2. 𝙿𝚊𝚙𝚊́ 𝚎 𝚕𝚊 𝚜𝚞𝚊 𝚍𝚘𝚕𝚌𝚎 𝚜𝚘𝚛𝚙𝚛𝚎𝚜𝚊

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Era una serata afosa di fine agosto, ormai le 5 di sera. C'era già il tramonto, il cielo azzurro si stava tinteggiando di rosa e giallo, e vederlo dare sfondo alla meravigliosa Torre Eiffel era uno spettacolo.

Io sono seduta in terrazza, a godermi il panorama, ne rimango persino incantata da quanto è bello. Mi dimentico quasi della mia lettura: ero immersa tra le righe di 'Orgoglio e Pregiudizio', Jane Austen mi ha letteralmente conquistato il cuore con le sue profonde parole e riflessioni sull'amore nei romanzi che scrive.

Sento delle urla, sembrano dei ragazzi, mi sporgo per guardare giù. C'è un gruppo di amici, 3 ragazzi e 2 ragazze, che ridono insieme, sembrano affiatati insieme. Mi viene quasi nostalgia a pensare che io non ho proprio mai avuto un gruppo così, ma neanche una sola coetanea a cui sono affezionata. Ma poi mi dico 'sto bene così, nella mia solitudine.'

Sposto lo sguardo per non deprimermi troppo, arriva mia sorella sulla porta. "Hollie.." mi richiama, mi giro a guardarla. "Che succede, Harper? Cos'hai da urlare?" le chiedo, quasi infastidita. Non perché non le voglio bene, ma sa che mentre sono in terrazza e sto leggendo sono completamente immersa nel mio mondo e odio essere interrotta. "Mamma mi ha detto che devi fare il bucato." "Ma io l'ho fatto l'ultima volta, tocca a te.." dico confusa, vedo che si gratta il sopracciglio con la mano: segno che sta mentendo. La guardo con un mezzo sorriso. "Sei sicura che te l'abbia chiesto mamma?" dico. Mi guarda e sbuffa. "Uffa, va bene.. no, te lo chiedo io.. è che la mamma fa la nostra torta preferita e io volevo aiutarla ma ho il bucato.. se lo fai tu poi lo faccio due volte consecutive io, promesso." mi guarda con i suoi occhioni dolci, e non riesco a resisterle. "Va bene, ci penso io.. vai pure.." dico alzandomi per riporre il libro e prendere la cesta coi vestiti appena lavati. Il profumo di marsiglia del sapone che usa mia madre per lavare i vestiti mi invade le narici, è veramente buono. "Non sei arrabbiata con me, vero?" mi chiede Harper stando sempre appoggiata allo stipite della porta che dà alla terrazza. La sua espressione preoccupata mi fa tenerezza. "No, piccola.. tranquilla.." dico sorridendole. Lei in un balzo mi salta addosso con un sorrisone a 32 denti. "Sei la sorella migliore del mondo, Hollie. Grazie, ti voglio un mondo di bene." dice sprizzando gioia da tutti i pori. Ricambio l'abbraccio e poi corre dentro da mia madre, mentre io finisco di stendere le ultime cose rimaste nella cesta.

Quando finisco, delle risate mi distraggono e guardo giù per la seconda volta. Si, sembro una stalker ma vi assicuro che da queste parti è strano sentire tutte queste risate. Insomma, viviamo in una zona povera e nessuno si mette a ridere vedendo in che condizione viviamo. Trovo la fonte che produce quel suono, è una coppia. Un ragazzo e una ragazza. Non sembrano di queste parti, sembrano venire dalle banlieue più ricche vedendo vestiti e anche la parlata. Che ci fanno due benestanti a Sevran?

Continuo a guardarli, si tengono per la mano. Credo siano fidanzati. E il mio dubbio viene confermato poco dopo, quando vedo il ragazzo che sbatte la ragazza sul muro con la schiena e la bacia in una maniera oscena. Sono pro per l'amore, ma per scene da video hot amatoriali, proprio no. Quando rientro continuo a pensarci e mi rendo conto di un fatto insolito: non mi è mai piaciuto nessuno e non mi sono mai innamorata. Sono tipa da romanzi, mi piace leggere le storie d'amore ma non saprei se viverle nella vita reale sia la stessa cosa, sono troppo 'perfette'. E quando parlano di farfalle nello stomaco, vertigini, batticuore.. io non ho idea di cosa siano, di come sia anche solo provarle. Toccherà anche a me un giorno, spero. Ma poi mi ripeto nella testa 'chi la vorrebbe una come te?'.

Entro e noto che la tavola è già imbandita per la cena. Nello stesso momento entra papà dalla porta principale. "Papà!" urla Harper correndogli tra le braccia. Mia sorella è super legata con papà, io credo di avere più un rapporto stretto con mamma ma vado super d'accordo anche con il mio vecchio. "Hei, piccola!" dice mio padre stringendola. Si stacca, e saluta mia madre con un bacio sulle labbra. E poi si rivolge a me, e gli vado incontro abbracciandolo. "Ciao papà.." dico sorridendogli. "Hollie, tesoro.." mi dice guardandomi. Quando ci stacchiamo, ci laviamo le mani velocemente e poi ci sediamo a tavola facendo la nostra solita preghiera: i miei genitori sono molto credenti, e pretendono almeno il segno della croce.

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora