nome tra colleghi? » ironizzò con quanto le aveva detto Garcia appena il giorno prima. Riuscì appena a finire la frase, che le labbra di Garcia si posarono sulle sue. Garcia pagò il conto, quindi scapparono in macchina e si avviarono verso casa di lui. La casa era un appartamento in periferia, di circa cento metri quadrati con una grande televisione posta nel soggiorno a vista. Ricominciarono a baciarsi e si lasciarono cadere sul letto, nella camera di lui: anni di odio culminati in una cena in un locale di lusso e con una nottata di sesso.

Ore dopo, Cook dormiva sotto le coperte: aveva un paio di mutande bordeaux ed una camicetta che lasciava intravedere la sua terza misura di seno, mentre Garcia cambiava posizione e parlava nel sonno, dicendo frasi insensate. Sicuramente pensava sempre alla stessa cosa, soprattutto adesso che aveva la collega accanto.

Credo che si chiami LisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora