CAPITOLO 15

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~~Passa un mese.

Ho visto Giuseppe solo attraverso alcuni programmi tv o le immancabili dirette Facebook.

Non penso che tornerà da me.
Ormai è il mio pensiero fisso, non ci dormo la notte e lavoro meno e meno bene.
Matteo se ne lamenta, ho già perso sei clienti e quelli nuovi si sono ridotti sensibilmente, ma ultimamente mi sento ridicola a passeggiare là fuori senza niente, né addosso né dentro.
Ho cominciato a bere molto spesso, quasi ogni giorno, il disorientamento da sbronza è ormai una dolce abitudine, mi sono resa conto che se lavoro da ubriaca poi ricordo meno e questo mi aiuta.
Anche questa notte sono sola.
Non so di preciso quando ho iniziato a bere, probabilmente non ho proprio smesso da ieri, o da l’altro ieri…
Senza preavviso, mi ritrovo Conte in camera. La mia mente deve aver saltato qualche passaggio, ma non me ne devo stupire.
Lo guardo. O ha un gemello, o sono sbronza forte…
~ Buonasera ~mormoro.
~Come ti sei ridotta? ~ mi rimprovera.
È arrivato papà!
Non rispondo. Un conato di vomito mi uccide le parole in gola e devo correre in bagno, beh a quanto pare non sono così vuota visto tutto quello che sto buttando fuori…
Nel disastro generale però due poderose mani familiari mi raccolgono i capelli e mi tengono con forza, finisco presto di vomitare ma di allontanarmi dal bagno non me la sento per tutta la notte e la vicenda sfuma nella nebbia, fino al mattino successivo.
Un dolore lancinante alla testa mi sveglia. Apro gli occhi e vedo... gambe?

UN LAVORO SPORCO: •Giuseppe Conte Fanfiction•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora