31. 𝙿𝚎𝚛𝚍𝚒𝚝𝚎 𝚎 𝚙𝚊𝚞𝚛𝚎

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angolo autrice: salve gente. come avrete visto, col capitolo 30 si è conclusa la prima parte di questo libro. Hollie d'ora in poi non è più un'adolescente come noi ma la troveremo adulta, e scopriremo cosa è successo dopo 10 anni. vi lascio al primo capitolo della seconda parte di 'Tutto è possibile'.
-Valentina❤️
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10 anni dopo

"Hadden?" chiamo mio figlio, sono in ritardo e devo portarlo a scuola. "Mamma, arrivo." urla dal piano di sopra mentre scende le scale. "Vai piano, che non scivoli.. Lo sai che non devi correre sul marmo.." lo guardo mettendo le mani sui fianchi ma sorridendo dolcemente, per non sembrare arrabbiata. "Lo so. Andiamo?" mi dice abbracciandomi. "Si." dico uscendo di casa.

Andiamo verso la macchina e vado veloce, così non arriviamo in ritardo entrambi. Hadden smonta salutandomi e lo guardo mentre entra: oggi comincia la prima media e so quanto è emozionato. Ha preso da me l'amore per lo studio, ma per l'aspetto fisico è letteralmente uguale a mio marito. Corro verso il mio ufficio, ed entro senza salutare nessuno. Mi metto subito seduta e mi metto a lavoro, vedendo le cartelle sul mio bancone: sarà una giornata impegnativa.

Dopo il matrimonio con Sebastien, sono passati ben 10 anni: ora sono una donna di quasi 30 anni, che fa di professione l'avvocato. La madre di Seb ha deciso di deporre l'ascia di guerra tanto ormai ero di 'famiglia' e si è offerta di pagarmi l'istruzione, ovvero farmi finire le superiori e farmi andare al college, qui in Francia dove mi sono appunto laureata in Giurisprudenza. E finalmente anche il mio più grande sogno è stato realizzato: ho visitato il mio paese d'origine, l'America. Il mio viaggio di nozze durato 2 settimane. Ho visitato Portland, ma anche New York, Miami, LA.

È stato il viaggio della mia vita, e l'ho potuto fare con la persona che amo di più al mondo. Ovviamente il viaggio lo abbiamo fatto subito dopo il matrimonio dato che ero incinta. E il 5 ottobre ho dato alla luce la piccola Simóne, un frugoletto di 2,5 kg di pura dolcezza. Ora ha 9 anni, è la mia fotocopia in aspetto, ma il carattere è tutta suo papà. Oggi a scuola voleva portarcela la mamma di Seb, dato che si è affezionata molto alla piccola dato che Hadden aveva già un anno quando lo ha conosciuto.

Lavoro tutto il giorno pesantemente, mi sento gli occhi chiudersi da soli, e non vedo l'ora di toccare il cuscino, ma prima come ogni giorno devo passare in un posto: ormai è da 2 anni che ci vado ogni singolo giorno. Mi dirigo dentro al cimitero, di sera è un po' lugubre ma non posso non andarci. Vado fino in fondo e arrivo davanti alla tomba che cercavo: leggere il suo nome su quel pezzo di marmo bianco freddo come il ghiaccio mi rabbrividisce ogni volta, non faccio che ricordarmi di tutto il dolore che ho provato il giorno della sua morte. Harper era diventata bellissima, una ragazza da togliere il fiato, voleva studiare Medicina dopo le superiori e ci stava per riuscire ma le è stato diagnosticato, dopo vari mesi di sintomi vari dove stava sempre male e non si capiva cos'avesse, un tumore al cervello incurabile, le avevano dato 6 mesi e così è stato. Sono stati i 6 mesi più pesanti di tutta la mia vita, vedevo mia sorella spegnersi ogni giorno di più ma non ha mai tolto il sorriso dal volto. Mi ha lasciato sorridendomi e dicendomi che tutto sarebbe andato bene e che mi meritavo la vita che stavo vivendo, che ce l'avrei fatta lo stesso anche senza di lei e che lei avrebbe vegliato sempre su di me. Le ho creduto, mi stava stringendo la mano e quando ho sentito mollare la presa e i suoi occhi chiudersi man mano rilassando i muscoli del suo volto ho capito che lei sapeva che se ne sarebbe andata presto, lei si era preparata. Ma io non ero pronta a lasciarla. Ho fatto una settimana a piangere ininterrottamente, ho trattato male Seb e ho allontanano mia madre, i miei figli, mia suocera e Lili.

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora