*7 giorni dopo la morte di Lisa Collins*
Tutta la preparazione, rispetto al caso Clark, era diversa: scelsero cosa fare giusto un'ora prima.
Garcia aveva un vestito semplice: una polo gialla ed un jeans scuro, mentre Cook aveva un abito elegante, ma non troppo eccessivo. Nessuno doveva pensare che fossero agenti di polizia. I due si avviarono in auto verso il parchetto. Quella sera c'era luna piena e mentre Garcia guidava, Cook cercava di scattare delle foto della luna da inviare a sua madre per dirle che la vita procedeva bene. Cominciò a sentirsi una musica in lontananza, sempre più forte. In pochi secondi gli agenti riuscirono a capire che si trattava di What do you mean? di Justin Bieber.
« Ma da dove proviene questa musica? » disse Cook
« Non ne ho idea »
« Oh cazzo! » esclamò la donna.
Garcia rimase stupito da quest'esclamazione: finora non aveva mai sentito la collega dire parolacce. Quando anche lui vide ciò che Cook aveva visto, capì la rabbia della collega: al centro della piazzetta, c'era una grande cassa da musica e intorno ad essa una trentina di ragazzi che ballavano con dei bicchieri pieni di bevande alcoliche in mano.
« Ci ha preso in giro! Ci ha fatto venire qui per far vedere che è più intelligente di noi » .
I due trovarono parcheggio, rimasero in macchina con i vetri alzati per non sentire la musica.
Arrivò un messaggio sul telefono di Garcia: "CARISSIMO AGENTE, L'HO VISTA COSI' TANTE VOLTE IN TELEVISIONE DOPO IL CASO CLARK, CHE CONOSCO A MEMORIA LA SUA VOCE E LA SUA FACCIA. MI CONGRATULO PER LA DONNA ACCANTO A LEI, MOLTO BELLA".
Garcia stava per esplodere, mai un simile messaggio lo aveva turbato così tanto. Scese dalla macchina. Doveva agire ed iniziò a parlare con Cook.
« Sa dove siamo, ci sta guardando. Sapeva tutto dall'inizio » .
Garcia accese le sirene. Il volume era talmente forte che superava la musica.
Poiché il disturbo della quiete pubblica è illegale, tutti iniziarono a scappare. Due o tre persone alzarono le mani, come se i due agenti gli stessero puntando contro una pistola. Le urla dei ragazzi, in tutto ciò, coprivano sia la musica che le sirene. Probabilmente il colpevole stava scappando con i ragazzi, Cook analizzò i numerosi ragazzi con cappucci o cappelli: non avevano nessun tipo di riferimento.
« Sono tutti ragazzi di circa diciotto anni »
« Continua a guardare, Garcia » .
I due agenti corsero dietro i ragazzi in fuga. Il cuore di Garcia stava battendo troppo veloce, le sue gambe stavano per cedere e si fermò su un muretto che dava sul fiumiciattolo che circondava la città. Non pensava. Non capiva. Stava probabilmente perdendo i sensi.
Lo raggiunse Cook, si mise di fianco a lui e non aprì bocca, non aveva il coraggio.
E quando pensi che tutto sia finito, parte sempre una nuova storia.
In lontananza a Garcia un ragazzo, senza cappuccio e senza felpa, di circa venticinque anni. Gli sguardi si incrociarono: Garcia stanco con la lingua di fuori, il ragazzo invece con un sorriso da furbo.
« E' lui » .
Entrambi ricominciarono a correre, Cook lo superò, ma non lo prese in giro: avevano davanti l'ipotetico assassino della ragazza, non c'era tempo da perdere. Garcia stava molto indietro, si orientava con la voce della collega che diceva Fermo! Stai fermo! poi l'urlo della collega. Garcia cercò di aumentare il passo, ma le gambe non lo assecondavano. Riuscì ad avanzare ancora per un po', fino a quando non vide la scena. Lo spacciatore era inginocchiato a terra, ammanettato dalla sua collega.
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Credo che si chiami Lisa
Mystery / ThrillerCOMPLETATA! Una ragazza è stata uccisa: Lisa Collins classe 2004 viene trovata morta nel soggiorno del suo appartamento. La situazione si complica quando si scopre che la ragazza non aveva amici, ad eccezione di Antony ed Elisabeth, e viveva sola c...