23. 𝙻𝚊 𝚚𝚞𝚒𝚎𝚝𝚎 𝚍𝚘𝚙𝚘 𝚕𝚊 𝚝𝚎𝚖𝚙𝚎𝚜𝚝𝚊

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Con Sebastien la situazione rimase uguale, non cambiò nulla. Riprovai a parlarci, magari gli era passata ma anche dopo giorni mi ignorava lo stesso e io mi sentivo in colpa, ci stavo male, anche per tutte le parole che mi aveva detto: alla fine dovetti arrendermi, la cosa era morta sul nascere. Ma il destino aveva per me un'altra via.

Una sera ci fu un'altra cena importante per i signori Gautier, e facendo tardi mi fermai lì senza tornare a casa. Parlai un po' con Lili che mi lasciò in cucina con una bottiglia di liquore. Buttai giù quel liquido un paio di volte, la gola mi bruciava da morire ma mi fece sentire meglio. Il turbine di pensieri nella mia testa si era un po' placato ma pensando a tutto quello che era successo le lacrime mi uscirono spontanee e in poco mi trovai in un pianto disperato ma soffocato, non volevo fare rumore. Dopo un po' riuscii a calmarmi e buttai giù un ultimo sorso, dato che sentivo un po' la testa girare, ma ero ancora lucida.

Feci per andare di sopra da Lili a dormire quando un bussare alla porta mi distrasse. Pensai di essermelo immaginato, ma poi la voglia di sapere se era vero o no mi spinse ad aprire la porta e capii di non averlo immaginato: dietro a quella porta c'era Eric, che stava riprendendo fiato. "Non c'è se lo stai cercando. Sei venuto per nulla." dico immaginando il motivo per cui era lì, e la voglia di essere gentile con lui dopo tutto quello che mi aveva fatto era pari a zero. "In realtà cercavo te." dice guardandomi. "Per cosa? Per uccidermi di botte.. oppure non so, rapirmi e accoltellarmi per morire dissanguata?" chiedo sarcastica: ho una rabbia repressa nei suoi confronti che adesso con un po' di alcol in corpo riesco ad esternare. "Non ho cattive intenzioni.. ma ho bisogno che vieni con me." dice quasi con aria preoccupata.

"Perchè?" chiedo confusa. "Ti prego, fidati.." dice facendo per prendermi per una mano, ma mi scanso. "Non osare toccarmi, e dopo tutto.. come può solo chiedermi una cosa del genere?" chiedo quasi sull'orlo delle lacrime, ricordando quel giorno a scuola quando mi ha massacrato di botte nel ripostiglio, che se non fosse stato per Etienne non so se sarei qui. "Riguarda Seb.." dice riprovando a prendermi. "Ci riesco da sola a seguirti e ripeto, non toccarmi.. fai strada." dico seria, mentre chiudo la porta dietro di me.

Salgo in macchina con Eric, ma non mi sento per niente tranquilla con lui accanto, cerco di tenermi a distanza il più possibile. Sento il suo sguardo addosso continuamente e all'inizio provo a ignorarlo, ma poi mi irrito. "Cos'hai da continuare a guardarmi? Non voglio parlare se cerchi di fare conversazione.." dico schietta. Sento Eric soffocare una risata e mi giro a guardarlo furiosa. "Si può sapere cosa ti fa tanto ridere?" chiedo. "Non pensavo che la tua gente sapesse tirare fuori gli artigli.." dice con tono divertito, ma io mi irrito ancora di più. "Non li ho tirati fuori a tempo debito per ovvie ragioni.. ora mi sono stufata." dico. "So che magari non mi crederai e sono arrivato troppo tardi, ma non so cosa mi è preso quel giorno, davvero.." dice cercando di farmi ridere. "Non sono motivi validi.. non inventare scuse per giustificare il fatto che hai picchiato una ragazza, per giunta che non ti ha mai calcolato, solo perché non viene dal tuo mondo.. fanno schifo le tue scuse, davvero." dico con voce tremante.

"Non posso non darti ragione.." dice sconsolato. "Fosse in te ora starei zitto.." dico, ma lui continua. "Io non sono come quello che hai visto a scuola, è l'influenza di Chris e quando il tuo amico mi ha fermato mi sono reso conto di cosa avevo fatto e che avrei fatto bene a seguire Seb." dice. ".. direi." dico solo. "È troppo tardi per provare a scusarsi?" mi chiede guardandomi dato che siamo davanti ad un semaforo rosso. Lo guardo con gli occhi lucidi. "Anche se fosse, nulla riuscirebbe a portarmi a perdonare una cosa del genere.. è troppo da sopportare e non posso far finta non sia mai successo." dico guardandolo.

Eric si rigira combattuto ma non può davvero pretendere che uno 'scusa' risolva tutte le parole che mi ha detto e quello che mi ha fatto. Vedo che parcheggia davanti una casa, presumo sia la sua. Smonto seguendolo, e mi fa entrare in un garage. "È leggermente irascibile, ma penso che tu possa riuscire a calmarlo.." dice. Lo guardo. "Ma come fai a sapere.. di me e lui.. insomma.." dico leggermente confusa. "È ubriaco, ha parlato un po' troppo.. e poi ha mollato Chris, non potevo chiamarla quindi ho provato con te, spero funzioni." mi spiega alzando le spalle.

Mi avvicino a lui guardandolo seria. "Non posso perdonarti, almeno non adesso.. ma più avanti forse posso pensare ad una tregua.." dico accennando un sorriso. Lui ricambia annuendo, e poi se ne va mentre io entro nel garage facendomi strada dati i rumori che si sentono: sembrano pezzi di vetro che si stanno rompendo. Entro da una porta e trovo Sebastien che sta spaccando bottiglie vuote contro un muro. Mi avvicino e lo faccio girare. "Seb.." dico guardandolo, mi fa male vederlo ridotto così. Probabilmente è anche colpa mia. "Hol.." dice. "Perché?" chiedo. "Perchè sono innamorato di te, ma tu no.. e non lo riesco a sopportare, non mi è mai successo.." dice disperato staccandosi dalla mia presa. Rimango sbigottita davanti alle sue parole. "Seb, ti prego.." dico riavvicinandomi. "Hol, sei stata più che chiara, sei venuta per nulla.. torna a casa." dice con tono staccato.

"Non ti ho detto niente.. Mi hai presa di colpo e mi sono trovata senza parole.. non ho mai detto che non ricambio.." dico con la voce che mi trema. "A me hai solo fatto capire che mi sono sbagliato.." dice affranto. Dio, quanto è testardo! Colgo la palla al balzo e lo dico senza pensarci, ma so per certo che adesso lo penso davvero e non ho più dubbi. "Sono innamorata anche io di te, Seb.." dico e vedo lui che mi guarda per poi avvicinarsi a me. Continuo a parlare. ".. e voglio stare con te, fanculo a tutti i problemi.. li risolveremo uno a uno, insieme." dico sorridendo.

Neanche il tempo di avere una risposta, che lui lo fa baciandomi. All'inizio è un bacio a stampo che man mano diventa sempre più appassionato. Sento il suo sapore, sa di menta alcolica, ma non ci faccio neanche più caso dato che mi godo questo momento. Mi prende per i fianchi ed indietreggiando, finisce con lui seduto sul divano con me sopra. Sento le sue mani sotto la mia maglietta, che mi accarezzano la schiena, mentre io passo dalle sue labbra a baciargli il collo lasciandogli dei segni ben visibili sulla pelle. Guardandomi quasi per cercare il mio consenso mi toglie la maglietta lasciandomi in reggiseno, e lui fa lo stesso, mettendo in mostra i suoi addominali ben scolpiti. Comincia anche lui a baciarmi il collo mentre io tengo la testa indietro travolta da una passione a me sconosciuta, ma so che mi piace e tanto.

Ritorniamo a baciarci con foga, ma proprio quando lui mi sta per slacciare il reggiseno, sentiamo un rumore e la porta della stanza che mi apre. Mi fiondo a prendermi la maglietta mentre lui rimane seduto a guardarmi. Entra Eric coprendosi gli occhi. "Scusate, ma sentendo silenzio volevo controllare fosse tutto apposto." dice quasi ridendo. "Tranquillo, tutto apposto.." dico leggermente in imbarazzo mentre mi sistemo la maglietta. Eric si toglie la mano dagli occhi. "Allora?" chiede a Seb. Quest'ultimo mi guarda annuendo. "Beh.. credo che adesso stiamo insieme.. non sarà facile ma.." dico sorridendo. "Sembra quasi una barzelletta ma vi appoggio.." dice Eric ridendo e colgo la battuta ironica ridendo anche io. "Sto già immaginando Chris che prepara la mia tomba.." dico abbassando lo sguardo. "Lo accetterà col tempo.." dice Seb alzando le spalle. "Lo spero.." dico.

Sono felice ora, sembra andare tutto bene, ma anche preoccupata per tutte le difficoltà che dovrò affrontare stando con Sebastien.

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora