I mesi cominciarono a passare in un batter d'occhio. La gravidanza procedeva bene, tutti gli esami erano sempre apposto. Dato che a due mesi ancora non si vedeva la pancia decisi di andare a scuola ad annullarmi l'iscrizione: non potevo certo andare a scuola in queste condizioni e con la situazione che vivevo, tra questa novità e la mancanza di papà, diedi ad Harper tutte le possibilità. Appena mi presentai davanti alla preside, lei fu molto dispiaciuta nel perdere una ''mente brillante" come me, ma che comprendeva la situazione difficile. Non esitò, a mia grande sorpresa, a dirmi che potevo tornare in qualsiasi momento e che il posto sarebbe stato tutto per me. Ne fui contenta e non risposi ma annuii sorridendole leggermente, anche se lei sapeva che probabilmente non ci sarei tornata.
Ben presto l'estate si tramutò in autunno, Etienne e Claire ricominciarono scuola. Venivano a trovarmi quasi ogni giorno, a volte studiavano qui con me, e mi tenevano sempre compagnia. Li ringraziavo sempre per tutto l'aiuto che mi davano, non potevo passare momento più difficile di questo e con loro sembrava tutto un po' più semplice. Riuscivano a farmi ridere ed erano molto pazienti con la mia fame incontrollabile e i miei continui sbalzi d'umore.
Ben presto arrivò il mio 17esimo compleanno, ed ero entrata nel 5o mese. Qualche giorno prima avevo fatto l'ennesima visita, e la madre di Etienne mi aveva dato una nuova notizia: aspettavo un maschietto. Come speravamo tutti. Iniziai a pensare al probabile nome e avevo un po' di idee ma decisi di non dire nulla: era una sorpresa. Claire ed Etienne non esitarono e al mio compleanno mi regalarono un sacco di cose per il bambino. So che piansi per mezz'ora (stupidi sbalzi ormonali) dall'emozione: c'erano delle tutine blu, un biberon, un ciuccio azzurro, una bavaglietta, scatole di pannolini a volontà, pure la carrozzina e il passeggino. E poi per me, oltre a regali per il bimbo in arrivo, mi diedero un vestito meraviglioso: era color cipria, con il corpetto stretto e la gonna fino a metà coscia un po' più largo. Era semplicemente bellissimo, me ne innamorai a prima vista: mi dissero che era per occasioni speciali.
Passammo anche Natale insieme, Claire invitò anche mia madre e mia sorella a pranzo e la famiglia di Etienne, fu una giornata meravigliosa, vidi mia madre serena, e mia sorella si divertì nonostante fossimo tutti grandi rispetto a lei. Capodanno invece, lo passai solo con i miei due migliori amici nella villa di Etienne. Anche lì ci divertimmo, una serata speciale per inaugurare l'anno che arrivava. Ben presto arrivarono anche le settimane conclusive della mia gravidanza. La scadenza era prevista per il 5 marzo, e cominciavo a sentirmi l'agitazione addosso. Non potevo credere al fatto che a breve avrei avuto tra le braccia mio figlio. Faceva un strano effetto dirlo. Per non immaginare quando mi chiamerà 'mamma'. Okay, con calma.
Il piccolo, a quanto pare, aveva fretta di arrivare. Erano le 5 di mattina, ed era il 2 marzo, quando mi si ruppero le acque. Mi spaventai ma dovevo mantenere la calma. "Claire." chiamai la mia migliore amica che aveva voluto dormire qui con me, per farmi compagnia in questi ultimi giorni. Lei si tirò su stropicciandosi gli occhi e mi guardò. "Hol, che succede? Stai male?" mi chiede. "No ma, credo si siano rotte le acque." dico respirando a fondo. Claire si siede svegliandosi del tutto. "Ehi, calma. Chiamo Etienne." mi dice prendendo il telefono mentre io chiamo mia madre.
Lei corre a prendere degli asciugamani mentre io cerco di seguire i consigli della madre di Etienne per controllare i dolori delle contrazioni. "Sta arrivando, 5 minuti e sono qui." dice Claire arrivando al mio fianco. La guardo. "Andrà tutto bene?" le chiedo. Sono spaventata, non si è mai pronti a situazioni del genere. "Si tesoro, pensa che dopo tutto questo avrai tra le braccia un piccolo fagottino di felicità." mi dice facendomi sorridere. Continuo a respirare, e nel frattempo arriva la madre di Etienne con lui. "Fuori tutti.. Hollie, se vuoi può stare qui con te tua madre.." mi dice la madre di Etienne. Scuoto la testa. "Scusa mamma.. ma volevo chiedere a Claire di rimanere." la guardo e lei mi sorride. "Sperando di non svenire.." mi dice stringendomi una mano.
Etienne e mia madre escono chiudendo la porta, e inizia il vero travaglio. Le contrazioni cominciano ad essere sempre più forti, sento solo che la madre di Etienne comincia a dirmi che mi sto dilatando, mancano pochi cm e sarei stata pronta. Passarono ore anche perché non avevo la concezione del tempo, ma alla fine arrivai ai cm giusti e iniziai a spingere. La madre di Etienne mi incoraggiava, mi diceva che si vedeva la testa ma io sentivo solo un dolore intenso, talmente forte che non riuscivo a pensare a nient'altro. Sudavo sentendo le goccioline che mi scendevano dalla fronte, mischiate alle lacrime dovute allo sforzo delle spinte, con una mano stringevo la mano di Claire che non si lamentava ma mi infondeva la forza di non arrendermi mentre con l'altra stringevo il lenzuolo di fianco a me. Mi sentivo stanca, volevo dormire, sfinita dal troppo sforzo, ma il dolore mi impediva di poter riposare.
Continuai a spingere, fino a quando mi sentii libera del tutto e feci un respiro profondo. Il silenzio della stanza venne riempito dal pianto di un bambino. Piansi dall'emozione. Diedi uno sguardo veloce alla sveglia sul mio comodino: erano le 9 di mattina passate. La madre di Etienne lo prese e me lo passò. Era veramente piccolo. Mi sentii una felicità immensa partire dallo bocca dello stomaco che continuai a piangere. La sua manina mi stringe un dito e lì sorrisi. "È meraviglioso, Hol. Sarai una mamma stupenda, e lui sarà il bimbo più fortunato del mondo." dice Claire dandomi un bacio sulla testa. "Grazie per essermi stata vicina in questo momento importante." dico. "Tutto per la mia migliore amica." dice sorridendomi.
In stanza entrano anche mia madre ed Etienne. Mia madre è già in lacrime. Etienne si avvicina e mi stampa un bacio sulla guancia. "Brava Hol, ce l'hai fatta." dice. Lo guardo sorridendogli. In stanza arriva anche Harper. "Cos'è sto casino?" chiede e tutti noi scoppiamo a ridere. Parla mia madre. "Beh Harper, sei appena diventata zia." dice. Harper spalanca la bocca e si gira verso di me, e poi si accorge del piccolo che ho tra le braccia. "Diventerà bello come te Hol." mi dice mentre gli accarezza una mano.
"Hol, ma il nome?" mi chiede mia madre. "Ne avevo tanti per la testa, ma uno era perfetto e ora che lo vedo, posso dire che gli calza a pennello." dico guardando negli occhi quella piccola creatura cresciuta dentro di me per ben 9 mesi. "E quale è, sentiamo.." mi incalza mia madre, curiosa. La guardo. "Il nome che volevi dare al tuo terzo figlio, se fosse stato un maschio.." le dico.
Mia madre si mette le mani alla bocca, e Harper mi guarda confusa ma non chiede spiegazioni: poco dopo il primo anno di vita di Harper, mia madre era rimasta incinta nuovamente ma purtroppo ebbe un aborto spontaneo al quarto mese, e decise di accontentarsi di due figlie. Il fatto la toccò molto e Harper non sapeva nulla, solo io e papà. Ricordo quanto ci rimase male. E ricordo quando ci parlò dei nomi che avrebbe voluto dare: se fosse stata una bimba Hallie, se fosse stato un maschio invece.. "È un regalo stupendo, grazie tesoro." mi dice avvicinandosi a me.
Mi lascia un bacio in testa. "Benvenuto in famiglia.. Hadden." dice mia madre emozionata mentre lo prende in braccio. "Senti Hol, tu riposati un pochino, sono state ore dure per te, noi pensiamo al piccolo.. va bene?" mi dice la madre di Etienne con premura. Annuisco ringraziandola per tutto. "Etienne, prendile della roba pulita e cercale un posto dove poter riposare mentre noi sistemiamo il bimbo e la sua camera. Claire, aiutala ad alzarsi così può fare una doccia.." dice mentre segue mia madre col bimbo. Claire mi aiuta e dopo aver scaldato un po' d'acqua mi prepara la vasca. Mi ci immergo dentro lavandomi un po' e poi mi vesto comoda per poter muovermi in casa in tranquillità. Vado in camera di Harper e mi addormento appena la testa tocca il cuscino.
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𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎
RomanceLa città di Parigi come sfondo di questa complicata ma profonda storia d'amore. 𝐻𝑜𝑙𝑙𝑖𝑒 proviene da Sevran, la zona più povera e con bassa qualità di vita. È una ragazza buona, gentile ed altruista. Nonostante la situazione, cerca sempre di ved...