Per mia fortuna, Lili mi svegliò più presto del solito, verso le 6.30. Mi diede il consenso di poter usufruire del suo bagno in camera per farmi una doccia come si deve e di farmi uscire da una porta secondaria per arrivare davanti alla porta d'ingresso all'orario di inizio lavoro.
Stamattina mi sveglio parecchio pensierosa. Sento un turbine di dubbi che mi invade la mente e non mi lascia pace. Ieri sera con Sebastien è stato bello. Non mi ha insultata, anzi si è pure scusato. Ma mi sono detta che era ubriaco, si sarà dimenticato di avermi detto certe cose e stamattina tutto tornerà come come prima. E alla fine sono riuscita a rispondere al quesito che per colpa di Lili mi sono tormentata tutta la notte: io e Sebastien non potremmo mai funzionare come qualcosa di più se non come conoscenti. Non potrebbe esserci altro, non può proprio esserci nient'altro.
La signora Gautier mi fa entrare in casa, e le sorrido gentilmente. "Buongiorno." saluto come ogni giorno, anche se non ricevo risposta. "Devi lucidarmi tutto questo piano, pure le scale.. oggi pomeriggio ho ospiti. Veloce." mi dice per poi uscire di casa e lasciarmi lì. Vado a cambiarmi velocemente e tiro fuori dallo sgabuzzino tutto il necessario per pulire. Porto tutto insieme al piano terra, ma quanto arrivo in cima alle scale inciampo e il contenitore di detersivo mi scivola di mano rotolando fino in centro alla stanza dove ci sono le scale per andare ai piani superiori.
Cerco di non farmi male e vado a prenderla, e comincio subito a pulire le scale. In poco riesco a lavare tutte e due le scalinate, e comincio a lucidare il pavimento. Mi sento molto come Cenerentola in questo momento, continuo a rimanere concentrata sul lavoro che sto facendo quando ad un certo punto mi trovo di fronte due piedi. So benissimo di chi sono ma non ho il coraggio di alzare lo sguardo, quindi cambio traiettoria e continuo a lucidare. "Ehi.." mi dice Sebastien, con un tono diverso dal solito, sembra spensierato. Io non rispondo, avrà ancora la sbornia intorno. "Stai cercando di ignorarmi per caso?" mi chiede Sebastien, mi giro a guardarlo e lo vedo che mi sta scrutando con le braccia incrociate. "No.. per niente." dico e continuo a pulire. Sento che si sta muovendo e si abbassa sulle ginocchia arrivando al mio livello e alzo gli occhi verso i suoi. "A me invece sembra di si.. Ti sei dimenticata di ieri sera?" mi chiede sussurrando con voce sensuale. Sospiro sentendomi in assenza di ossigeno, e scuoto la testa. "Anche io mi ricordo. Sai vero che gli ubriachi dicono sempre la verità, no?" continua a chiedermi. "Si.." dico rimanendo sempre immobile. "Ieri io te l'ho detta, e lo penso davvero, potrei ripeterti le mie esatte parole proprio adesso.." mi dice avvicinandosi pericolosamente.
Ma io mi allontano di colpo, e vedo lui che fa un'espressione sconfitta. "Se è un modo per ferirmi, ti prego lasciami in pace.. voglio solo lavorare." dico spostandomi il più distante. "Hollie, ti prego.." dice e lo guardo. "Puoi dirmi come fai a sapere come mi chiamo se l'unica cosa che sai di me è che sono di Sevran?" chiedo quasi infuriata. "Lo so il tuo nome.. Hollie Noyers, no?" mi dice con naturalezza. "Non ci posso credere.." dico sbuffando. Manca solo che sappia che sono una ragazza madre. "È Christel che l'ha cercato e me l'aveva detto, a me non interessava allora.. ora lavori in casa mia, e voglio saperne di più, conoscerti meglio.." dice sorridendomi cercando di sedurmi ma io rimango pacata e mi avvicino di fronte a lui guardandolo seria. "Senti.. io non so che cosa vogliate da me, tu, la tua ragazza e il tuo gruppo di amici.. ma lasciatemi in pace, oppure agite subito così la facciamo finita.. e non tirare fuori balle tipo 'voglio conoscerti meglio', non ci credi neanche tu.. quindi ti prego, evitiamo come sempre, con te e il tuo gruppo che mi insulta e mi picchia, e io che subisco e sto zitta." dico quasi urlando, Sebastien rimane impassibile davanti al mio monologo, sembra quasi.. ferito.
In quel momento, quando lui mi sta per rispondere, la porta di ingresso si apre ed entrambi ci giriamo. Mi sento il sangue gelarmi nelle vene. Christel è immobile davanti alla porta che ci guarda furiosa, mi sembra di vederle una vena pulsare a mille sulla tempia. "Tesoro, che ci fai qui?" chiede Sebastien confuso. "Sono le 8.40.. la scuola è iniziata mezz'ora fa e tu sei ancora a casa, in pigiama.. che parli con questa." dice gelida. "Ho fatto tardi ieri sera e mi sono appena svegliato." dice Sebastien. "Ti aspetto, entriamo alla seconda ora insieme." dice Chris sorridendogli dolcemente. "Va bene, arrivo." dice Sebastien, mi guarda un'ultima volta e va al piano di sopra.
Faccio per andare in cucina, stare sola con Chris mi mette agitazione, ma quando faccio per andarmene, Chris fa un passo veloce verso di me, mi stringe per il polso e mi sbatte sul muro. "Ho accettato il fatto che una lurida feccia di Sevran lavori a casa del mio ragazzo, ma non osare toccarlo o provarci.. non sei niente e se fai un altro passo falso ti rispedisco nella tua discarica." mi dice gelida, stringendo la presa al mio braccio. Annuisco semplicemente, ha usato parole molto pesanti questa volta ma mi ripeto che lo dice senza saperne il significato, vuole solo risultare perfida. In quel momento scende dalle scale Sebastien, che ci guarda confuso. "Tutto okay?" chiede guardando più me che Chris. "Si tutto apposto. Andiamo." dice Chris mollandomi la presa e uscendo mano nella mano con Sebastien. Finalmente di nuovo in pace.
Ben presto la mattinata passa, e arriva orario di pranzo dove stranamente ci sono sono Sebastien e Lili, ma parlo solo con quest'ultima. Per fortuna Sebastien dopo un paio di tentativi capisce che è inutile continuare a insistere e decide di lasciarmi perdere, e io lo ringrazio mentalmente. Peccato che poi decise di ricambiare idea: mentre entravano in casa gli ospiti dei signori Gautier, io ero al piano di sopra per evitare di farmi vedere, quando la porta di una stanza viene aperta e un braccio mi afferra, sbattendomi dentro. Quando alzo lo sguardo, mi trovo il viso di Sebastien a pochi centimetri dalla mia faccia e i suoi occhi che mi fissano. "Ma sei impazzito?" dico la prima cosa che mi salta in mente, sentendo la tachicardia. "Dobbiamo parlare." dice serio. Faccio per uscire ma ha chiuso la porta a chiave. "Non abbiamo nulla da dirci, Sebastien, davvero." dico sperando mi lasci andare.
"Ieri sera ero sincero.." dice. Lo guardo. "Lo so, ora lasciami andare." dico sbuffando. "No, tu non mi credi.." dice incrociando le braccia. "Sebastien, io non ho idea di cosa tu voglia da me.. ma già Chris mi odia da morire e stare sola con te non migliora le cose." dico pregandolo. La sua faccia si rilassa alle mie parole. "Che ti ha detto Chris?" mi chiede, ma sembra quasi arrabbiato. "Mi ha solo detto di starti lontano, e che se avessi fatto un passo falso mi avrebbe rispedito a Sevran." dico non guardandolo negli occhi, sentendomi umiliata. Lui si avvicina a me. "Lascia che minacci, io non ti caccerei. Anzi, sei la domestica più simpatica che abbiamo mai avuto, quindi non permetterei per nulla al mondo che te ne andassi." mi dice quasi sorridendomi. Leggo nei suoi occhi sincerità, ma è pur sempre Sebastien. "Grazie." dico solo.
Poi ad un certo punto cambia discorso. "Posso farti una domanda?" mi chiede sedendosi sul suo letto, e facendomi segno di raggiungerlo. Annuisco. "Come fai ad essere 'felice' nonostante le tue condizioni? Insomma, è da psicopatici essere felici da poveri.. o mi sbaglio?" mi chiede guardandomi. Ammetto che la sua domanda mi ha spiazzata ma sfoggio un sorriso e gli rispondo. "Sebastien, io sono mai stata ricca, fatico solo per mangiare e sono venuta nella tua scuola grazie ad una borsa di studio.. sono le piccole cose a rendermi felice, forse è perché non sono mai stata ricca e una qualsiasi cosa mi rendeva la bimba più contenta del mondo. Ma io ritengo che i soldi non comprano la felicità, quella almeno che provo io." dico sinceramente.
"L'ho detto io che sei tutto un mondo da scoprire." dice sorridendo Sebastien. Cala il silenzio ma non è imbarazzante come sembra. Ci stavamo guardando dritti negli occhi, persi l'uno nello sguardo dell'altro, vidi solo il suo viso avvicinarsi lentamente al mio ma io non riuscivo a spostarmi, ero completamente paralizzata e persa nei suoi occhi. Mi sembrava di rivivere il mio primo bacio con Etienne, ma questo era completamente diverso. Sentivo il respiro cominciare ad affannarsi pian piano, delle montagne russe sullo stomaco. Con Etienne ero alle prime armi, qui sentivo sentimenti e sensazioni troppo diverse. Quando fu a un millimetro dalle mie labbra, mi allontanai bruscamente. Ma non sapevo il motivo.
Mi alzai dal letto e indicai la porta. "Devo tornare al lavoro, apri per favore." dico senza guardarlo in faccia ma con la coda dell'occhio lo vidi sospirare, quasi ferito dal mio comportamento. Aveva Christel, cosa voleva da una come me?
Quando richiuse la porta dietro di sé, mi accasciai alla parete e un turbine di pensieri ed emozioni si scatenò. Non sapevo se avevo fatto bene a non baciarlo o avevo sbagliato. Ma poi cercai di mettermi in testa, ripetendola, 'non mi piace Sebastien'. Ma si sa che quando cerchi non perdere la testa, molto probabilmente l'hai già persa da un pezzo. E lì capii: mi piaceva Sebastien, ma sapevo che era diverso da Etienne. La situazione era il triplo più complicata.. Mi sbatto una mano sulla fronte in segno di resa: ero fottuta.
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𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚎̀ 𝚙𝚘𝚜𝚜𝚒𝚋𝚒𝚕𝚎
RomanceLa città di Parigi come sfondo di questa complicata ma profonda storia d'amore. 𝐻𝑜𝑙𝑙𝑖𝑒 proviene da Sevran, la zona più povera e con bassa qualità di vita. È una ragazza buona, gentile ed altruista. Nonostante la situazione, cerca sempre di ved...